Cap 10

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-"mia?" Victoria era scioccata, come poteva darle la colpa di una cosa del genere.
James rise -"certo! Te l'ho detto sei bellissima! E adesso usciamo da questa macchina prima che abbassi i sedili e ti prenda qui!"
La moglie arrossì , e scese velocemente dall'auto inseguita dalla risata del marito.
In ascensore, guardò il pavimento, la vicinanza dell'uomo la rendeva nervosa, ma James era di tutt'altro pensiero, la prese tra le braccia e come un affamato ne cercò le labbra. Il bacio durò per tutto il tempo della salita dell' ascensore.
-"Dio come mi sei mancata!"
Durante la cena, Victoria non fiatò, non era interessata a prendere parte ai discorsi da snob che facevano madre e figlio, ma ad un certo punto le salì il nervoso alle stelle, quando James parlò di figli.
-"sono d'accordo con mia madre, sul fatto che è meglio che ti aiuti ad allevarli al meglio, prenderemo sicuramente una tata, sopratutto il primogenito maschio, che erediterà tutto il patrimonio Lee-Adams, deve essere cresciuto con le regole giuste!"
Victoria strinse i pugni -"guarda credo che sarò capace di crescerlo anche da sola!"
-"non lo metto in dubbio Victoria, ma le tue idee, spesso e volentieri cozzano con ciò che riguarda l'elite, tu stessa fai fatica a seguirle!"
Victoria ispirò a fondo. Poi si alzò in piedi, -"scusate non ho più fame, sono stanca vado a letto"
Si voltò e una volta in camera, prese il pigiama che si era comprata nel pomeriggio e si chiuse dentro il bagno.
Aprì lo sportello delle medicine, dentro una confezione di antispastici aveva nascosto le pillole, che le aveva prescritto il ginecologo, quando aveva 16 anni, in quanto aveva problemi con il ciclo, dopo aver sospeso per un anno e mezzo la terapia, il ginecologo le aveva detto che poteva ugualmente ritornare a prenderle, anche se era regolare, per evitare di avere una gravidanza, in caso iniziasse ad avere dei rapporti. Dato il matrimonio e tutto ciò che era stato detto, Victoria non si sentiva affatto in colpa. Voleva  decidere lei, quando avere un bambino, ma visto le idee bigotte del marito e della suocera, non avrebbe avuto il figlio di James per un bel po di tempo!
Velocemente ingoiò la pastiglia, rimise a posto la scatola, aveva sentito la porta della camera aprirsi.
-"Victoria, apri!" disse il marito che si era trovato la porta chiusa del bagno.
-"un momento James!"
-"non mi piace che ti chiudi dentro!"
-"mi chiudo come e quanto mi pare! Non sono libera neanche di avere privacy in bagno?"
James inspirò a fondo, -"Victoria, non voglio che ti chiudi, se ti succede qualcosa e ti senti male, come ti aiuto?"
-"santo cielo! Come sei catastrofico!" Le rispose acida mentre si cambiava.
-"basta Vic, esci dal bagno, vieni a letto, ho voglia di te, ho aspettato troppo!"
Victoria prese, un respiro profondo poi aprì la porta.
-"mi dispiace James, non ne ho voglia, sono stanca, per colpa di tua madre che mi ha trascinata a destra e a manca."
James guardò la moglie dalla testa ai piedi.-"che diavolo ti sei messa?"
La moglie si guardò, poi sorrise al marito -"è il mio nuovo pigiama, l'ho comprato oggi!"
Il marito le si avvicinò e la prese tra le braccia, la baciò, un bacio atto a stordirla, con un movimento fulmineo le ruppe la maglietta orvesize che si era messa.
-"James, per l'amor del cielo!" Victoria si allontanò arrabbiata, ma il marito di tutt'altro avviso, la braccò, quando Victoria posò le spalle al muro, il marito le afferrò il volto tra le mani e la baciò. Un bacio appassionato, poi le afferrò le gambe e la prese in braccio, senza staccare mai le labbra da quelle della moglie, posò un ginocchio nel letto e la poggiò gentilmente, sempre tenendosi unito a lei, nella dolce danza di labbra e lingua, le abbassò una spallina del reggiseno, e iniziò a tempestarla di piccoli bacetti, sulla guancia, scese sulla gola, la leccò  sotto l'orecchio, per poi passarle il padiglione auricolare facendola rabbrividire, scese baciare e leccare la clavicola e poi il capezzolo che aveva scoperchiato abbassandogli la coppa del reggiseno, le succhiò il seno destro e sinistro e poi scese a baciarla la pancia, le baciò il pube sopra le mutandine, poi con un colpo secco gliele strappò.
-"James!!!"
-"shhh Victoria, lasciati assaporare!"
La protesta della moglie morì sulle labbra, quando il marito, iniziò a succhiare il clitoride, mentre con l'indice la penetrava delicatamente, imbarazzata e presa dalle miriadi di sensazioni, Victoria prese un cuscino e si coprì il volto, mentre il marito continuava a darle piacere, la lingua ruotava intorno al nocciolo regalandole passo dopo passo, un piacere sempre più grande, l'onda cresceva sempre di più, istintivamente  iniziò a muovere i fianchi, stringendo di più il cuscino, respirando affannosamente fino ad urlare in maniera incontrollata mentre, l'orgasmo si abbatteva su di lei. James si sollevò e sovrastandola le tolse il cuscino dal viso. -"sei bellissima deliziosa, mi piace mangiarti!"
-"James !" Victoria al colmo dell' imbarazzo si coprì il viso. Il marito rise mentre gli toglieva le mani, le diede un veloce bacio a stampo prima di penetrarla, la moglie s'irrigidì, aggrappandosi ai bicipiti del marito.
-"va tutto bene piccola, rilassati, non ti farò male!"
Con ciò entrò tutto dentro di lei, affondando fino a toccare con i testicoli il suo calore pulsante. L'uomo cominciò a spingere stabilendo un ritmo lento e costante, quando vide che la moglie, si stava di nuovo sciogliendo, con un movimento fluido invertì le posizioni, portandola sopra di lui.
-"James?!"
Il marito inspirò a fondo, troppo eccitato dalla posizione.
-"cavalcami, non devi fare altro che fare come quando al corso di equitazione cavalcavi Lucky!"
-"oh...io"
Victoria iniziò a muoversi titubante e anche un po' imbarazzata, James la teneva per i fianchi accompagnandola nei movimenti.
-"si così, piccola, sei bravissima!"
La moglie continuò, iniziò a seguire l'istinto muovendo i fianchi con innocente sensualità il suo profumo gli saliva fino alle narici, stordendo James .
Per Victoria quella posizione era strana, eppure così giusta e così bella, ogni oscillazione dei suoi fianchi le provocava piacere lungo le membra, il ritmo delle spinte iniziò ad andare fuori controllo perché erano entrambi sopraffatti, James sollevò il capo e le succhiò un seno e tutti e due esplosero in vortice che li spedì entrambi in una nuova dimensione. Victoria crollò sul corpo del marito esausta ed appagata, addormentatosi vinta dalla stanchezza. James per un po' la tenne abbracciata, ascoltando il suo dolce respiro, poi anche lui cedette al sonno.

L' L'ELITE DI MANHATTANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora