Capitolo 20 - Bianca

62 9 4
                                    

Pensavo di non riuscire a chiudere occhio, visto l'andamento della scorsa giornata ma a quanto pare la mia mente ed il mio corpo erano stravolti. E sono crollata subito dopo aver fatto la doccia ed aver indossato il pigiama. Non ho fatto in tempo a pensare ad Andrea in ospedale e a quando tornerà a casa, alla preoccupazione di Lorenzo che non può raggiungerci, e neanche al ritorno di Jason... devo assolutamente scoprire quanto tempo rimarrà.

Anche se è sabato ho puntato la sveglia alle 6, il momento migliore per fare yoga, di cui ho decisamente bisogno in questo periodo. Dalla portafinestra si vede già l'alba, alcuni raggi filtrano nella stanza illuminando già la suite... è il momento perfetto.

Indosso uno dei miei completi sportivi composto da un top nero e dei leggins grigi con una riga rosa sul lato della gamba. Prendo il materassino e a piedi nudi esco sul terrazzo.

Prendo dei respiri profondi ad occhi chiusi, rilasso la mente il più possibile e comincio, posizione del trono, della mucca, poi quella del cobra per distendere bene la schiena, e poi quella del cane a testa in giù...ma proprio in quel momento sento qualcuno molto vicino a me che comincia a tossire all'improvviso, come se si stessa strozzando con qualcosa.

"Jason? Stai bene???" ha in una mano una tazza di caffè, e con l'altra si ripara la bocca mentre continua a tossire. Mi avvicino a lui oltrepassando i vasi di fiori e piante che dividono in due la grande terrazza per controllare come sta. Le due suite hanno un enorme terrazzo di più di 100 metri quadrati che abbiamo suddiviso con dei semplici vasi dato che la maggior parte delle volte ci soggiornano persone di famiglia o cari amici, per questo motivo mi basta poco per ritrovarmi esattamente di fronte a lui.

E solo in quel momento mi rendo conto che sta indossando solo dei pantaloni lunghi della tuta.

Porca paletta, Bianca non guardare. Non. Guardare. Devi solo assicurarti che respiri ancora.

"Stai bene? Non ti servirà mica la respirazione bocca-bocca, eh" lo prendo in giro per cercare di sdrammatizzare. Ma soprattutto per cercare di non far trapelare quello che sto provando di fronte a lui, di prima mattina, con i capelli sciolti e un po' spettinati, senza maglietta e a piedi nudi.

"No no, sto benissimo tranquilla"

"E cosa ti è successo? Ti è andato di traverso il caffè come ai vecchietti?" lo prendo in giro mentre mi porto le mani sui fianchi e inclino la testa.

"Esattamente"

"Mhmm..." non mi convince "Sarà..." concludo con un gesto della mano come per chiudere il discorso e mi dirigo nuovamente sul mio tappetino e mi metto nella posizione del piccione quando la sua voce mi interrompe.

"Hai già fatto colazione, peste?"

"No" continuo a mantenere gli occhi chiusi e la posizione.

"Bene. Eee quanto ti manca per finire la tua seduta spiritica?"

"Si chiama Yoga, Australia"

"Quello che è..."

Apro solo un occhio e mi volto leggermente verso di lui. Ora si è appoggiato con una spalla allo stipite della sua porta finestra e ha le braccia incrociate sul petto. Sta anche sfoderando il suo sorriso da sbruffone...

Mi rivolto e alzo gli occhi al cielo.

"Niente occhi..." sta finendo la solita frase, ma lo interrompo. Ovviamente sempre mantenendo gli occhi chiusi, ma mentre mi sposto nella posizione della ruota.

Quindi ora mi ritrovo a testa in giù. Apro gli occhi e sia lui sia il mondo sono capovolti.

"Sei esasperante, Australia. Mi rovini anche lo yoga. 15 minuti e ci troviamo davanti all'ascensore. Sparisci."

Ti vengo a trovare in un sogno, un giorno di questi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora