-"che cosa? Così tanto? Ma io... Robert guadagna a malapena 2.250 dollari con due lavori, non ce l'avrebbero mai fatta!"
-"esatto, togliamo i 50 dollari allo stipendio di Holmes, gli rimane 2.200 con cui devono pagare, acqua, luce gas, fare la spesa e pagare l'assicurazione sanitaria, che è come ben tu sai è mensile, per due persone e aggiungiamo tre con la nascita della bambina, solo di assicurazione a testa pagano 500 dollari, quindi ora siamo al 1500, 500 è il minimo da pagare, per il minimo che possono offrirti come prestazione sanitaria, poi devono pagare il telefono che hai comprato, l'assicurazione della macchina, fare la spesa, cosa credi che gli rimane a loro?"
Victoria riflettè, sbiancando,facendo preoccupare James.
-"continuiamo un altra volta questo discorso, basta, sei stanca e devi riposare!"
Victoria non si era accorta che il marito l'aveva spogliata e messa nuda sotto le coperte, ma era così concentrata sul discorso che continuò a pensare alla sua amica.
-"James! Quindi...ma scusa, perché io li vedo che stanno bene, che insomma se la cavano?"
-"perché a loro arriva tutto, ma proprio tutto, in modo ridotto, perché pago io, anche l'assicurazione per tutti e tre, loro non lo sanno Victoria, come non sanno che sono io il proprietario del loro appartamento, sono io che ho in mano tutti i contratti, mi sono arrangiato con la banca, così che Robert pensa di riuscire a farcela lo stesso. Ho cercato anche di fargli trovare un lavoro con un orario decente, ora non fa più due lavori, così ora non torna più a casa tardi, questo sempre per mia sorella!"
-"perché? Perché lo fai? Perché non me lo hai detto?"
-"dirti cosa, che sarebbero morti di fame sia se non li recuperavo in Texas, sia se qua non li aiutavo ?"
-"io... non pensavo che fosse ,così difficile... per cui dipendono da te?"chiese tremante Victoria.
-"si!esatto, dipendono da me, tutto dipende da me,
quindi vedi Victoria, ti dirò un ultima cosa dopo di che dormiamo, perché ti vedo stanca, ma ho capito che non dormirai se non ti spiego tutto.
È importante per me rimanere in capo a questa società, non posso rischiare nulla, se vado a fondo io, puoi immaginare Ashley. Mia madre è come tutte le donne dell'élite, molto radicata nelle regole, non la possiamo cambiare,non la si può neanche contrastare Victoria, devi stare attenta, Ti ricordo che la nostra società, è costituita da un consiglio che vota e decide, quando ho detto che accettavo il matrimonio di mia sorella, sono stati su venti persone, tutti a favore tranne 6, mia madre, tua madre, il padre di Zack,Zack, e i genitori di Josephine.
Amanda conosce molte persone, purtroppo influenti, se decide di mettersi contro e fare battaglia a me come figlio non farà mai niente, ma può fare del male ad Ashley, ed io non posso proteggerla come vorrei. Non pensare che in Texas sarebbe stata al sicuro, se non facevo quello che facevo, decretando il mio <benestare>per amore tuo, mia madre l'avrebbe fatta prendere è fatta abortire.
Qui riesco a proteggerla di più, ho gente fidata e ho occhi da per tutto.
Domani ti scuserai con lei, ricordati Victoria, tieni i tuoi amici vicino ma i tuoi nemici ancora di più!
Con questo chiudiamo questo discorso di cui non ti dirò altro!"
Victoria era allibita, metabolizzò quello che aveva detto, e ripensò alla sera di beneficenza quando la suocera l'aveva minacciata, che se non faceva come voleva, avrebbe buttato Ashley sotto un ponte.
-"aspetta James!" Victoria si girò verso il marito, -"devo saperlo...mi punirai per aver visto tua sorella?"
Il marito la prese tra le braccia poggiandole il capo sulla spalla.
-"no Victoria, non ti punirò, non voglio punirti, mi basta solo sapere che non prederai mai più la pillola, per il resto, puoi tornare a vederla, non te lo impedirò."Il mattino dopo, Victoria si svegliò rigettando l'anima, ormai era già un paio di mattine che l'assediava.
-"dovrò farmi dare qualcosa per questa nausea, sarà sicuramente dovuta allo stress!"
Andò a fare colazione e con grande difficoltà si scusò con la suocera, che con sguardo di sufficienza annuì, accettando le scuse, mentalmente però Victoria la mando a quel paese.
Come ogni mattina partecipò a tutte le riunioni, in cui Amanda la portava, cucito, volontariato, partecipò al comitato per l'organizzazione della festa di primavera, che si sarebbe tenuta il 14 aprile.
Quel giorno non giocò a tennis con Jo perché non si sentiva per niente in forma, aveva sempre una stanchezza intorno che non la lasciava mai, ma tutto ciò lo attribuiva all'ansia e alla sospensione della pillola.
Perfortuna il pomeriggio era libera, non andò a trovare Ashley perché si sentiva troppo stanca, domani si disse, domani. Dormì per quasi tutto il tempo, svegliandosi prima del ritorno del marito, un po' più rigenerata.
-"mi ha fatto bene questa dormita!" Si fece una doccia e quando uscì trovò giusto il marito che entrava in bagno.
-"ciao piccola, come ti senti?" James si stupì di trovarla a casa, pensava di doverla andare a prendere dalla sorella e invece era a casa.
-"un po' meglio grazie!"la doccia aveva dato colore alle guance.
-"molto bene..." James si leccò le labbra, si spogliò nudo facendo subito capire alla moglie le sue intenzioni -"Ti voglio."
Le accarezzo una guancia, con dolcezza. Guardò le labbra di sua moglie così rosse e tremanti, con la voglia di divorargliele.
Scese lentamente verso la sua bocca, lei trattenne il respiro, mentre James si unì a lei in un bacio profondo, affamato. L'attirò contro di se, obbligandola ad aggrapparsi alle sue spalle.
Victoria avvertì le mani passare sotto l'accappatoio, sotto le braccia e posarsi sulla schiena, stringendola più a sé. Un brivido percorse tutto il corpo di Victoria non appena si sfiorarono.
James la tenne avvinghiata a se finché non la sentì lasciarsi andare. Le labbra si cercarono avide, le lingue s'intrecciarono in un crescendo di desiderio incontrollabile. Si scostò da lei, la guardò solo per un attimo. Il suo viso era un po' arrossato, le labbra socchiuse erano umide e gonfie per i baci, mentre gli occhi azzurri brillavano così tanto per l'eccitazione, da sembrare quasi febbrili. Riprese a baciarla, non lasciandole il tempo di ripensarci. Approfondì il bacio che lei ricambiò con trasporto. Victoria aveva un fuoco sopito dentro di sé, che solo James quando la toccava riusciva a riaccenderlo. Senza smettere di baciarla, il marito la condusse fuori dal bagno , arrivando al letto. Le lingue danzarono e duellarono senza sosta per qualche minuto. James si staccò ma non le permise di allontanarsi troppo. Restarono a guardarsi, si studiarono: il marito vide lo sguardo lucido di Victoria, ciò che vedeva trasparire non era solo eccitazione. No. Percepiva in lei anche incertezza, timore. La sua Victoria era una ragazza combattiva, a volte un po' ingenua, aveva bisogno di una guida, di essere aiutata ad incanalare le sue battaglie, e lui l'avrebbe sempre aiutata e supportata a resistere e a non arrendersi.
Le infilò la lingua tra le labbra, facendo una leggera pressione. James doveva possederla, lei era sua, voleva che lo capisse, che la voleva non per soldi, ma perché era Victoria, e c'era solo un modo per dimostrarglielo.
Le accarezzò un fianco. Le sfilò l'accappatoio facendolo cadere a terra, sentiva il bisogno impellente di accarezzare tutta la sua pelle nuda, liscia, morbida e profumata.
Si chinò e cominciò a baciarle il collo dolcemente, sali fino all'orecchio mordicchiandole il lobo, facendola sussultare. La baciò , leccò, e morse il suo esile collo, provocandole brividi in tutto il corpo. Piccoli gemiti di piacere, appena percettibili, arrivarono alle orecchie di James. deliziandolo dei suoi sospiri, continuò con quel gioco, quasi perverso, eccitandola e spingendola a desiderare, a volere sempre di più. Le sue carezze divennero più audaci, sfiorandole il seno per poi stringerlo più intimamente. La sua erezione pulsava, tanto da fargli male. Catturò nuovamente le sue labbra, baciandola profondamente, poi si chinò si chinò e prese un capezzolo tra le labbra. La reazione della moglie fu immediata, affondò le mani tra i capelli, stringendoli, incitandolo a continuare. James non si fece pregare: succhiò e leccò con forza, mentre con l'altra mano palpava e stringeva l'altro seno. Victoria si contorse, non riuscendo a stare ferma per le intense sensazioni che il marito le trasmetteva. Era stordita dal forte desiderio, invocò più volte il suo nome, infiammando tutto il suo essere. L'uomo si staccò dal suo capezzolo, ormai arrossato e dolente per le attenzioni che le avevo appena dato. Leccò e succhiò con forza anche l'altro che non aveva ancora ricevuto le dovute attenzioni.
Fece scorrere le labbra lungo il suo busto, leccandola. Assaporò la sua pelle lattea, come se fosse il suo ultimo pasto. Si allontanò per osservare il viso arrossato per l'eccitazione. Era ancora vulnerabile, la sua timida e tenera Victoria.
-"Toccami, Victoria , ho bisogno di sentire le tue mani su di me."
Lei non ebbe bisogno di essere persuasa. Accarezzò il petto nudo, accarezzando tutto il corpo, le mani dapprima timide divennero in poco tempo audaci, Victoria si prese il suo tempo, passò con l'indice un capezzolo piatto del marito girando intorno all'aureola, lo baciò e lo succhiò, sorridendo quando lo sentì inspirare, con lo stesso dito scese passando tutto il ventre, ruotò intorno all'ombelico e poi arrivò al pene, duro e dritto, passò l'indice su tutta la cappella, sulla vena pulsante, poi apri la mano e lo accarezzò, poi lo afferrò e gli iniziò a tirargli giù la pelle su e giù, facendolo impazzire.
James le diede un bacio, sfiorandole appena le labbra. La sdraiò sul letto, le aprì le gambe, dopo averle cosparso di baci il ventre, scese e la baciò tra le cosce, prendendo il clitoride in bocca, succhiò e lo leccò, la sentì fremere. Era eccitatissima.
-"Dio, sei così bagnata!" James ansimò -"Mi stai facendo impazzire, Victoria,non ho mai desiderato nessuna donna, come voglio te in questo momento" .
Victoria gli accarezzò il viso -" Non ho mai desiderato nessun uomo come te e nonostante le nostre avversità non c'è altro posto in cui vorrei essere in questo momento."
James le accarezzò il viso, s'inginocchiò di fronte a lei, le aprì le cosce con il ginocchio, trovando poca resistenza, confermandogli così quanto fosse pronta per lui. Si sistemò tra le sue cosce, prese in mano il suo membro, e lo appoggiò sulla sua fessura,calda e bagnata.
-"Sei pronta per me, Victoria?"I suoi occhi si aprirono adagio, strinse le labbra, ma poi annuì. L'uomo le cinse la vita con un braccio, la penetrò dolcemente, uscì dal suo corpo, per poi rientrare dentro con un lungo affondo. Lei gemette: il piacere era ormai la sua unica percezione. Rovesciò la testa all'indietro, scoprendo del tutto la gola. James si chinò su di lei, leccandola. Victoria strinse forte le cosce sui fianchi del marito,perché voleva sempre di più di quella danza antica. James afferrò le sue ginocchia sollevandole verso l'alto. Quella posizione gli permise di entrare più profondamente. Entrava e usciva, sempre più velocemente. Affondò ancora una volta dimenando il pube contro il clitoride della moglie. Ansimavano entrambi dal piacere. Gli slanci dell'uomo si fecero più impetuosi, Victoria ansimò, strinse le braccia di James tanto forte da lasciargli i segni delle unghie. Il suo corpo era scosso dai colpi dei fianchi del marito, che sbattevano contro i suoi. I seni si muovevano come una danza sinuosa. Chiuse gli occhi, sopraffatta dalle emozioni. -"Guardami, Victoria. Voglio guardare i tuoi occhi mentre vieni." Lei obbedì. Gli piaceva quando obbediva. La sua sottomissione, era un afrodisiaco per lui.
Le spinte diventarono più veloci, più potenti. -"Oddio, James..." un gemito di piacere uscì dalla sua gola.
L'uomo le strinse forte i fianchi. Victoria aveva le guance arrossate per l'eccitazione, e gli occhi a tal punto pesanti, da tenerli a malapena aperti. Catturò le sue labbra, la baciò quasi con disperazione. James dentro di lei, continuava a penetrarla spingendo con forza. Col movimento del bacino disegnò piccoli cerchi dentro di lei, strappandole dei mugolii. Senza fermarmi continuò a spingere, fino a che entrambi raggiunsero l'orgasmo.
Gli affondi dell'uomo si placarono lentamente, fino a fermarsi. Crollò su di lei. Entrambi erano sconvolti dal potente orgasmo che li aveva appena sconquassati. Sembrava quasi che quello che avevano appena consumato, in qualche modo avesse messo posto dei tasselli fuori posto.
James si spostò al suo fianco, stringendola tra le braccia, la moglie si lasciò andare posando la testa sul suo petto, dove lui le accarezzò i capelli, sfiorandole il capo con un bacio.
Stettero un po' così, in silenzio, poi James le sollevò il viso gli lambì le labbra con la lingua, per poi baciarla . Fu un bacio leggero e dolce,poi si allontanarono e si osservarono . Restarono in silenzio, guardandosi, mentre si tenevano abbracciati, si addormentarono così, cullati dal loro battito cardiaco.
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L' L'ELITE DI MANHATTAN
ChickLitVictoria Adams è una ragazza solare d simpatica, ama le tute e odia tutto ciò che riguarda il suo mondo, cioè l'elite in cui è nata. Ha una migliore amica che si chiama Ashley a cui vuole tantissimo bene. Poi c'è James il fratello di Ashley, l'uomo...