Capitolo 10 -Bianca

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Otto anni dopo

Che palle, ci mancava il test di inglese. Quest'ultimo anno di liceo mi sta distruggendo. Per fortuna tra meno di un anno sarò a Milano. Da grande voglio fare lassistente sociale, così ho deciso di spostarmi in università a Milano, nella migliore che ci sia, dicono. Dovrò abituarmi a stare lontano da papà e dai miei fratelli, ma ne abbiamo parlato e tutti concordano con me nel dire che è unoccasione imperdibile per arrivare un domani a diventare chi voglio essere.

Sono così presa a viaggiare nel futuro che quasi non sento la suoneria del telefono.

Eccolo.

"Sei caduto dal letto o una mora ti ha cacciato dalla sua stanza?"

"Buongiorno anche a te, principessa e la mora era rossa"

"Niente dettagli, grazie alzo gli occhi al cielo"

"Peccato, è stata una nottata interessante e non alzare gli occhi al cielo, signorina"

"Anche a centinaia di chilometri di distanza sei esasperante, Jason"

"Ah! Jason, che coltellata al cuore" calca sul suo nome perché sa che lo chiamo così solo quando sono seria

"Non avevi mica un servizio da 50 persone oggi? Ecco, eclissati."

"Non avevi mica un test di inglese oggi? Bye bye, darling "

"Cafo..."

Ha attaccato. Cafone.

Un sorriso mi rimane sulle labbra.

Non ci vediamo di persona da un po di anni, ma Jason ha mantenuto la sua promessa: ci sentiamo davvero davvero tanto e sa praticamente tutto di me, gli ho confidato segreti, paure, emozioni, gli ho chiesto consigli su talmente tante cose che neanche me le ricordo. Ha sempre risposto alle mie telefonate; se non poteva parlare mi rispondeva con una scimmietta, segnale che mi avrebbe ricontattata appena possibile. E così faceva sempre.

Dopo essere stato due anni al Betelgeuse, gli hanno rinnovato il contratto per altri due, e ora invece si è trasferito da quattro anni a Porto Cervo al Rigel. Sono contentissima per lui che si sta facendo un nome, ormai è capo cuoco di brigata e il prossimo step è diventare chef, il suo sogno. Papà me ne parla spesso dicendo quanto sia sorpreso e colpito dal suo naturale talento nellaccostare ingredienti nuovi, talvolta diversissimi tra loro.

Qualche pagina di internet ha cominciato a seguirlo, oltre ad essere abbastanza conosciuto è davvero molto bello - oggettivamente parlando s'intende - e lavorare in hotel rinomati e di lusso gli permette di conoscere modelle, attrici, giornaliste praticamente ogni settimana viene fotografato con qualche tizia.

Ho giusto ricevuto una notifica mentre sto mettendo via il telefono dopo la telefonata. Guardo il post e vedo una foto di Jason che bacia una tizia bionda che è stata praticamente spalmata contro un muro dal suo corpo. Faccio lo screen e glielo inoltro: Porco.

Va beh, ormai sono arrivata in classe, metto via il cellulare e mi avvicino al banco di Michael per salutarlo con un bacio (un po casto, come sempre).

"Ciao, bellissima"

"Buondì. Come è andata la festa di Alex?" le feste proprio non fanno per me: ragazze che si strusciano, musica alta, gente ubriaca che vomita sui piedi degli sconosciuti, coppie che limonano no no, per carità!

"Abbiamo bevuto, ballato normale, niente di che. Però saresti dovuta venire, comunque, ci saremmo divertiti io e te" mi fa locchiolino.

Stiamo insieme da qualche mese, ci siamo conosciuti il primo anno di liceo, ma solo qualche mese fa ho deciso di accettare il suo invito ad uscire. È un ragazzo molto gentile ed educato, abbiamo molti amici in comune e spesso usciamo in compagnia, però per ora non provo niente di più. Insomma non ne sono innamorata, ecco. Insieme stiamo bene, ma non sono ancora a quel punto del rapporto. E poi non so quanto si possa parlare di A-mo-re a 17 anni. Lui spesso mi dedica frasi molto romantiche, mi fa sorprese con bigliettini o fiori che trovo sul banco di scuola a volte penso che gli dovrei parlare, che dovrei capire come lui vede il nostro rapporto.

Ti vengo a trovare in un sogno, un giorno di questi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora