Cap 17

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-"paura di che?"chiese James, con la rabbia che gli stava montando sempre di più.
Il dottor Valentini prese parola, -"di avere un bambino! È giovane è naturale, non tutte le donne si sentono pronte di affrontare un tale passo!"
James fece una mezza risata. Guardò la moglie che ancora teneva lo sguardo dritto a sé.
-" è di questo che si tratta Victoria? Perché hai paura?"
Victoria si voltò -"James io.." il marito la bloccò e guardò i due dottori.
-"quindi vediamo se ho capito bene, se da oggi lei non prende più quella dannata pillola, è probabile che finalmente possa concepire e rimanere incinta?"
I due dottori annuirono. James prese per un braccio la moglie e la fece alzare.
-"vi ringrazio di tutto, ora io e mia moglie dobbiamo andare a casa e parlare! Dopo di che abbiamo da recuperare sei mesi di tentativi andati a vuoto!"
La moglie impallidì gemendo.
Arrabbiato più che mai James trascinò fuori Victoria, non fu gentile con lei quando la sbattè dentro l'auto.
La ragazza si massaggiò il braccio, rimasero in silenzio per tutto il tragitto, James guidava con rabbia. Quando parcheggiò la macchina, scese velocemente dall'auto, fece il giro e prese di nuovo la moglie per un braccio.
Anche in ascensore il silenzio regnava, si sentiva solo la tensione nell'aria.
Usciti dall'ascensore, James sospinse la moglie in casa e la portò dritta in camera da letto. Chiuse la porta a chiave e la mise in tasca. Victoria era in piedi vicino a letto, si sedette e aspettò che il marito parlasse. L'uomo era appoggiato sulla porta, con le braccia conserte che la guardava.
-"perché prendevi la pillola? Paura?mmh?
Victoria si strinse nelle spalle -"io.."
James la bloccò, le si avvicinò e le s'inginocchiò davanti, -"No! no la Victoria che conosco io non ha paura di una gravidanza, non ha paura di avere un bambino, almeno non è quella la sua paura!" Il marito rise, poi si alzò in piedi le afferrò il viso con le sue grandi mani, fissandola negli occhi, -"Dimmi Victoria, perché prendi la pillola? Per quale dannato motivo LA PRENDI ?" L'ultima parte la disse urlando.
Victoria gli afferrò le mani per togliersele dal viso, ma non vi riuscì.
-"io, non mi sento pronta, non mi sento pronta ad avere un figlio adesso!"gli disse, le lacrime gli imperlarono il viso.
-"tutto qua Victoria? Non ti senti pronta?"
Victoria annuì, James la scruttò nel profondo -"c'è dell'altro? Voglio che mi dici la verità!"
-"è questa la verità!" la ragazza scoppiò a piangere.
-"molto bene, dato che per sei mesi mi hai tenuto nascosto questa cosa, verrai punita, sono molto arrabbiato Victoria, molto. Non voglio più che vai a trovare Ashley, ritornerai a frequentare il circolo e tutto il resto insieme a mia madre, salterai solo quello del martedì, quello sulla beneficienza.
Per il resto i tuoi giorni saranno scanditi così, ti voglio trovare a casa tutta le sere quando torno dal lavoro, hai capito Victoria!"
La ragazza continuava a scuotere la testa piangendo, -"non farmi questo James, ti prego, non farmi questo!"
-"non farmi questo James? Proprio tu lo dici, e tu cosa hai fatto?"L'uomo la sollevò in piedi -"dove sono quelle stramaledette pillole?"
-" ti prego James!!" Victoria continuava a piangere disperata.
-"DOVE SONO LE PILLOLE?" James furibondo la trascinò in bagno.
Tremante Victoria aprì lo sportello delle medicine e tirò fuori la scatola che usava per nascondere le pillole.
Il marito guardò il blister, ispirò a fondo e gettò tutte le pastiglie nel lavandino. -"ne hai altre?"
Victoria scosse la testa.
-"guai a te se stai mentendo!"
-"non sto mettendo... era l'ultima scatola, poi avrei dovuto ordinarne ancora!"disse tra le lacrime la moglie.
-"per quanto tempo saresti andata avanti?"le chiese il marito.
-"fino a quando non mi sarei sentita pronta, e sicura, tu hai fatto tanti discorsi, non potevo accettare le tue idee!"
-"ah! Capisco! Sono capricci i tuoi! Ma ora basta, sono stato troppo morbido con te, ora si fa come dico io!" James la riportò in camera, iniziò a spogliarla.
-"James non voglio, lasciami stare!" Victoria provò ad opporsi alla luce famelica che vedeva nello sguardo del marito.
-"dobbiamo recuperare Victoria, spero che rimani incinta subito! Sei maledetti mesi abbiamo perso per colpa tua!"
-"James... cerca di capirmi!" La ragazza cercava inutilmente di tenere su gli indumenti,ma ogni suo tentativo veniva spazzato via dalla forza dell'uomo. In poco tempo si ritrovò nuda sul letto.
Non la preparò, Victoria urlò quando si sentì invadere. -"James! Mi stai facendo male!"disse tra le lacrime.
-"rilassati, sto fermo un po' finché non ti abitui!"le rispose semplicemente l'uomo. Dopo un po' ripartì, le stoccate erano forti, date solo per il proprio piacere, ignorando quello di lei. In poco tempo James venne eiaculandole dentro. Poi uscì. Sì tirò su i pantaloni e senza dire una parola uscì.
Victoria sì rannicchiò nel letto piangendo disperata, pianse così tanto che si addormentò.
Si svegliò prima dell'ora di pranzo. Era ancora nuda e si sentiva sporca.
Si fece la doccia e si vestì, pranzò sola, mangiò poco nonostante non avesse fatto colazione.
Chiamò Ashley per avvisarla che non sarebbe potuta andarla a trovare per un po'.
-"cavolo Victoria, mi dispiace tantissimo! Mio fratello è uno stronzo!" La giovane sposa Lee continuava a piangere al telefono e Ashley si sentiva impotente non poterla aiutare in alcuna maniera.
Alla sera all'ora di cena, Victoria guardò il suo piatto, giocando con il cibo, non aveva appetito.
-"mangia Victoria, il dottor Valentini si è raccomandato che tu mangiassi in modo adeguato, a furia di mangiare da mia sorella, o fuori nei fast food, le tue analisi hanno riportato carenza di ferro e vitamine. Quindi mangia tutta la carne e le verdure nel piatto!"le disse il marito.
La suocera rincarò la dose, -"ecco si! Devi mangiare bambina, o non rimarrai mai incinta, sei tanto magra, un po di carne adosso  non ti farà male!"
-"non ho molta fame, non riesco a mangiare più di così!" rispose Victoria.
James battè un pugno sul tavolo.-"mangia! I tuoi sono capricci!"
Victoria ispirò a fondo e lo guardò -"non sono capricci e lo sai, non ho fame!" si alzò in piedi e se ne andò in camera.
James si alzò a sua volta e le corse dietro, in camera la afferrò per un braccio e la portò davanti alla specchiera del comò.
Le afferrò una manciata di capelli e si chinò in modo da poterle sussurrare nell'orecchio: -"devi imparare ad ascoltare, devi imparare ad obbedire! non hai voluto farlo. Adesso paghi le conseguenze delle tue azioni"
-"James," disse Victoria preoccupata.
-"Zitta!" le rispose lui alzandole il vestito che la ragazza quel giorno aveva indossato, fino alla vita.
Si dimenò, ma la tenne premuta contro il comò e le fece scendere le mutandine oltre le cosce, fino alle caviglie.
James si alzò e le  premette la mano sulla parte inferiore della schiena, mentre alzava l'altra per sbottonarsi la cintura dei pantaloni. La estrasse e Victoria sentì il  rumore del cuoio che frustava l'aria  all'improvviso, mentre lanciava la cintura a terra, -"ti ribellerai sempre,  perché tu sei fatta così!" disse cominciando a colpirla a mano aperta sulle natiche nude strappandole un grido incredulo.
-"è vero Victoria? Ti ribellerai ancora? Dirai sempre di no? Farai sempre come cazzo ti pare e piace?"
La sculacciò con forza, sapendo che doveva  farlo, picchiandola per la sua stupidità , per la sua incapacità di seguire un minimo di regole! Ma soprattutto per aver preso per mesi una dannata pillola. Le urla di Victoria diventarono rauche mentre piangeva, frustando il cuore di James mentre batteva la sua carne, odiandola per averlo obbligato a farle una cosa del genere. Odiando se stesso e tutto ciò che lo circondava.
Quando James sollevò  la mano dalla sua schiena, lei rimase ferma, china sul comò , il vestito arrotolato sui fianchi, il suo sedere  nudo. Tale vista lo eccitò molto liberò l'erezione dai pantaloni, dei segni  rossi le attraversavano le natiche, l'uomo le appoggiò il palmo della mano sul fianco e lo strinse . Victoria gemette. James le sfilò del tutto le mutandine gettandole in giro per la stanza.
Victoria lo senti duro contro di lei, si girò di scatto cogliendolo impreparato.
-"Ti è piaciuto!" urlò, mentre sentiva il membro duro del marito premerle sul  fianco.
-"Non mi piace averti fatto del male."
-"Sei duro! Eccome se ti è piaciuto!"
-"Non posso negare di essermi eccitato."Un angolo della sua bocca si alzò. -"Ma te lo sei meritato, lo sai!"
-"Ti odio, James, ti odio tantissimo!!"
Victoria cercò di mollargli un ceffone, ma James lo schivò facendola  voltare di nuovo, le afferrò i polsi e glieli allontanò dal corpo.
-"Ti avevo avvisato, all'inizio ti ricordi? Seguire semplici regole, non tradire la mia fiducia! Essere una cazzo di moglie compiacente. E per ultimo la tua bravata con la pillola! Puoi solo incolpare te stessa!"
-"non puoi farmi questo perché ho voluto aspettare a darti un figlio Cristo! È il mio corpo James!" Victoria scoppiò di nuovo a piangere, lo specchio rifletteva l'immagine di una donna triste sconfitta.-"ti odio!"ripetè
-"lo sai, il confine tra amore e odio è molto sottile." Le disse il marito lasciandole le braccia, la voltò verso di lui guardandola negli occhi , accarezzando la scia delle lacrime.
Victoria iniziò di nuovo a lottare.
-"Lasciami andare! Dio come ti detesto!" e quando cercò di allineare il ginocchio con il cavallo dei suoi pantaloni, la rabbia di James riaffiorò. Le strinse entrambi i polsi con una mano sola e glieli tenne sopra la testa. Le afferrò la scollatura del suo vestito e lo strappò, provando soddisfazione al rumore della stoffa che si lacerava. Più Victoria combatteva contro di lui, più l'uomo si eccitava.
-"Ti odio!"urlò di nuovo la moglie.
L'uomo abbassò le labbra sulle sue e Victoria smise di ribellarsi. James interruppe il bacio e la guardò
-"No, non è vero che mi odi." La baciò ancora. Si abbassò i pantaloni, infilandosi in mezzo alle sue gambe e con la mano libera le strizzò un capezzolo. -"Mi fai diventare matto!"
La girò nuovamente, il sedere per aria, allineò il pene alla sua apertura.
-"Dio Victoria mi stai facendo uscire di testa!"
Si spinse dentro di lei con forza. Grugnì, i suoi occhi fissi nei suoi nello specchio in segno di sfida.
-"ti odio!"disse la moglie, ma con meno foga rispetto a prima.
James ispirò a fondo e si spinse ancora e ancora dentro di lei, allungò una mano in mezzo alle sue gambe, era bagnata, James le sorrise allo specchio e lei arrossì chiudendo gli occhi per non guardare, -"ti odio!" ripetè scoppiando a piangere , il marito continuò a toccarla fino a farle raggiungere l'orgasmo, la vagina si strinse attorno al pene, pulsando, James sprofondato dentro di lei, la riempì, spremendole l'utero tutto il suo seme.
La voltò verso di lui e la strinse forte, mentre lei piangeva contro il suo petto, prendendolo a pugni.
James la tenne così stretta, lasciandola sfogare.
Victoria si staccò da lui, tirando su con il naso. Raccolse il vestito stracciato e andò in bagno. Il marito la seguì bloccando la porta che gli stava chiudendo in faccia.
-"aspetta Victoria!" James entrò  e prese la chiave. -"d'ora in poi non ti chiuderai più dentro, voglio essere sicuro che non prenderai mai più una maledetta pillola anticoncezionale!"
Victoria sostenne il suo sguardo e annuì -"lasciami un po' di privacy, ho bisogno di lavarmi"
-"certo, James spalancò la porta del bagno e si andò a sedere nel letto.
La moglie lo guardò e capì che quello d'ora in poi sarebbe stato il massimo che le concedeva.
Si fece la doccia, il getto dell acqua calda la rinfrancò un po', persa nei suoi pensieri, non si accorse che il marito l'aveva raggiunta. Sentì le sue mani sul corpo che l' accarezzavano.
-"James!! Ti avevo chiesto un po' di privacy!"
-"lo so, piccola, ma non potevo resistere a non toccare il tuo bellissimo corpo!"
La baciò interrompendo la sua protesta. Uscirono e si asciugarono.
Victoria non voleva andare a letto nuda.
Non aveva più baby doll, doveva rifornirsi nel pomeriggio invece, aveva passato la giornata a casa.
Decise di mettersi una maglietta del marito.
-"Victoria che fai?"
-"mi hai fatto male James! Me lo devi! Non dormo nuda stanotte!"
Risoluta s'infilò sotto le coperte tenendosi lontana da lui. Il marito rise.-"se lo dici tu!"

L' L'ELITE DI MANHATTANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora