Cap 1

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Manathan 19 maggio 1990

-"lo odio, lo odio, lo odio!"Ashley tra le lacrime,si sfogava con la sua migliore amica Victoria.
-"tuo fratello è un grandissimo stronzo, non capisce niente, lui che si circonda di troiette, cosa vuoi che sappia dell'amore?"
-"si...ma.."Ashley si soffiò il naso e tra i singhiozzi spiegava alla sua migliore amica quanto fosse triste.
-"come farò ora a vedere Robert? Come farò? James mi manda i suoi <scagnozzi> dietro!"
Victoria le accarezzò la schiena -"non possiamo darla vinta a tuo fratello! Solo perché Robert non fa parte della nostra élite, non può pretendere che tu frequenti solo esclusivamente ragazzi del nostro rango, che a dirla tutta, hanno tutti la puzza sotto il naso! Siamo fortunate perché ci è consentito scegliere chi sposare, per cui non capisco perché tuo fratello deve  rompere! Mal che vada non fai più parte dell'élite! Ne hai parlato con tua madre?"
-"si... ma da quando è morto papà, ha lasciato tutto in gestione a James, per cui se mio fratello ha detto no a questa relazione, lei si trova d'accordo con lui, perché per lei lui ora è il capo famiglia, è lui che ha in mano la società di papà, a soli 26 anni ha portato l'azienda a fatturare più del dovuto, e siccome ci sta <mantenendo lui> per mamma gli dobbiamo obbedire in tutto e per tutto!"
Victoria sbuffò la signora Lee aveva perso il lume da quando le era morto il marito, Bruce Lee.
Abitavano in uno degli immobili di Park Avenue, in uno dei palazzi storici molto costosi dell'Upper East Side di New York uno dei quartieri più noti di Manhattan dove ospitava i professionisti più facoltosi della città, il più grande parco della zona, eleganti boutique di stilisti, prestigiose scuole di formazione, edifici di lusso con foyer in marmo e portieri in uniforme pronti ad accogliere gli ospiti in strada.
La famiglia Lee era la più ricca della contea e possedeva tutto l'attico, mentre la famiglia di Victoria Addams, possedeva uno degli appartamenti che comprendeva tutto il quarto piano.
-"allora Ashley, dobbiamo elaborare un piano, per aggirare tuo fratello. Robert è un bravo ragazzo, ti ama, ha un lavoro onesto, è il miglior portiere del nostro palazzo, io non l'ho ritengo uno straccione, tuo fratello non capisce nulla dell'amore, e io voglio aiutarti, uno perché faccio il tifo per te e Robert, due perché detesto tuo fratello."
Ashely si asciugò le lacrime. -"davvero? E come farai? Io... James ha detto che se ci becca ancora insieme lo farà licenziare!"
Victoria strinse i pugni, -"porterò io i tuoi messaggi a Robert, gli spiegherò che per un po' sarai sorvegliata speciale, ma che tu lo ami tanto, poi dobbiamo trovare un modo perché vi vediate."
-"oh Victoria grazie, non so che farei senza di te, sei la migliore amica che si possa avere!"
Victoria le sorrise, si sistemò la tuta che indossava che aveva fatto inorridire la madre, la quale, non sapeva più che pesci pigliare, per inculcare l'eleganza nella figlia.
-"ora devo andare Ashley, vado giù da Robert, se non sbaglio, dovrebbe staccare il turno tra dieci minuti."
Ashley annuì e si alzò a sua volta, prese un foglio di carta e scribacchiò qualcosa su un foglietto che consegnò a Victoria.
-"dai questo a Robert."
La ragazza annuì e infilò il foglietto in tasca, si sistemò la lunga coda castana , e uscì dalla camera. L'orologio a pendolo, battè le 20, Victoria si affrettò, ad attraversare l'ampio salone,  salutò la signora Lee.
-"Victoria, non vuoi fermarti qui a mangiare con noi?"
-"no grazie signora Lee, tra poco rincasa suo figlio, lo sa come va a finire tra me e lui durante le cene, Ashley era scossa, sono riuscita a calmarla, non voglio che assista alla tragica sfuriata che farei!"
-"ma piccola, James ha ragione! Ashley non può stare con un uomo di un rango così basso. Deve sposare un uomo che appartiene alla nostra classe sociale, ci sta che si diverta, ma James mi ha detto che il rapporto tra Ashley e il signor Holmes stava oltrepassando i limiti. Lo sai anche tu come funziona, e che non c'è più il mio Bruce,ma avrebbe fatto uguale, ma anche tuo padre farebbe così con te. Presto anche tu dovrai sposarti, dovrai scegliere uno della nostra cerchia."
-"a sto punto, non mi sposerò proprio, non me ne piace neanche uno, hanno tutti la puzza sotto il naso!"
-"Victoria! Se ti sentisse tuo padre! E poi lo sai che l'alternativa al matrimonio è farsi suora"
La signora Lee scosse la testa, guardando la ragazzina ribelle che aveva difronte, sua madre Melany nonché sua migliore amica, aveva perso ogni speranza per inculcare nella figlia le buone maniere.
Il bon ton dell'alta società che richiedeva buona educazione e maniere, rendeva sempre Victoria nervosa, spesso e volentieri disertava le feste, se obbligata se ne stava sempre in disparte.
Proprio in quel momento, Stivenson il maggiordomo aprì la porta ed entrò James in casa, seguito da Amy March , erano in prefidanzamento, per cui si poteva dire che si stavano solo frequentando, per vedere se come coppia avrebbero funzionato.
James squadrò da cima a fondo Victoria.
La ragazza sospirò e cercò di uscire da quell'attico più in fretta che poteva.
-"sempre molto elegante eh Victoria?"le disse l'uomo , facendo ridacchiare Amy che la guardava, con uno sguardo di sufficienza.
Victoria corse fuori dalla porta, prima che Stivenson la richiudesse, si voltò, guardò James e gli fece la linguaccia, fuggendo poi verso l'ascensore.
James rimase a fissare la porta che il maggiordomo aveva chiuso, scosse la testa. -"mio Dio! Che bambina maleducata, possibile che gli Adams non riescano a raddrizzarla?"
La madre di James rise -"ci provano lo sai, quello di cui ha bisogno è di un marito, quando avrà messo al mondo un paio di figli vedrai che si quieterà!"
Amy rise -"signora Lee mi perdoni,ma secondo me una come Victoria solo il convento potrebbe confacerle."
La madre di James scoppiò a ridere -"no mia cara, Victoria ha bisogno di un uomo con la mano ferma!"
James guardò la madre, si grattò il mento e le sorrise -"dici? Un uomo con la mano ferma eh?"
La madre annuì in risposta.
Il giovane Lee scosse la testa ridendo e poi ritorno di colpo serio.
-"come sta Ashley?"
-"Victoria è riuscita a calmarla, ma non è ancora uscita dalla stanza!"la signora Lee sospirò.
-"prima dimenticherà quel Holmes Robert, prima riuscirà a stare meglio!"disse il figlio.
-"lo spero James!"

L' L'ELITE DI MANHATTANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora