Cap 9

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Entrambi respirarono affannosamente, mentre si guardavano negli occhi, James le accarezzò una guancia e la baciò prima di staccarsi dal corpo di lei e gettarsi di lato.
Passata l'euforia, Victoria iniziò a sentirsi a disagio, quindi si alzò e afferrò il lenzuolo per coprirsi, poi iniziò a tirarlo verso di sé per poterlo poi usare per andare al bagno.
-"cosa stai facendo?"le chiese il marito ghignando,
-"mi serve tutto il lenzuolo, devo andare in bagno, io avrei bisogno di ... ehm di rinfrescarmi!"
Victoria lo guardò vergognosa, mentre stringeva tra i pugni il tessuto.
-"giusto! Dai che ti accompagno io!" le rispose James, alzandosi di scatto, fece il giro del letto nudo in tutta la sua gloriosità.
-"oh Dio che fai James?" Gridò Victoria quando le scostò le coperte e la prese tra le braccia.
-"ti porto in bagno, abbiamo entrambi bisogno di una doccia.
-"si ma io... la voglio fare da sola!"
Victoria era al colmo dell'imbarazzo mentre lui la trasportava fino al bagno per poi metterla giù, in piedi vicino alla doccia.
Si coprì come poté, infine il marito la sospinse dentro la doccia. Le afferrò le braccia e gliele aprì -"non coprirti sei bellissima!" le disse per poi baciarla appassionatamente.
Dopo la doccia si asciugarono e quando Victoria, cercò le cose per dormire non le trovò.
-"ma i miei pigiami?"chiese guardando il marito, stringendosi addosso  l' asciugamano.
-"non ti servono!"le rispose ovvio lui.
-"cosa? Io non dormo senza pigiama!" Stizzita prese la biancheria intima, ma il marito la bloccò.
-"niente biancheria, ti voglio nuda nel letto, vieni!"
-"non voglio dormire nuda!"
-"Victoria se non ti muovi ad infilarti sotto le coperte, giuro che dimentico che è stata la tua prima volta e ti prendo di nuovo!"
La ragazza sbuffò stizzita, si avvicinò al letto e si infilò sotto le coperte, dopo aver mollato l'asciugamano a terra. -"sei un despota!"
James ridacchiò mentre la prendeva tra le braccia. Victoria si agitò, non voleva dormire appiccicata a lui.
-"calmati tigre, chiudi gli occhi e dormi!" la tenne stretta tra le braccia, tenendo la posizione a cucchiaio.
La neo sposina si arrese, stanca per le emozioni della giornata e di quello che era avvenuto nel corso della notte, si addormentò.
Si svegliò sola nel letto. Si stiracchiò e si alzò.
Si fece una doccia rigenerante, si vestì con i vestiti più sobri e comodi che trovava e si diresse in sala da pranzo, per fare colazione.
Trovò la suocera. -"buongiorno Signora Lee"
-"buongiorno Victoria!"rispose fredda.-"ti ho aspettata per fare colazione perché è meglio che tu sappia come avverranno le cose. D'ora in poi mi prenderò cura io di te quando non c'è James, sotto la mia guida imparerai ad essere una signora come si deve.
I tuoi genitori non hanno fatto un buon lavoro con te, per colpa tua la mia Ashley si è sposata e vive con uno di estrazione sociale bassa, se tu non l'avessi aiutata, facendoti gli affari tuoi, la mia bambina avrebbe contratto un matrimonio come si deve.
In parte è anche colpa mia, avrei dovuto essere più ferma! Ma non commetterò più questo errore. Con te starò molto attenta, in quanto sarai la donna che metterà al mondo l'erede dei Lee. Non voglio che miei nipoti crescano con le tue idee strampalate.
Sappi che non ero d'accordo con questo matrimonio, ma James ti ha voluta, quindi tocca a me renderti una vera donna!"
Victoria era sconvolta dalle parole dette dalla suocera, una grande rabbia le assalì, ma la dovette tenere sotto controllo.
Per tutto il giorno, Amanda Lee, trascinò la nuora in giro per circoli, associazioni, riunioni. Quando arrivò sera, Victoria era stanchissima, ma nonostante ciò volle andare a trovare Ashley. Si cambiò velocemente sfilandosi il costoso tailleur che la suocera le aveva costretto indossare, rimise i vestiti comodi che aveva scelto in mattinata.
-"io esco, vado a trovare Ashley!"
-"Victoria! Lo sai che le nostre regole dicono che non bisogna mescolarsi a chi appartiene al ceto inferiore?"
La giovane Lee, s'incupì. -"è Ashley, ricca o povera, è sempre Ashley e rimarrà sempre sua figlia!"
