1 dicembre
-"Quand'è che saltano fuori questi bambini?" disse James sfregandogli il ventre. -"Non potete restare lì dentro per sempre, piccolini. È ora di farvi vedere. La mamma non è tanto grande, più di così non ce la fa!"
Victoria guardò con un sorriso James che parlava alla sua pancia.
-"se andiamo avanti così esploderò!"disse la donna.
-"non esploderai tigre.Vedrai che presto avrai tra le braccia i nostri cuccioli. Come ti senti hai ancora male alla schiena?"
-"si, un pochino si!"
-"il dottor Walker ha detto che devi camminare, solo così il parto potrà avviarsi!"
-"si vero, stamattina tra l'altro ho la visita all'ospedale, per il tracciato, mi accompagna papà e rimane con me finché tu non arrivi!"
-"molto bene, mi sento più tranquillo se c'è qualcuno con te, lo avevo chiesto a Thomas, ma oggi doveva partecipare ad una riunione, per diventare fondatore e CEO di Top Rank, una società di promozione di pugilato professionistico con sede a Las Vegas. Visto che ha dovuto chiudere la catena dei suoi ristoranti, ha cambiato in toto la tipologia."
-"mi pare giusto, poveretto, e povera anche Josephine!"
James prese la sua ventiquattro ore, -"se dovessi aver bisogno di me, chiamami pure ti ho dato un cellulare, sono i primi in commercio che girarono, anche se sono ancora poco utilizzati, vedrai che sarà utile in caso di bisogno, io cercherò di fare più in fretta che posso in banca, mi sono portato apposta il lavoro a casa per stare con te, ed essere presente!"
-"stai tranquillo James, se ho bisogno ti chiamo!" le rispose la moglie. Il marito la baciò e poi uscì.
Victoria si preparò anche lei per uscire, si fece una doccia calda, che le alleviò il dolore alla schiena, non vedeva l'ora di partorire, non si vedeva più i piedi e se non aveva cose comode da indossare non sarebbe neanche riuscita a vestirsi.
Quando finì, il campanello suonò. Era suo padre.
-"ciao papà!"
-"ciao figliola, come ti senti?"
-"mi sono svegliata con il mal di schiena,ma ora dopo la doccia mi sento un pochino meglio!"
Il padre annuì, l'aiutò ad indossare la giacca e tenendola a braccetto l'accompagno giù.
Quella mattinata ci fu un grave incidente, che causò un enorme traffico, bloccando l'intera Manhattan. -"accidenti papà, arriverò tardi per il tracciato così!"
-"eh bambina mia, cosa possiamo fare, non ci si può muovere!"
-"papà l'ospedale è ha 5 minuti a piedi, andiamo, così cammino come vuole il ginecologo!"
Il padre sospirò, guardò il cielo plumbeo, era prevista la prima nevicata del mese, alla fine acconsentì.
-"e va bene, camminiamo piano però!"
Victoria annuì, scesero dall'auto e piano piano s'incamminarono verso l'ospedale. Ad un certo punto Victoria fu attraversata da un forte dolore, che le trapassò il ventre scaricandosi nella schiena. Urlò e strinse la mano del padre che sbiancò capendo immediatamente cosa stava accadendo.
-"oh cavolo Victoria stai bene?"
-"secondo te papà?" Victoria era piegata in due cercando di respirare, in quel momento una pozza d'acqua si formò ai suoi piedi, la gente intorno a loro si fermò, chiedendo se avessero bisogno di una mano.
-"ci vuole un ambulanza!"disse in panico il signor Adams
-"papà! Nella mia borsa c'è un telefono, me lo ha dato James, è un cellulare , dammelo che lo chiamo!"
Il signor Adams cercò nella borsa della figlia il telefono.
-"e come funziona?"chiese il padre.
Victoria si sollevò e prese il telefono, trovò il numero memorizzato di James e lo chiamò.
J-"Ehi!" James la sentiì inspirare profondamente.
V -"Mi si sono appena rotte le acque " dichiarò, facendo finta di mantenere la calma.
J-"cosa? Dove sei?"
V-"sono alla 24 street a tre minuti dall'ospedale, c'è un incidente e ho detto a papà che facevamo prima a farla a piedi! James ho paura vieni qui!!" Victoria scoppiò a piangere.
J-"Arrivo. Stai tranquilla.Resta dove sei, non ti muovere. Aspettami e basta! Resisti! Meno di un minuto, promesso" la rassicurò.
Victoria soffocò un lamento e fece un paio di respiri profondi. -"Ok " disse, poi riattaccò. Ridiede il cellulare al padre che lo rimise in borsa.
James come promesso arrivò, -"eccomi piccola, ho chiamato l'ospedale e ti aspettano, non c'è altro modo di arrivare se non a piedi, i paramedici ci aspettano all'ingresso!" la sollevò tra le braccia e insieme al suocero partì a camminare.
-"James sono pesante, e ti sporcherò tutta!"
-"non m'importa un ficco d'india se mi sporchi, e anche così ti trovo sempre leggera."
Il signor Adams sorrise per la risposta del genero.
Arrivarono all'ospedale in poco tempo, James pareva non aver fatto nessun sforzo quando posò la moglie nella barella.
Victoria aveva paura, cominciava a pensare che era stata una pessima idea, lasciare decidere al marito e al dottore il suo parto, avrebbe dovuto opporsi di più, invece di lasciarsi convincere che era meglio, avrebbe dovuto tenere il muso di più con suo marito, perché in quel momento si sentiva come se la stessero squartando. E non aiutava, ogni volta che sentiva il bisogno di urlare, il fatto che il marito, che l'aveva messa in quella condizione, perdesse completamente la testa.
Non poteva farcela senza gridare. Sentiva arrivare un'altra contrazione. Strinse forte le lenzuola e lanciò l'ennesimo urlo di dolore.
-"James! Ti odio, ti odio e ti odio, avresti dovuto lasciare che mi facessero un cesareo, non ce la faccio più e l'ultima volta che l'infermiera era venuta a controllarmi, mi ero dilatata di solo cinque centimetri, e devo arrivare a dieci, maledizione!"
James pareva un leone in gabbia, non gli piaceva per niente vederla soffrire, si sentiva impotente, il dottor Walker gli aveva assicurato che così sarebbe stato meglio.
-"vado a cercare il dottor Walker ? Ti porto del ghiaccio? Vuoi stringermi la mano?"
James la subissava di domande. Victoria sapeva che lo faceva per aiutarla, ma in quel momento non gli importava. Lo afferrò per la maglietta e avvicinò il viso di lui al suo .
-"Ringrazia il cielo che non ho una pistola, altrimenti avrei saputo come farti chiudere il becco. Lasciami gridare, è tutta colpa tua sé sto attraversando ciò, tua solo tua, e tu vuoi anche che faccia il terzo? Te lo scordi!"
-"ma Victoria,"disse James -"tu non hai una pistola, non la sapresti neanche usare!"
Victoria si premette la pancia in vista di una nuova contrazione, ingoiando un'altra rispostaccia.
In quel momento entrò il ginecologo che aveva sentito lo sfogo della giovane partoriente e rise.
-"dottore!! Sparerò anche a lei! È perché è un uomo e non capisce nulla! Ecco è colpa degli uomini non sanno nulla e decidono loro per le donne, vi butterei giù tutti e due dalla finestra!"
James era sconvolto dalle parole della moglie, invece il dottor Walker scoppiò a ridere più forte.
-"Forza è ora di controllarti un'altra volta!" esclamò il medico , lanciò un cenno all'infermiera che l'aveva visitata prima, che la controllò sorridendole apertamente.
-"Anche lei deve ringraziare il cielo che non ho con me una pistola, perché sarebbe stata la terza sulla lista." le disse Victoria, con la speranza di cancellare quel sorriso dal volto, poi dovette inspirare ed espirare, chiuse gli occhi e pregò che quelle dannate contrazioni finissero presto.
-"siamo arrivate a dieci, dottor Walker!"
-"finalmente!"gridò Victoria.
James era stranamente silenzioso, la moglie lo guardò , vide il suo viso preoccupato ed emozionato, che aspettava impaziente il momento in cui avrebbe abbracciato i suoi figli.
-"venga signor Lee, è ora di far venire al mondo i gemelli!"
Il marito si avvicinò a Victoria e le prese la mano nella sua. -"Sto qui con te, non posso partorirli io, non avrei la tua stessa forza, tu sei coraggiosa e forte come una tigre, sei combattiva, e ora stai affrontando questo momento particolare in cui darai alla luce i nostri figli, una cosa che puoi fare solo tu!"
La strinse delicatamente. Quell'incoraggiamento le fece venire voglia di piangere. Alla fine lui c'è l'aveva messa tutta per rendergli le cose più facili, sapeva benissimo i rischi che correva con un cesareo, invece lei lo aveva minacciato di farlo fuori. Victoria tirò su con il naso, e lui abbassò la testa sulla sua,-"Non piangere, va tutto bene. Ce la puoi fare, ricordati che sei la mia tigre!"
La rassicurò, con lo sguardo determinato di chi era pronto alla battaglia.
-"Sono stata cattiva, prima. Scusami!"disse Victoria con voce strozzata.
Il marito le sorrise e le baciò la testa. -"Stai passando le pene dell'inferno, e se anche picchiarmi, o spararmi ti facesse stare meglio, prego, sono pronto."
Victoria voleva baciarlo, ma sentì una contrazione, diversa dall altre arrivare, sentì il corpo prepararsi alle spinte. -"Spinga!" Le ordinò il dottore, e la partoriente obbedii.
Diverse parolacce e spinte dopo, sentì il suono del suo primo figlio, un pianto che cantava un inno alla vita.
Ebbe giusto il tempo di ammiralo quando arrivò con forza, le spinte per mettere al mondo il secondo genito, Victoria non voleva più fare nulla, già il primo l'aveva devastata. -"non ce la faccio, non ci riesco, basta!"
-"Victoria tranquilla, hai quasi finito, in due spinte anche questo è fuori, resisti un altro po!" Le disse il medico.
-"oh Dio che male! Andate a diavolo tutti quanti, il mondo sarebbe stato meglio se a partorire fossero stati gli uomini!"
Ci vollero più di due spinte perché Victoria era poco collaborativa, ma alla fine nacque anche il secondo gemello.
-"eccoli qui, mammina tutti e due!" L'infermiera glieli posò sul petto, James, teneva ancora la mano della moglie ,-"oh Victoria sono uno spettacolo, proprio come te, sono perfetti!" disse emozionato l'uomo.
-"si sono bellissimi, non posso crederci che abbiamo prodotto queste due meraviglie."
Il dottor Walker sorrise -"come li volete chiamare? Avete finalmente deciso i nomi?"
I coniugi Lee si guardarono -"si, uno si chiamerà Thomas e l'altro Robert!"
Il padre e la madre di Victoria furono i primi a vedere i nipotini. -"oh ragazzi, sono bellissimi i vostri figli, Victoria come ti senti?" le chiese il padre.
-"un po' dolorante ma bene!"rispose la giovane guardando con adorazione i suoi genitori che tenevano in braccio un nipote ciascuno.
-"la mia tigre è stata bravissima!"disse James, mentre prendeva un burro cacao dalla borsa di Victoria, e glielo spalmava sulle labbra, secche e screpolate.
-"il dottor Walker ha detto che devi bere molto e che devi mangiare, per recuperare le forze!"
Victoria annuì e sbadigliò, la stanchezza del travaglio prese il sopravvento e si addormentò.
James accarezzò i capelli della moglie -"dormi piccola mia, veglierò io su di te e i nostri figli!"
Ashley urlò al telefono quando il fratello gli diede la notizia, e Robert scoppiò a piangere quando seppe che uno dei gemelli portava il suo nome.
Anche Thomas rimase sorpreso dal nome, in quel periodo buio, sapere che poteva contare su degli amici veri lo aiutava a stare a galla.Dopo tre giorni il nuovo nucleo famigliare era a casa, Amanda rincasò proprio quel giorno.
Fu felice della nascita dei nipoti, ma si arrabbiò molto quando sentì i nomi che erano stati scelti.
-"ma non ti vergogni James? Il nome di uno straccione hai dato ad un futuro erede Lee!"
-"mamma! Robert non è un nome da straccione!"
-"e poi perché Thomas? E perché non il nome di tuo padre?"continuò la signora.
-"perché abbiamo deciso così! Punto e stop!"
La signora Lee era su di giri dal nervoso, tanto da uscire di casa ed andare a trovare la sua amica Ruth!"
-"oh Ruth come stai?"
-"molto bene grazie, io e Fanny ci stiamo riprendendo dal lutto!"
-"si in effetti andare ai Caraibi vi ha fatto bene!"setenziò Amanda.
-"e tu cosa mi racconti Amanda, i tuoi nipotini sono nati?"
-"si, il primo di dicembre... quei stupidì li hanno chiamati Thomas e Robert."
-"oh! Stai tranquilla, quando Fanny sposerà James, farà presto a dare dei nomi diversi ai gemelli, vedrai che lei avrà una buona influenza su James!"
-"lo spero, non vedo l'ora che attuiamo il piano, ma dobbiamo aspettare ancora un pochino!"
-"esatto, un altro po di pazienza, giusto che usiamo Victoria per ottenere ciò di cui abbiamo bisogno, dopodiché vedrai che grazie a noi, tutto ritornerà come prima, anzi saremo ancora più forti."
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L' L'ELITE DI MANHATTAN
ChickLitVictoria Adams è una ragazza solare d simpatica, ama le tute e odia tutto ciò che riguarda il suo mondo, cioè l'elite in cui è nata. Ha una migliore amica che si chiama Ashley a cui vuole tantissimo bene. Poi c'è James il fratello di Ashley, l'uomo...