Capitolo 42 - Jason

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Sono sull'aereo da poco più di mezz'ora e non vedo l'ora di atterrare.

Io e Bianca non ci sentiamo dal giorno della telefonata, e mi manca tantissimo. La tentazione di mandarle anche solo un messaggio (che ho scritto, cancellato e riscritto più volte) è stata tanta...ma per dirle cosa?! Per farci soffrire entrambi ancora di più? Per ribadire quanto il mio cuore fosse ricco e felice grazie al suo amore, ai suoi sorrisi e quanto ora invece mi senta terribilmente solo e smarrito?

Avrei solo riaperto una cicatrice troppo fresca, riportando a galla dubbi e perplessità.

Forse avrei dovuto almeno scriverle del mio arrivo però. E se non fosse a Milano? Se fosse fuori casa tutto il giorno?

Beh, al diavolo! Ormai sono qui.

Non ho nemmeno idea di cosa dirle quando me la troverò davanti. Forse dovrei solo guardarla negli occhi e riaffrontare l'argomento, vedere la sua vera reazione e quella dei battiti del mio cuore.

Devo essere pronto ad essere determinato, forse addirittura freddo. Dovrò rimanere fermo sulla mia decisione di partire perché sono sicuro che questa sia la scelta giusta per me.

Ma non voglio andarmene in questo modo.

Non voglio ricordare la tristezza della sua voce, la disperazione, il tremolio del suo respiro ...

Una volta atterrato, cerco un taxi e fornisco al tassista l'indirizzo di casa di Bianca. Non sono mai stato qui, ma conosco a memoria il nome della strada ed il numero civico. Chiedo al tassista di lasciami qualche metro prima e di aspettare un paio di minuti dato che ci sono in auto tutte le mie valigie.

Mi incammino mentre controllo che tra i numeri che sorpasso non ci sia quello che sto cercando.

Ad un certo punto vedo due persone dall'altra parte della strada, all'incrocio di fronte.

I miei occhi captano un colore e una massa di capelli bionda famigliare.

Una figura, un corpo che mi sembra di conoscere.

I due si stanno guardando negli occhi, lui le sta tenendo le mani e le sta parlando mentre lei lo osserva e lo ascolta con sguardo attento. Poi si gettano l'uno nelle braccia dell'altro.

Lui le accarezza la schiena e la nuca mentre le braccia di lei lo stringono forte intorno alla vita.

Poi si allontanano leggermente, lui le lascia un bacio sulla fronte, e poi una carezza dolce sulla guancia. Nel frattempo lei sorride con uno sguardo di ammirazione ed un sorriso sincero, restano così per qualche secondo, poi lui le dice qualcosa e lei ride. Lei ride...

Il ragazzo si allontana andando verso la casa.

La ragazza lo guarda allontanarsi.

Dopo pochi minuti, il ragazzo torna con un'altra valigia in mano, abbraccia la ragazza appoggiando il braccio sulle spalle e stringendola al suo fianco.

Lei sorride guardandolo negli occhi.

Lui sale al posto del guidatore, lei al posto del passeggero.

Io rimango immobile, mentre guardo la mia Bianca sorridere tra le braccia di qualcun'altro.

Mi volto e torno al taxi.

L'ho persa. 

Ti vengo a trovare in un sogno, un giorno di questi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora