"Smettila!" sento la voce di Nico dietro di me, ma non riesco a smettere di colpire la sua macchina.
Le sue braccia mi bloccano e io mi lascio andare ad un pianto liberatorio, in teoria. Mi riprometto che è l'ultima volta che mi lascio toccare da quel traditore, ma non ho ancora la forza per sciogliermi dall'abbraccio.
"Laugh!" mi scuote Nico girandomi il viso verso di lui. "Cosa stai facendo?"
"Ti sto distruggendo la macchina" rispondo con la voce flebile. Come se non si capisse..
"Non è la mia macchina!" esclama lui mentre mi asciuga le lacrime e una traccia di sorriso gli compare sul viso preoccupato..
"Oh!" riesco solo a dire mentre un senso di vertigine mi prende la testa. Mi lascio andare tra le sue braccia e scoppio a piangere di nuovo. Questi ormoni!
"Non mi sono vendicata con la macchina giusta!" penso, prima di vedere tutto buio e svenire.
Non appena mi sveglio non capisco molto quello che sta succedendo, ma mi sento un po' più in forze. Come dice il detto? Una svenuta al giorno, toglie il medico di torno..?
In ogni caso apro un po' gli occhi e mi ritrovo seduta su una di quelle poltrone massaggiatrici che mettono all'interno del centro commerciale per far rilassare i clienti. Scorgo Nico a due passi da me che parla con un signore di mezza età. L'uomo indossa una giacca di pelle nera con la cerniera chiusa che sembra stia per scoppiare da un momento all'altro. E' pelato, ma in compenso una folta barba gli ricopre la parte inferiore del viso. Porta un paio di occhiali tondi e ha uno sguardo buono.
Drizzo le orecchie e cerco di capire di cosa stanno discutendo.
"Mi scusi davvero, signore!" continua a ripetere Nico. "Vorrei davvero darle una giustificazione per l'accaduto, ma non penso che ne esista una valida! Quello che so è che la mia ragazza non voleva appositamente distruggere la sua macchina, glielo giuro!"
Il suo tono di voce è in certo e terrorizzato. Ho fatto un bel danno! Beh, succede.
Mi stiracchio un po' attirando l'attenzione di Nico e del signore.
"Laugh!" esclama Nico avvicinandosi a me e prendendomi il viso per poi scrutarmi a fondo negli occhi. "Come ti senti? Sei appena svenuta!"
"Magnificamente!" rispondo lanciandogli un'occhiataccia, nel tentativo di incenerirlo, non ho ancora dimenticato il suo tradimento.
Nico sbuffa e poi si gira a guardare l'uomo che ha tossito per attirare la sua attenzione.
"Non so davvero cosa dire!" dice l'uomo guardandoci. "La tua ragazza ha appena distrutto la mia macchina e io non posso fare altro che ..."
"La prego, signore! Pagherò tutti i danni. Ma non mi faccia mettere in prigione!" inizio ad implorare terrorizzata. Nonostante non sarebbe male ritrovarmi in una cella accerchiata da poliziotti in divisa, corro il rischio che siano vecchi e brutti, per cui prima di andare in prigione, vorrei assicurarmi che il personale sia qualificato secondo le mie esigenze.
"Lasciami finire!" mi interrompe il signore sbuffando "Dicevo, non posso fare altro che esserti grato!"
"Grato?" ripeto sconcertata. LAncio un'occhiata a Nico che sta stringendo il bracciolo della poltrona su cui sono seduta e sta guardando scettico quel signore.
"Sì! Era da anni che aspettavo che quel vecchio catorcio venisse distrutto, in questo modo finalmente mi potrò comprare una Harley e viaggiare in giro per il mondo con la mia bella moglie di fianco!" esclama e poi si avvicina e mi stringe la mano. "Faccio tutto da solo, mi faccio dare i soldi dall'assicurazione e poi partirò!" i suoi occhi si velano di desiderio.
Improvvisamente una donnona enorme vestita di viola, si avvicina e cinge la vita all'uomo.
"Amore, andiamo?" gli domanda sbattendo le ciglia in maniera provocante, o meglio ridicola.
"Torroncino," le sussurra lui nell'orecchio "Ho una bella notizia!"
"Quale, zuccherino?" sorride lei mentre gli schiocca un bacio sulla guancia.
"Questa ragazza, " mi indica "Ha appena distrutto la nostra macchina!"
"Davvero?" la donna sgrana gli occhi incredula e al cenno di assenso del marito inizia a gridare come una pazza, saltellando e facendo rimbalzare tutte le parti che potrebbero rimbalzare del suo corpo.
"Si! oh Dio! Questa è la più meravigliosa notizia tra tutte le meravigliosa notizie!"
Nico mi guarda e trattiene una risata. Io contorco la bocca per non ricambiare il suo sorriso, sono ancora arrabbiata con lui!
La donna mi ringrazia e poi assieme al marito scappa fuori dal commerciale cantando la sigla di Heidi.
ETHAN
Afferro l'enorme zaino e mi accingo ad uscire dall'aeroporto. Nessuno mi è venuto a prendere, perchè nessuno sa che sono tornato. Da due anni non mi faccio più vedere nella mia città e i miei amici mi mancano terribilmente. Perfino Laugh.
Ma più di tutti mi manca Francesca. Siamo stati assieme per un anno dopo il nostro primo incontro, poi lei è partita per una missione in Africa come medico senza frontiere per due anni. Ci sentivamo via Skype, ma per come sono fatto io non riuscivo a tenere una relazione a distanza. Forse non ero abbastanza forte, abbastanza uomo. Se tornassi indietro non l'avrei lasciata davanti ad un computer; non l'avrei proprio lasciata. Però in quel momento non ero in grado di andare avanti e nemmeno lei, immagino.
Per cui quand'è tornata io sono sparito; troppo orgoglioso per rivederla e chiederle un'altra chance e troppo stupido.
Dopo quest'esperienza sono maturato, d'altronde quattro anni nell'esercito non avrebbero potuto non forgiarmi e ora mi sento un uomo che può e deve prendersi le proprie responsabilità.
Ripensando a quando mi sono deciso per iscrivermi al concorso per diventare veterano, ero ancora stupido e non sapevo bene quello che stavo facendo, volevo sentire su di me l'approvazione della gente perchè mettevo a rischio la mia vita per gli altri, però è stata una delle scelte migliori che abbia mai preso .
Zoppico un po' con la gamba colpita da una mina, niente di troppo grave ma abbastanza per rimandarmi a casa prima del tempo. Non che mi dispiaccia, per quanto abbia avuto sempre una passione per l'esercito, è giunto il momento di trovare un posto fisso in questo mondo e che non metta a repentaglio la mia vita. Mi sistemo lo zaino in spalla, non vedo l'ora di buttare tutto in lavatrice e indossare vestiti normali, per risentirmi una persona come tutti. Per quanto la divisa mi conferisca un certo fascino, vorrei riprovare la sensazione di avere dei jeans addosso tenuti su da una cintura che non per forza ha le tasche per le munizioni.
Fermo un taxi e do al tassista il mio indirizzo, chiedendogli di svegliarmi una volta arrivati. L'uomo acconsente, mi sorride e ringrazio il cielo che non faccia domande.
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Laugh, ridi! (In Revisione)
Short Story"Mi chiamo Laetitia...ok, smettetela subito di ridere! Non è affatto divertente! Tutti mi chiamano Laugh perchè faccio ridere, inconsapevolmente vorrei precisare. Ora se volete scusarmi devo andare ad aiutare mio fratello che si è tirato un pug...