GIORNATA DI DOLORE MA CHE NON E' POI COSì MALE

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"Grumpf!" mi giro sul divano, volgendo le spalle verso il televisore.

"Uffa!" mi metto a pancia in su e fisso il soffitto trenta secondi prima di sbuffare di nuovo e mettermi a pancia in giù.  A causa di quel maledetto chiodo, che non aveva altro da fare che infilarsi dentro il mio povero piede, sono costretta a rimanere ferma, perchè se cammino rischio di diventare una persona leggermente volgare. 

Non consiglio a nessuno di provare l'ebrezza di questo tipo di dolore, è come dire ... doloroso all'inverosimile. 

Questa notte non ho chiuso occhio, avrei voluto avere Nicolas al mio fianco a distrarmi, ma evidentemente non mi è ancora concesso dormire con il mio ragazzo. Sarebbe stato imbarazzante per via dei miei genitori, chissà cosa avrebbero potuto pensare. Ma diamine, ho un piede infortunato, cosa cavolo potrei fare in queste condizioni? Di sicuro la riproduzione per portare avanti la specie non rientra tra le mie priorità.

Accendo un po' la televisione, ma naturalmente non c'è nulla di interessante, per cui chiamo mia sorella Susina che ha deciso di assumersi, di sua spontanea volontà, il ruolo di infermiera.

"Susina!" grido non avendo idea di dove si possa essere cacciata.

"Eh?" risponde lei di rimando. Probabilmente è in camera.

"Vieni qui per favore!" la imploro adottando una tono di voce sofferente. Non è tragicità, ma strategia. Una persona è più propensa ad aiutarti se stai soffrendo e io faccio in modo di essere aiutata.

Dopo un po' la sento scendere le scale.

"Dimmi Laugh! Vuoi un altro cuscino? Una coperta? Qualcosa da mangiare? Un massaggino? Ti metto un film? Vuoi un libro? Chiamo la Mamma? Stai tanto male? Vuoi un bacino?" mi chiede senza prendere fiato mentre io mi concentro per corrugare la fronte in una smorfia di dolore. Vorrei precisare che mi fa davvero male il piede, però un po' di scena ci vuole sempre.

"Non c'è più spazio per un cuscino. Siamo in estate. Si, ma qualcosa di buono che mi faccia aumentare gli zuccheri nel sangue perchè mi sento svenire." Mano sulla fronte e occhi chiusi per qualche secondo. "No, niente film. Si, portami qua -Orgoglio e pregiudizio-. Non chiamare la mamma, per carità che poi riparte con la predica. Sì, sto soffrendo tantissimo. No, niente baci!" rispondo.

"Ok." annuisce Susina borbottando poi le cose che deve fare. La osservo mentre si allontana e mi distendo un po' più comodamente. Forse non è poi così male la condizione di invalido temporaneo. Potrei perfino abituarmici. 

Finalmente vedo arrivare mia sorella con una fetta di torta e il libro in mano. O meglio, la fetta di torta sopra il libro. Eresia! Il mio povero libretto così trattato! Jane Austen si sarà rivoltata sulla tomba!

"Susina, un piatto non lo potevi usare?!" scatto afferrando il libro e accarezzandolo dolcemente dopo aver scosso via le briciole di cioccolato.

"Avevo paura di romperlo e poi è solo un inutile libro, non ho ancora capito a cosa serva!" mi risponde lei alzando gli occhi al cielo e mordendo la torta.

"Era per me!" la guardo malissimo mentre lei si limita ad alzare le spalle e a finirla in due bocconi. "Questo non è un inutile libro! Non dirlo mai più! E ora vai a prendermi una fetta di torta e posala su un dannato tovagliolo di carta." 

"No!!" mi risponde lei "Non gioco più a fare l'infermiera, è un lavoro inutile, come potrei passare la vita ad aiutare le persone? Voglio fare la mantenuta!" 

Quanto egoismo si cela dietro queste parole. Tiro fuori la mia arma vincente. Sotto il telo del divano, infatti, ho nascosto il dinosauro di Susina.  L'unico oggetto che mi permette di ricattarla. Afferro anche il pennarello, messo li per ogni eventualità e gli tolgo il tappo.

Laugh, ridi! (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora