SPISSA (PRURITO), SUPER POTERI E PRIMO...

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Sto tranquillamente prendendo il sole in giardino, cantando e rilassandomi quando mi rendo conto di essermi messa con l'asciugamano sopra ad un formicaio gigante. Quelle piccole bastardine di formiche hanno deciso che io sono una montagna da scalare e non hanno perso tempo a iniziare a camminarmi sui piedi, lungo le caviglie infilandosi dentro le orecchie, ho un prurito assurdi ma ... non riesco a muovermi! Improvvisamente si avvicina la regina delle formiche, è alta come un cane e si avvicina imperiosa verso di me gridando "Spissatime, andate mie prodi guerrieri fatela impazzire!" . Ha la faccia da Carolina, è una coincidenza? Poi prende una sostanza orticante e me la versa tutta addosso. Inizio a grattarmi dappertutto, ma dell'edera della tipologia più stronza viene fuori dal terreno e mi blocca gambe e braccia. Perfino l'asciugamano, dopo tutte queste estati trascorse assieme, ha deciso di bloccarmi al suolo avvolgendomi stretto e ancorandomi in maniera permanente. Le formiche continuano a lavorare tranquillamente e a loro si aggiungono le zanzare tigre che si nutrono del mio sangue, lasciandomi ovunque piccole collinette, su cui bramo incidere una "x" con l'unghia dell'indice. Sento il prurito imperversare tutto il mio corpo e inizio ad urlare, mi contorco come un involtino di primavera sballottato dal vento, ma nulla può calmare quella insostenibile voglia di grattarmi.

Sto per morire me lo sento!

Mi sveglio scalpitante e mi rendo conto che ho davvero un sacco di prurito. Sono tutta sudata e mi sento uno schifo. In questo momento potrebbero scambiarmi per uno straccio e mi userebbero per spolverare una camera polverosa. Mi metto a sedere sul letto e poi cerco di scendere dal letto, ma ho la gamba impigliata al lenzuolo, così inciampo e finisco per terra come un sacco di patate. Giaccio distesa cinque minuti imprecando in aramaico e poi pian piano mi sollevo. Allungo il braccio e premo l'interruttore della luce. Abbasso lo sguardo sul mio corpo e lo vedo ricoperto di puntini rossi. Le formiche mi hanno attaccato per davvero! Controllo il letto, ma non c'è traccia di quegli esserini. Mi tolgo la maglia del pigiama a fatica e vedo che anche la pancia è piena di puntini, perfino le cosce, per non parlare del mio sedere! In mutandine e reggiseno, tenendomi le tempie premute per il gran mal di testa, scendo le scale urlando (molto coerentemente) "MAMMA! SONO PIENA DI PUNTINI! DELLE FORMICHE BASTARDE HANNO DECISO DI USARMI COME PRANZO!".

Arrivo in cucina dove trovo mia mamma, Brandon, Susan e ... Ethan che mi fissano. Rimango ferma per trenta secondi mentre tutti mi fissano sbalorditi. Sono in mutande.

"SMETTILA DI GUARDARMI, ETHAN!" grido istericamente e leggermente confusa, mentre corro in salotto e mi avvolgo con il telo del divano.

"Laugh, fammi vedere!" mi dice mia mamma quando torno in cucina. Scopro un braccio e lei lo ispeziona. Susan mi guarda come fossi un alieno mentre Ethan e Brandon stanno in silenzio, cercando di non ridere.

"Penso tu abbia la varicella" constata mia mamma, sospirando. "Vestiti, andiamo dal dottore."

"Non ci penso nemmeno!" sbotto. "Sto male! Guarda che occhi brutti ho! Si vede lontano un miglio che ho una febbre da cavallo!" mi avvicino di più a mia mamma indicando i miei occhi. Inciampo sul tappeto e cado per terra.

"Non mi reggo nemmeno in piedi!" dico con la faccia schiacciata contro il pavimento. "Perché in America i dottori vengono a visitarti a casa e qua no?!".

Non riesco a smettere di parlare, non so perché. Forse sto delirando. Che figata! Non l'ho mai fatto prima d'ora. E' così liberatorio parlare a vanvera e non sentirsi giudicati anche se sento benissimo addosso le occhiate divertite dei qui presenti.

"Dai, vestiti!" mi dice mia mamma. Ethan mi aiuta ad alzarmi, solo per far credere a mia mamma di essere galante. Infatti mi sussurra "Non ti donano molto i puntini. "

"Mi piacerebbe entrare nel tuo cervello per provare la sensazione del vuoto assoluto!" gli rispondo fulminandolo. Se solo avessi la forza, gli tirerei una pugno in bocca, così da togliergli quell'odioso sorrisino dalla faccia.

Laugh, ridi! (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora