Se dovessi attribuire un cibo a mia sorella Susan, sarebbe una melanzana: non ho mai conosciuto una bambina più pigra, svogliata, sfaticata di lei. Perfino giocare è quasi un peso. Di solito si limita a stare distesa da qualche parte con due dinosauri in mano. Non le piacciono le bambole o tutti i giocattoli per le femmine, d'altronde non piacevano molto nemmeno a me; ma io da piccola non passavo tutto il giorno a gridare: "Dino...saurooooooo!!! Attaccalo, ammazzalo, uccidilo, trucidalooo!".
E' un po' preoccupante come comportamento e ne ho parlato con i miei genitori, loro mi hanno rassicurato dicendo che era tutto nella norma: ognuno di noi aveva fatto cose strane da bambino.
Diego e Brandon passavano giornate davanti allo specchio, chiudevano gli occhi e giravano un po' intorno per la stanza, poi li aprivano di colpo e urlavano forte il nome della persona riflessa nello specchio. Ok, questo è molto strano. Si giustificano dicendo che volevano essere sempre in grado di riconoscersi. E' vero, penserete, sono gemelli e potrebbero avere qualche difficoltà a farlo; ma in realtà loro sono quei gemelli diversi (non i cantanti), dizigoti mi pare, quindi non era molto normale il loro giochetto.
Fortunatamente adesso si sono rinsaviti e non trovano più difficile riconoscersi. Diego ha la carnagione olivastra, i capelli neri come il carbone e gli occhi grigi, azzurri o verdi in base al tempo; un bel ragazzo sì, ma nulla di eccezionale; Brandon invece assomiglia ad una mozzarella tanto è chiaro, con i capelli biondi, le ciglia e le sopracciglia chiarissime e gli occhi azzurri sembra tedesco. Hanno gli stessi lineamenti e probabilmente se non fosse per gli occhi e i capelli così diversi, sarebbero più simili; ma meglio così, conoscendoli approfitterebbero troppo del fatto di essere gemelli.
Anna invece, da piccola parlava con le piante: aveva letto un libro dove si diceva che le piante crescono meglio se ascoltano Mozart. O meglio, questo era quello che ci aveva spiegato mia sorella, naturalmente lei aveva frainteso tutto quanto e pensava che, parlare in generale alle piante facesse bene. Per questo motivo ogni mattina si svegliava e dava il buongiorno a tutti i fiori in giardino, gli alberi, le foglie o qualsiasi cosa assomigliasse ad una pianta. Ma anche durante il corso della giornata si occupava di tenere le piante informate su ogni avvenimento.
"Buongiorno Rosettine care, avete dormito bene? Oh, è nata una nuova Margherita, che emozione! Auguri! Violetta del pensiero, perchè sei così pensierosa?! Scarpette della Madonna, perchè pestate sempre le foglie degli altri?" e così via
L'unica nota positiva era che aveva imparato tutti i nomi dei fiori.
Solo i nomi dei fiori, non si ricordava quelli delle sue amiche della scuola elementare perchè aveva la mente occupata dai nomi dei fiori. Normale, insomma.
Io invece giocavo a calcio con Brandon e Diego, sapevo a memoria quanto pesavano i giocatori delle squadre più famose, dicevo che avrei giocato con la Nazionale un giorno; ma in realtà non ero brava, mi limitavo a tirare calci ai miei fratelli quando avevano la palla e, mentre si contorcevano dal dolore, facevo goal. Dopo anni mi hanno spiegato che non si poteva giocare così, allora ho deciso che non valeva la pena continuare a giocare e mi sono dedicata ai libri. Quelli non deludono mai. Vedete, tra i miei fratelli sono la meno strana.
Guardo l'ora e decido che devo incominciare a preparare qualcosa da mangiare, oggi i miei non ci sono, li ho convinti ad andare a fare un giro da qualche parte e a stare via tutto il giorno. E' una bella giornata e immagino che ne abbiano bisogno. Devo preparare il pranzo per otto persone, perchè Ethan e le amiche di mia sorella si fermano qua a mangiare. Che noia!
"Susan! Giochiamo agli chef?!" grido a mia sorella. Devo sfruttare tutta la fantasia di cui dispongo per riuscire a far fare qualcosa a quella poltrona. Otto anni trascorsi sul divano, mi domando se è normale. Adesso che è piccola rimane magra, ma se non si attiva un po', alla mia età si ritroverà con qualche chilo di cellulite di troppo.
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Laugh, ridi! (In Revisione)
Historia Corta"Mi chiamo Laetitia...ok, smettetela subito di ridere! Non è affatto divertente! Tutti mi chiamano Laugh perchè faccio ridere, inconsapevolmente vorrei precisare. Ora se volete scusarmi devo andare ad aiutare mio fratello che si è tirato un pug...