"Vado a farmi un giro!" annuncio.
Sono tornata da due giorni a casa dei miei, dove ancora vivo. Certo, avrei dovuto trasferirmi da qualche altra parte con il mio ragazzo, ma ahimè questi non sono più i piani.
Non lo sento da quando siamo scesi dall'autobus che ci ha condotti a casa. Non ho idea se mi abbia chiamato o meno perchè ho accidentalmente immerso il telefono nella cioccolata calda il giorno di Natale. Giuro che non l'ho fatto apposta.
Comunque oggi non sono dell'umore di stare assieme alla mia famiglia troppo numerosa che fa troppe domande. Ieri Diego mi ha detto che Nico l'ha chiamato per sapere cos'avevo e perchè non rispondevo al telefono e io ho risposto a Nico di farsi gli affari suoi. Ok, ho usato un sacco di espressioni molto colorite per spiegargli il concetto, alla fine lui se l'è presa e mi ha mandato a quel paese.
Non sono pentita.
Ok, forse un pochino. Ma sono davvero affari miei! Ho 25 anni, non ne ho più 18, sono abbastanza matura per risolvere le mie questioni amorose da sola!
Prendo la macchina di mamma e mi dirigo verso il centro commerciale.
Dicono che lo shopping compulsivo possa aiutare. Per fortuna che in borsa ho ancora la carta di credito di Nico, in questo modo attuerò la mia vendetta sottile e sverdante. Sottile perchè userò la sua carta di credito che è sottile, sverdante perchè rimarrà al verde.
Scendo dall'auto sbattendo la portiera e mi dirigo nel reparto di mobili, compro un divano, una poltrona, un tavolino da salotto, un acquario che non userò mai e poi con un sorriso smagliante mostro la carta di credito al cassiere che senza battere ciglio registra gli acquisti.
Mi aspetto in realtà un'occhiata sconcertata per tutti gli acquisti improponibili che ho fatto e invece non ho avuto nemmeno la soddisfazione di un'alzata del sopracciglio scettica. Se l'avesse fatto avrei potuto sfogare la mia frustrazione su di lui! E invece niente, imperscrutabile, impassibile impossibile ottenere una reazione. Forse ha un protesi facciale.
In effetti guardandolo bene, sembra proprio troppo rigido per non essersi fatto qualche iniezioni di botulino sulla fronte.
Esco sdegnata dopo aver fatto ordine di recapitare i mobili a casa di Nico.
Entro nel negozio di elettronica e mi compro un telefono nuovo, lo infilo nella borsetta ed esco un po' più soddisfatta.
Passo al negozio di vestiti dove mi impegno un po' di più. Infatti provo tutti i vestiti possibili e immaginabili che mi piacciono, soprattutto quelli più costosi.
Scusa Nico, penso proprio che li prenderò!
Anzi, nessuna scusa! Facevi a meno di tradirmi.
Con il morale sotto le scarpe e una lucidità poco lucida dettata dalla rabbia mi dirigo verso la gioielleria dove lo vedo.
Ma porca paletta! Io non voglio vederlo! Con le gambe di gelatina, mi nascondo dietro la colonna, animata da un'impellente curiosità e ascolto la conversazione tra lui e la cassiera tettona che gli sbatte le tette in faccia.
Nico ha un aspetto stanco, ma sembra abbastanza soddisfatto mentre sta scegliendo cosa comprare.
Sicuramente un regalo per quella zoccola di Carla!
"Vorrei qualcosa di meno plateale se possibile!" dice Nico con un sorriso che subito Miss HoUnSaccoDiTetteGuardamele ricambia e si protende nella vetrina alla ricerca di qualcosa di più sobrio.
"E' per la sua fidanzata?" gli domanda Miss HUSDTG
E lui scuote la testa "Non proprio!" risponde mentre le porge i soldi
Miss HUSDTG gli fa l'occhiolino e gli dice "Molto interessante, tieni!" gli mette un foglietto in mano che lui afferra prontamente e mette in tasca
Bastardo! Ha appena confessato il suo tradimento ad una tettona, così! Senza alcuno scrupolo!
MI gira la testa ed ho una grandissima voglia di piangere.
Tiro fuori il cellulare e lo lancio addosso a quello che dovrebbe essere il mio ragazzo. Lo colpisco sulla nuca e poi incomincio a correre ignorando la sua voce che mi chiama.
Entro in un negozio sportivo e prendo una mazza da baseball, la pago (perchè sono una persona civile ed esco dal centro commerciale!"
Con una velocità dovuta alla rabbia e alla disperazione individuo subito la macchina di Nico e inizio a prenderla a bastonate.
I vetri si infrangono e la gente attorno a me mi guarda sconvolta, ma non ci faccio troppo caso visto che le lacrime mi oscurano la vista.
Era da un po' che Nico era freddo con me, avrei dovuto accorgermene, ho tentato di restaurare il nostro rapporto con quella vacanza ma non è servito a nulla!
Ripensandoci non mi lasciava mai usare il suo telefono ed era troppo riservato rispetto al solito.
Piccoli segni che avrebbero dovuto farmi trillare i campanellini d'allarme!
"Carved my name into your leather seat!!" grido più forte che posso mentre prendo a sprangate la sua maledetta macchina. " And maybe next time he thinks before he cheats!!"
Le lacrime scendono lungo le mie guance ma sono troppo occupata per asciugarla. Troppo presa dalla voglia di prendere a bastonate anche la sua testa vuota.
Da sette anni stavamo assieme e lui ... lui mi stava tradendo!
Tradita
Buon Natale, Laugh!
STAI LEGGENDO
Laugh, ridi! (In Revisione)
Krótkie Opowiadania"Mi chiamo Laetitia...ok, smettetela subito di ridere! Non è affatto divertente! Tutti mi chiamano Laugh perchè faccio ridere, inconsapevolmente vorrei precisare. Ora se volete scusarmi devo andare ad aiutare mio fratello che si è tirato un pug...