-"non più, per colpa tua ricordatelo! Ad ogni modo non sono d'accordo che tu esca, ne parlerò con mio figlio!"detto ciò Amanda Lee girò i tacchi e si ritirò in camera.
Victoria sospirò ed uscì di casa. Dopo 15 minuti era a casa della sua amica.
Suonò al campanello e Ashley quando apri la porta e la vide, la abbracciò stretta stretta.
-"oh Victoria! Mi sei mancata molto, hai un sacco di cose da raccontarmi!"
Victoria sorrise e quando entrò in casa, sorrise ancora di più, con i soldi che le aveva dato, Ashley aveva arredato il piccolo appartamento, certo le cose che aveva comprato, erano di seconda mano, ma per qualche strana ragione, Victoria li trovò oltremodo più belli, del mobilio costoso, da cui era circondata quando era a casa.
-"oh Ashley è bellissimo!"
-"sì io e Robert ieri, abbiamo passato la giornata tra vari mercatini e grazie ai suoi amici, che ci hanno dato una mano, abbiamo portato a casa, un letto matrimoniale, un armadio, un divano, tavolo e sedie, un mobile da soggiorno e ovviamente abbiamo anche fatto la spesa!"disse Ashley felice.
-"sono contenta per voi!"
-"forza Victoria, andiamo a sederci nel divano e mi racconti tutto del matrimonio!"
-"oh bhe... un comune matrimonio da snob è stato!"disse Victoria ridendo.
-"oh andiamo Victoria, raccontami!"
Victoria ridacchiò -" eh va bene, ma prima, dimmi ma dov'è Robert?"
-"al lavoro, ha trovato due lavori, poveretto,per poter stare tranquilli economicamente, non ho più l'assicurazione sanitaria, mio fratello mi ha tolto tutto,per cui, abbiamo dovuto farla nuova, insomma, ha un bel costo... e quindi... e io non posso lavorare finché il bimbo non è nato e mi manca ancora così tanto!"
-"oh Ashley! Mi spiace tantissimo, tuo fratello poteva lasciarti le tue cose..."
-"ma Victoria, ho scelto io di vivere così, non tornerei indietro neanche per tutto l'oro del mondo.
L'unica pecca è solo che vedo per poco tempo Robert durante la settimana, ma poi a mezzanotte torna a casa, c'è L ho nel letto con me e il sabato e la domenica stiamo insieme. Va bene così! Quando sarà nato il bimbo, sfrutterò la mia laurea e forse se guadagno di più, forse ci compreremo l'appartamento!"
Victoria le sorrise, anche se in cuor suo era preoccupata.
-"ma adesso basta parlare di me! Raccontami del matrimonio, com'era il tuo vestito?"
Victoria sospirò e iniziò a raccontare -"ero vestita come una meringa!"
Ashley scoppiò a ridere -"ma dai sii seria, che meringa!"
-"te lo giuro, sembravo una meringa, non ho avuto modo di scegliermi l'abito, o meglio ci ho provato, c'era un bel completo da sposa con i pantaloni, ma mia madre e tua madre sono inorridite, poi hanno visto la meringa... e così hanno esclamato oh Victoria, quello è l'abito per te!"imitando nel finale della frase la voce stridula delle due donne.
Ashley scoppiò di nuovo a ridere a crepapelle.
-"che ti ridi! È stato imbarazzante indossare quel coso, tutti mi facevano i complimenti, quando avrò le foto del matrimonio ti mostrerò che avevo ragione!"
Ashley scosse la testa e sorridendo annuì.
-"su forza, continua a raccontare"
-"e niente, poi quando sono entrata in chiesa  sono andata all'altare, speravo che tuo fratello non ci fosse... invece c'era un pinguino ..."
Ashley scoppiò a ridere a crepapelle -"pinguino?"
-"si sai, aveva uno smoking nero, sotto una camicia bianca, ed era... si nel complesso... e va bene tuo fratello era molto bello vestito com'era! Però rimane un pinguino!"
La giovane Lee vide le gote dell'amica colorarsi e sogghignò.
-"interessante e poi?"le chiese curiosa.
-"e poi al ristorante, le portate, i brindisi, il battere le mani ecc.. è stato infinito, io poi avevo male ai piedi, e avrei voluto infilzare con i tacchi le galline che c'erano, che hanno avuto il coraggio di piangere, perché James Lee si è sposato con me... ma ti rendi conto? Io avrei dovuto piangere... non loro!"disse scazzata Victoria.
Di nuovo Ashley sogghignò -"hai ragione, tu solo potevi piangere, e dimmi com'è stata la notte con mio fratello?"
Victoria arrossì fino alla radice dei capelli
-"bhe... ecco... è stato..." la ragazza non sapeva cosa dire all'amica.
-"oh Victoria, non ti ha fatto male o trattata male vero?"chiese preoccupata Ashley.
-"no, no affatto, lui è stato gentile, sì io..."
-"ti piaciuto? Ti ha fatta godere?"
-"Ashley!! Per l'amor del cielo, trovo ancora tutto imbarazzante!" Victoria si coprì il viso, poi si tolse le mani e rossa d'imbarazzo le rispose -"si, mi ha..si mi ha fatto godere... proprio non mi posso lamentare, è stato tutto maledettamente perfetto!"
Ashley sospirò -"sono contenta sai, magari James è una testa di cazzo, ma almeno ha dimostrato che non è un egoista, te lo dico perché ce chi, non si preoccupa del piacere della propria donna, tempo fa a scuola, ho sentito Marion Price, te la ricordi? La capo cheerleader, si è diplomata l'anno scorso"
Victoria annuì e Ashley proseguì con il racconto
-" ebbene l'ho sentita piangere e lamentarsi, perché mentre era fidanzata con Zack, lui ha voluto provarla facendo i preliminari, a quanto pare, l ha costretta ad avere un rapporto orale e a lei non ha dato nulla, fu lei a rompere il fidanzamento, ha rischiato di finire suora, fortuna che si è fatto avanti Andrew Phillips che l'ha chiesta in moglie."
-"che schifo! quel Zack , che nervoso! Bhe cavoli di Amy, lo sposerà lei!"
Ashley ridacchiò -"già! Sono fatti l'uno per l'altro si useranno a vicenda!"
-"esatto anche perchè Amy è stata una delle sceme che ha pianto al mio matrimonio, che poi non capisco, è fidanzata con l'idiota... io non capirò mai certa gente!"
Bussarono alla porta, le due ragazze si guardarono.
Ashley aprì, piano la porta, purtroppo la porta non aveva lo spioncino, ma solo il catenaccio.
-"James!"
-"Ashley, sono venuto a prendere mia moglie!"disse asciutto l'uomo.
La sorella gli aprì la porta e quando entrò subito, notò il cambiamento dell' appartamento.
-"vedo che vi siete dati da fare, bravi!"disse James.
Le due ragazze si guardarono.
-"forza Victoria è ora di andare a casa, non è stato bello rincasare e non trovarti, mi ha accolto solo mia madre a lamentandosi che tu eri qui"
-"James... lo sai che appena posso la vengo a trovare, è la mia migliore amica!"
-"lo so! Però ora andiamo a casa!"
-"Ashley è sola, voglio farle ancora compagnia, mangio con lei, ci vediamo a casa tra un oretta!"
-"non esiste, che torni a casa per le strade di Manhattan, né alle nove di sera né alle dieci. La prossima volta che vieni qui di sera, ti pregherei di farti portare! Ora andiamo, non farmi perdere la pazienza!"
-"James!"
-"Victoria!!"
Il suo richiamo non ammetteva repliche, Ashley per evitare che la sua amica si mettesse nei casini, intervenne -" Victoria vai, non preoccuparti per me, ho un sacco di cose da fare, devo finire di sistemare un po' di roba !"
Victoria annuì, ma andò via che era triste per l'amica.
Quando furono in macchina, per un po' stettero in silenzio.
-"non t'impedirò di vedere mia sorella, nonostante quello che pensi mia madre, però ti prego, di sera andando verso la upside west potresti incontrare gente, poco raccomandata, non voglio che tu ti metta in pericolo,"
-"se tu mi avessi lasciato le mie bellissime e comodissime tute, avrei indossato una di quelle!"gli rispose Victoria sbuffando.
-"anche se indossassi una tuta, correresti lo stesso pericolo di essere violentata, o che ti portino via perché sei bellissima!" le rispose James.
-"ma cosa dici?e poi io mi so difendere, e comunque c'è gente per bene anche al west upside, non ho corso pericoli neanche quando andavo a scuola!" Victoria incrociò le braccia al petto, annuendo mentre lo guardava.
James parcheggiò l'auto nel garage sotterraneo del palazzo, fermò l'auto e bloccò Victoria prima che uscisse.
-"se non sei stata importunata è perché, io ti ho protetta da tutti, ho dato ordine che nessuno si avvicinasse né a te né a mia sorella, solo che tu occupavi la maggior parte dei miei pensieri e tenerti d'occhio ha fatto sì , che guardassi di meno mia sorella senza accorgermi, che il suo divertirsi con Robert, andava oltre i limiti consentiti, credevo che lo stesse solo prendendo in giro, come fanno la maggior parte delle ragazze ricche, ma evidentemente mia sorella non è di quella specie!"
-"non conosci affatto tua sorella!"ribattè Victoria
-"può darsi, ma se l'ho persa di vista è per colpa tua!"

L' L'ELITE DI MANHATTANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora