Capitolo 23 - Bianca

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Finalmente la campanella. Grazie al cielo, questa giornata è stata infinita. Manca sempre meno alla fine dell'anno e tra le ultime interrogazioni e le preoccupazioni per gli esami finali, a volte mi sembra quasi di non avere neanche il tempo per respirare. Ci mancava anche l'incidente di Andrea. E il ritorno di Jason, di cui tra l'altro Elena non fa che parlare. Lei non lo ha mai visto e continua a farmi un sacco di domande su di lui. In più, non sono riuscita a mentirle quando mi ha chiesto cosa provassi per lui e quindi è scoppiato il finimondo.

"E sei sicura che lui non provi quello che provi tu? A cominciare dalla confusione ..."

"Non lo so Ele. Certe volte mi sembra che mi lanci dei piccoli segnali, che mi abbracci in un modo troppo speciale e cose del genere. Altre volte mi sento solo ridicola a pensare che un ragazzo con quasi 10 anni più di me, conosciuto in quasi tutto il mondo, che frequenta modelle e attrici, provi qualcosa per me. E poi lui ora vive in Sardegna, io andrò a Milano e chissà cosa ne sarà di me in futuro..."

"Beh, proprio perché lo conosci da più di dieci anni, ti sembrano motivazioni sufficienti per dire che una frequentazione sia impossibile?"

"Beh non ne abbiamo proprio parlato apertamente, ma ricordo che mi ha detto che ha bisogno della vicinanza e del contatto in una coppia, che per lui non sono alla base come invece lo sono certi valori e sentimenti, ma comunque sono importanti. Per quanto riguarda l'età invece...beh, io so che vuole una famiglia e fare le cose in grande e sicuramente il fatto che io abbia 18 anni e lui invece l'età perfetta per iniziare quel tipo di avventura, non facilita le cose." alzo le spalle concludendo il mio discorso

"Va bene, tutto chiaro. Però queste sono solo, come dire...speculazioni. Devi parlarne con il diretto interessato. Finché non affronterete l'argomento rimarrai in un limbo infinito di se, magari, forse, se solo io bla bla bla."

"Hai ragione Ele, ma ho paura di fare una cavolata" interrompo le sue domande un po' bruscamente e il mio tono sembra quasi esasperato "Supponiamo che sia tutta una cosa nella mia testa e abbia frainteso TUTTO. Come la mettiamo?"

Nel frattempo abbiamo raggiunto l'uscita della scuola che dà su una breve scalinata che scende direttamente in cortile. Il sole è alto nel cielo, d' altronde si tratta di una giornata di tarda primavera, e così d'istinto chiudo un po' gli occhi e volto il viso. Appena i miei occhi si riprendono, noto una figura in fondo alle scale, appoggiata ad una moto parcheggiata lateralmente in cortile.

Lo riconosco, e mi immobilizzo.

Caspita, però è davvero bello.

Ha legato i capelli in un piccolo chignon sulla nuca, indossa i Ray-Ban, una maglietta maniche corte bordeaux, dei jeans neri, i soliti anfibi neri allacciati male... La giacca professionale della moto è appoggiata sul sellino insieme al casco.

Mi fa un cenno di saluto con la mano, ma resta lì appoggiato alla moto.

Molte ragazze passano e lo guardano, quelle più coraggiose azzardano anche un saluto e provano ad avvicinarsi. I ragazzi guardano la moto, che è davvero enorme e sembra anche potente, alcuni gli chiedono informazioni. Penso che questa l'abbia noleggiata, ma so che in Sardegna ne ha addirittura due. Gli sono sempre piaciute molto.

Elena mi prende per un braccio e mi trascina dietro una colonna dell'ingresso sbattendomici contro "Porca merda. È lui ?!"

Annuisco e basta, non sapendo cos'altro aggiungere.

"E non te lo sei ancora limonato? Ma dico, ma l'hai visto? Adesso esci da quella porta, vai a salutarlo come si deve, sali su quella dannata moto sexy quasi quanto lui e vai dove cavolo ti vuole portare, fosse anche uno Stato senza estradizione. Mi hai capita?!"

Ti vengo a trovare in un sogno, un giorno di questi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora