La pizza in compagnia si è evoluta senza disastri tali da accendere la scintilla di isterismo arrabbiato che mi capita spesso di provare. Ammetto di essere stata bene, sono tutti quanti bravi ragazzi, simpatici, alla mano, divertenti, insidiosi, rompiscatole, stressanti. Soprattutto Ethan che non ha smesso un momento di prendere in giro Nicolas. Poverino, anche se devo dire che se l'è cavata a tenergli testa, ha fisico il ragazzo, effettivamente anche io trovo facile rispondere dietro a Ethan, ma perché io sono powerful.
Oggi mi annoio tantissimo, è da questa mattina che vago come un'anima in pena per la casa. Fisso ogni oggetto e cerco di capire se può essere una fonte di interesse sostituibile alla noia. No, gli oggetti sono decisamente noiosi.
Penso di aver fissato questa foto per venti minuti, i primi trenta secondi è stato interessante perché sono riuscita ad accorgermi di tutti i particolari del paesaggio, ma poi mi sono persa in quei pensieri bastardi che ti rincitrulliscono le coronarie, quelli che non hanno capo ne coda. Penso di aver analizzato minuziosamente la grandezza della cornice e stabilito che era troppo sproporzionata rispetto al soggetto della fotografia.
Così decido spontaneamente di farmi un giro in bicicletta. Anche se fa caldo e corro il rischio di sciogliermi come fossi neve al sol, mentre la bici corre (Cit. adattata canzone dei Negramaro) . Inforco la mia due ruote ed esco dal cancelletto che faccio sbattere alle mie spalle. Non perché non ho rispetto per i cancelli vecchi, ma se non sbatte non si chiude. Lo giuro.
Sto pedalando tranquillamente verso le stradine più desolate del mio paesino, con l'ipod attaccato alle orecchie e naturalmente canto come una pazza, tanto chi vuoi che passi per di qua, a parte qualche vecchietto allucinato.
"Ah, ma allora è un vizio!"
Una voce mi distoglie dai miei pensieri, prendo un colpo (ancora?) , perdo il controllo della bici e cado nel fossato accanto alla strada che, fortunatamente, non è pieno d'acqua.
Chiudo gli occhi e cerco di confondermi con l'erba alta attorno a me. Perché? Perché? Perché? Perché cavolo devo fare queste figure del cavolo con le persone?
"Laugh!Sei viva?"
Aspettate ma io conosco questa voce. E' Nicolas. Non ci posso credere. Mi sembra di essere capitata in uno di quei romanzi rosa che mi piacciono tanto, dove il tipo figo è sempre nel punto giusto al momento giusto, anche se, in questo caso, ritengo sia il punto che il momento, completamente sbagliati.
"Nicolas, vuoi uccidermi?" gli chiedo mentre cerco di tirarmi su, ma sono abbastanza incastrata perpendicolarmente nel fosso. Sento tutti gli insetti che mi camminano addosso, probabilmente stanno cercando di capire cosa gli ha rovinato la tranquillità. Mi trattengo da chiedere loro scusa, perché sarebbe un po' stupida come cosa da fare.
"Scusa, non avevo idea che fossi così paurosa. Anche se in realtà me ne hai dato già dimostrazione!" risponde lui ridendo.
Ok, coso, puoi essere figo quanto vuoi ma non ti permettere di prendermi in giro!
"Non è divertente! Mi sento molto in imbarazzo, se non te ne sei accorto."
"Eddai, ormai sono abituato a sentirti cantare e a vederti prendere colpi." Si ferma un attimo grattandosi il mento mentre io sprofondo se è possibile, ancora di più, nell'imbarazzo.
Lui continua "Anche se a dir la verità, mi destabilizza un po' il fatto che la mia presenza ti spaventi."
"Non sei tu" lo rassicuro "E' più il fatto che compari improvvisamente."
"Lo so, sono silenzioso ."
"Già, potresti essere un vampiro. Hai tutte le caratteristiche per farlo." Penso a quello che ho detto e mi copro il collo con le mani "Dimmi che hai già mangiato, ti prego!"
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Laugh, ridi! (In Revisione)
Short Story"Mi chiamo Laetitia...ok, smettetela subito di ridere! Non è affatto divertente! Tutti mi chiamano Laugh perchè faccio ridere, inconsapevolmente vorrei precisare. Ora se volete scusarmi devo andare ad aiutare mio fratello che si è tirato un pug...