Capitolo 14 - Jason

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L' ho fatto. Ho prenotato il volo per andare in Italia da Bianca il giorno del suo compleanno.

Sarà una giornata davvero intensa, oltre a rivedere tutta la famiglia Mancini, dovrò dare a Bianca la lettera che Anna mi ha affidato pochi giorni prima di morire, e inoltre sarà la volta buona che ci capirò qualcosa dei sentimenti che mi tempestano il cuore e la mente in questi ultimi tempi. Spero abbia ragione mia mamma e che vedendola e passando un po di tempo con lei io riesca a fare chiarezza. Manca ancora un mese, ho tempo per riflettere e prepararmi. E trovare un regalo degno dei 18 anni.

Comunque quel messaggio non mi ha del tutto convinto. La sua reazione in videochiamata è stata troppo brusca e improvvisa per riguardare quello che sostiene lei. Se n'è accorta anche mia mamma. Però continuo a pensarci e non riesco davvero a trovare un'altra giustificazione. Mah, forse quel giorno è successo altro che io non so, e sono quelli i ricordi che sono tornati a galla

"Ehi Jason, i ragazzi sono arrivati" mi chiama Alice. Sono pronto sul divano ad aspettare dei miei vecchi compagni di scuola con cui ho passato un sacco di estati per andare ad una festa in spiaggia. Indosso dei semplici bermuda, marroni e una camicia di lino a maniche corte bianca, per fortuna qui fa ancora caldo anche di sera.

Saluto tutti ed esco

"Guardatelo come cammina tutto tronfio. Vento tra i capelli, occhiali da sole che celano quei profondi occhi azzurri, camicia che lascia intravedere i pettorali e qualche tatuaggio in stile vedo-non vedo" mi prende in giro Max facendo una voce strana e gesticolando verso di me.

"Vediamo se ci lascia qualche donzella stasera o se pensa di lasciarci in un angolo a parlare tra di noi" interviene Lucas

"A Melissa farebbe solo un favore. Sapete che mia moglie è più tranquilla quando sa che ci sono altri che attirano più attenzione di me" se la ride Ryan

"Tranquilli ragazzi, ho solo intenzione di divertirmi con voi, niente fanciulle" smorzo subito lentusiasmo. Ma loro mi fissano quasi a bocca aperta.

Poi Lucas scoppia a ridere "Divertente questa, davvero! Mi avevi quasi fregato"

"Lo chef sexy che rinuncia a sussurrare alle ragazze ricette di torte alla fragola e panna montata. Impossibile"

"Lo giuro ragazzi. Non so, sarà che non ci vediamo da tanto tempo, o che sto diventando grande e certe piccolezze non mi divertono più" dico loro mentre mi volto e salgo in macchina sperando che si decidano ad andare in spiaggia smettendola di indagare.

"Sarà che hai conosciuto una ragazza?" Max stronca subito il mio monologo

Gli altri due si immobilizzano e mi guardano attraverso i vetri della macchina dato che sono l'unico già seduto.

Faccio per rispondere dicendo che stanno sparando cavolate, ma a quanto pare ho temporeggiato troppo e i miei amici che mi conoscono troppo bene mi hanno beccato.

Oh che palle, ma non si possono fare un po di cavoli loro per una volta?

Però forse potrebbero aiutarmi a fare ordine ai pensieri. E al cuore.

Sbuffo mentre volgo lo sguardo all'altro finestrino, in modo che loro non mi vedano in faccia "Ok, beccato. C'è una ragazza ma non è come pensate. È troppo complesso" ora torno a guardarli "Però se andiamo a questa dannata festa in spiaggia e mi mettete tra le mani un Cuba Libre pestato come si deve, forse, vi racconto tutto"

Salgono tutti in macchina senza dire niente mentre Lucas va al posto di guida.

Io intanto cerco di preparare nella mente il discorso.

****

"Allora, io comincio ma non interrompetemi. Le domande e gli insulti alla fine, grazie"

Comincio a parlare, e come quando ho raccontato la mia vita a Roma ai miei genitori e ad Alice quella sera a cena, anche qui tutto mi esce di getto, come se stessi vedendo nella mia testa la storia della mia vita scorrere, immagine per immagine, e stessi descrivendo loro quello che vede la mia mente.

Ti vengo a trovare in un sogno, un giorno di questi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora