Cap 4

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Victoria si svegliò alle 5.30, aveva mezz'ora di tempo prima che il personale arrivasse e un ora di tempo prima che il padre si alzasse.
Corse in bagno e si preparò, prese la sua borsa sportiva, e nel silenzio dell'appartamento uscì furtiva. Entrò in ascensore e lo bloccò si sistemò la divisa da portinaio e i capelli cercando di assomigliare ad un ragazzo. Sbloccò l' ascensore e scese al piano terra, dove c'era un po' di via vai, per il cambio turno. Uscì senza dare nell'occhio dallo stabile e corse fino nascondersi in un vicolo e velocemente si infilò la divisa della scuola, si tolse il capello e si sistemò le trecce, erano circa le 7.00 del mattino. Si chiese a quell'ora dove fossero Ashley e Robert.
Con calma si avviò verso la stazione, amalgamandosi con un sacco di ragazzi vestiti come lei, tutti andavano a prendere la metro che li avrebbe portati a college per la sessione estiva, ma non lei.
Sorrise quando vide la stazione centrale davanti a lei.
Mentre si avviava verso il sottopasso, una macchina si fermò inchiodandole vicino. Si girò accigliata e mai si sarebbe aspettata di vedere uscire dalla macchina James.
-"Victoria! Cosa diavolo fai qui vicino alla stazione e vestita così, a quest'ora?" Squadrandola dalla testa ai piedi.
-"io... bhe io... avevo voglia di fare un giro..." Victoria non sapeva proprio cosa dirgli.
-"salì in macchina Victoria!"
La ragazza negò con la testa e iniziò a indietreggiare, poi prese la rincorsa fiondandosi nel sotto passo. Lo sentì imprecare e mai si sarebbe aspettata, che mollasse la macchina sul ciglio della strada per inseguirla. Mentre correva si chiese, cosa diavolo ci facesse James a quell'ora vicino alla stazione Centrale.
Victoria continuò a correre come se ne andasse della sua vita, ma la fuga durò poco, presto venne afferrata da James che la bloccò prendendola per un braccio e girandola su se stessa, la tenne ferma. Respirando entrambi affannosamente non parlarono per un po', fissandosi negli occhi.
Il primo a riprendere fiato fu l'uomo.
-"Victoria! Spero hai una giustificazione valida per questa tua scelleratezza!"
Dopo di che la trascinò verso la macchina, -"James ti prego lasciami andare!"
-"andare dove?"
-"non lo so, lontano da qui, non voglio più stare qui, non voglio sposarmi, non voglio avere figli, io voglio lavorare e fare quello che mi pare, cerco libertà, lo sai anche tu che non ci so stare in società!"
James si fermò, sempre tenendola per un braccio.
-"per questo stavi fuggendo, volevi andartene via di qui ?"
Victoria annuì, contro ogni logica sperava veramente che la lasciasse andare.
-"ti prego James, lasciami andare, me la saprò cavare, il mio posto non è qui!"
L'uomo la guardò, sollevò la mano accarezzandole la guancia. -"credi sul serio che ti lasci andare via? Sai che uno di quelli che ha chiesto la tua mano, sono io? E tuo padre ieri sera mi ha dato il benestare. Non ti lascerò mai andare via piccola tigre.MAI"
Victoria sbarrò gli occhi e James finì di trascinarla in macchina. Quando arrivarono al palazzo c'era il caos che regnava.
-"oh Victoria bambina mia, sei qui, ma dov'eri finita? Perché sei vestita così?"chiese la madre isterica asciugandosi le lacrime.
-"Victoria dov'è Ashley? Chiese la signora Lee preoccupata.
-"Ashley? mamma? È fuggita anche Ashley?"
Chiese James preoccupato.
-"non c'è in camera sua, stamattina, mi sono svegliata presto e volevo chiederle se voleva venire con me a fare colazione da Starbucks, quando mi sono avvicinata a letto per scrollarla, ho scoperto che sotto c'erano solo cuscini. Non so dove sia la mia bambina James!"
James sospirò e voltò Victoria verso di sé -" tu lo sai dov'è mia sorella vero?"
-"no, non lo so dov'è andata!"
-"sei una bugiarda Victoria Adams ma ti sei messa contro l'uomo sbagliato." James si voltò verso il signor Adams -"la porto da me, la dichiaro ufficialmente mia!"
Victoria sbarrò gli occhi che diavolo significa che mi dichiara sua?
La ragazza puntò i piedi e guardò i suoi con sguardo disperato.
-"mi dispiace Victoria, ora sei la sua fidanzata, anche se non lo ha ufficializzato davanti al ton, ti ha dichiarato sua, ed è come se lo avesse fatto.
Deciderà lui per te, le regole della nostra società le conosci. Vuoi finire in convento per tutta la tua vita? È questo che vuoi?"le chiese il padre.
-"NO! Voglio solo essere libera, come tutte le donne di questo mondo, solo la nostra stupida élite ragiona così. E io non voglio!"
James la trascinò fino all'ascensore sbattendola contro il vetro del cubicolo.
La tenne bloccata fissandola intensamente, rimasero in silenzio fino a quando il bip indicò l'arrivo dell' ascensore all'attico.
La trascinò in casa e la portò nel suo ufficio che  chiuse a chiave.
Victoria sì massaggiò il braccio che lui le aveva tenuto pressato fino a quel momento.
James andò al telefono e chiamò i suoi amici.
-"siediti Victoria, abbiamo una lunga mattinata da passare insieme, alla fine della quale mi spiegherai tante ma tante cose."
Victoria si sentiva bracata da quello sguardo, lui le si avvicinò e le afferrò i capelli.
-"ti raserebbero i capelli, le suore non portano i capelli lunghi, un segno di sottomissione lo sai?
I tuoi bellissimi capelli, lunghi, profumati!" James le annusò una ciocca. -"sei fortunata che io ti voglia sposare, quasi tutte le ragazze in età da marito dell' élite vorrebbero essere al tuo posto, io invece ho scelto te..."
-"forse dovresti pensarci bene a sposare me, con loro staresti meglio, io desidero solo la libertà!"rispose Victoria.
-"libertà? Quale libertà Victoria? Nessuna di voi è libera, chi non si sposa diventa suora, non una suora qualunque ma di clausura.
Tutte quelle che non hanno contratto matrimonio, perché non volevano o non sono state chieste in moglie, sono finite dalle suore domenicane della Congregazione americana della Santa Croce."
Arrabbiata Victoria, cercò di togliergli la mano dai capelli,-"perché? Perché noi non possiamo scegliere? Perché siete così chiusi come nel medioevo?"
James mollò i capelli e le afferrò il viso con due mani.-"perché per continuare la nostra stirpe pura, e non ci siano miscugli come nel caso di Robert, è stato scelto di fare così! Tu e il tuo patrimonio siete miei!"
Victoria era scioccata, doveva assolutamente trovare una soluzione veloce, in quel mondo bigotto fatto di soldi e patriarcato, non ci voleva rimanere, mentre ci pensava James l'afferrò di nuovo e la fece sedere nella sedia, poi prese un altra seduta e si mise di fianco a lei.
-"ora veniamo a noi Victoria, abbiamo ancora dieci minuti prima che Morris e Ardy arrivino."
Le baciò la guancia, e le posò una mano calda sul ginocchio, nella porzione di pelle scoperta dalla gonna, le accarezzò il ginocchio e poi lentamente risalì passando la mano all'interno della coscia, trascinando con sé la gonna. Victoria gli bloccò la mano e serrò le cosce e lo guardò preoccupata.
-"James!"
-"shh! Non penserai mica di fermarmi?"
Con forza James si fece strada tra le gambe rigide fino a toccare gli slip.
Victoria gli serrava il braccio disperata -"James ti prego, cosa vuoi fare?"
-"voglio toccarti, sei mia ti tocco!"
-"non sono tua, piuttosto mi faccio suora!"
James rise, ma non tolse la mano, anzi con abile mossa si infilò sotto l'orlo delle mutandine toccando la parte sensibile del corpo di Victoria.
-"James!!"
-"dov'è mia sorella? Dov'è andata?"le chiese l'uomo imperioso.
Victoria gli conficcò le unghie nel braccio quando lui iniziò a sfiorare delicatamente il centro della sua femminilità, portando il corpo a rispondere inevitabilmente.
-"James ti prego basta, togli... togli la mano!"
-"shhh rispondi alla mia domanda, guarda che se non rispondi diventa peggio per te!"l'avvisò il giovane Lee .
-"James ... non so dov'è Ashley te lo giuro!"
L'uomo iniziò a diventare più rude, i movimenti, non erano più intenti a stimolarla, ma solo a renderla a disagio. -"basta! Ti prego basta!"
-"Victoria, dimmi dov'è mia sorella e smetterò!"
-"non lo so, abbiamo fatto apposta che non lo sapessi perché appunto, non mi doveva sfuggire il luogo, merita questa libertà!" Victoria scoppiò a piangere, disperata, voleva scappare via lontano lì, da quelle mani predatorie.
La tortura finì quando un incalzante bussare alla porta costrinse James a ritirare la mano, per andare ad aprire la porta.
-"eccovi, ho iniziato già l'interrogatorio, ma la mia fidanzata, sostiene di non sapere dov'è la tua!"
Di nuovo James si risedette vicino a lei,Morris si avvicinò al tavolo e poggiò le mani sul tavolo, guardandola con astio, mentre Thomas chiudeva la porta e vi si appoggiò contro.
James ricominciò l'interrogatorio. -"è inutile che tieni le gambe incrociate, tu non puoi nulla contro di me. L'uomo le afferrò le gambe e gliele aprì con forza, facendole male. Di nuovo rinfilò la mano, di nuovo Victoria cercava di bloccare la sua avanzata. Ma stavolta era peggio perché c'erano dei spettatori. Al colmo della vergogna e della paura, in preda una crisi isterica, Victoria gridò -"basta James non so dove sia andata! È partita stanotte, ma che direzione abbia preso non lo so, nemmeno lei sapeva io dove sarei andata, te lo giuro!" Lo guardava con occhi imploranti.
James la guardò fissa negli occhi: -"è partita da sola o con quel Robert? Bada bene di dire la verità, perché si fa presto a scoprire se anche lui è scomparso!"
Victoria decise di dire la verità in quel caso, lo avrebbero comunque scoperto.
-"si, sono partiti insieme"
Morris batte un pugno sul tavolo -" li hai aiutati tu?"chiese quest'ultimo.
Victoria deglutì -"si.. voi non capite, loro si amano, stanno bene insieme,non poteva e non voleva sposarti Zack!"
-"sei una grandissima puttana! Spero che James te la faccia pagare cara a te e quell'altra puttana!"
-"modera i termini Zack!"disse James rabbioso.
-"modera i termini? Questa stronza ha aiutato la mia donna, a scappare via! E non ci credo che non sappia dove siano!"rispose Morris guardando in cagnesco Victoria.
-"io non lo so dove siano! Ho solo detto a loro di andare il più lontano possibile da questo posto di merda e di rifarsi una vita!"gridò la ragazza.
Dalla rabbia Zack si sporse sul tavolo e le mollò uno schiaffò, che le fece voltare la testa.
Victoria sconvolta, staccò la mano dal braccio di James coprendosi la guancia umiliata.
-"abbiamo qualche possibilità di partire e cercarli?"
Chiese Thomas dall'uscio.
-"si, meglio che ci mettiamo subito in marcia! Troverò mia sorella e quel damerino da quattro soldi, dopo di che Zack te la sposerai e le darai un mucchio di marmocchi da tenerla occupata." disse James con rabbia.
Al colmo del nervoso, con le lacrime agli occhi Victoria sollevò il viso, -"Ashley, aspetta un bambino da Robert! Avrà quel bambino di cui occuparsi, se le togliete Robert le toglierete anche la vita. E tu che sei suo fratello, mi chiedo se ci tiene alla vera felicità di lei."
-"cosa???? Incinta? Mia sorella incinta?"chiese James allibito.
-"si!"rispose Victoria.
Incredulo Zack si mise le mani nei capelli e inziò a camminare avanti e indietro,-"non ci credo, Ashley è ancora pura, è una bugia, come cavolo è potuta rimanere incinta se l'abbiamo sempre seguita?"
Victoria sprofondò nella sedia, la mano che James le premeva tra le gambe la indusse a parlare, -"ecco io, li ho aiutati... a vedersi di nascosto!"
-"tu cosa???" Chiese James, dalla rabbia le strappò il corpetto della camicia facendo volare via tutta l'abbottonatura.
Victoria apri la bocca, scioccata e sconvolta si ricopri alla bel meglio.
-"come hai potuto fare una cosa del genere?"le chiese James.
-"stava male, voleva Robert, e io li ho aiutati perché loro sono una bella coppia, volevo che la mia migliore amica fosse felice." gli urlò disperata Victoria.
-"io non la voglio più tua sorella, le cose usate non mi piacciono! Farai bene a dare un occhiata alla tua fidanzata, visto che io non avrei mai pensato che Ashley fosse una che andasse a letto prima del matrimonio." Con ciò Zack se ne andò schifato.
Thomas si spostò per farlo passare -"cosa facciamo James?"
-"andiamo a cercare mia sorella." Poi il giovane Lee guardò Victoria -"In quanto a te signorina, ti accompagno a casa, hai il divieto assoluto di uscire dal tuo appartamento, non ci uscirai per nessun motivo. Chiaro?"
La ragazza annuì con le lacrime agli occhi. James la portò nel suo appartamento, parlò con i signori Adams, poi se ne andò.
-"Victoria, sei la vergogna di questa famiglia, spero che James trovi sua sorella, come hai potuto pensare di scappare e di aiutare la tua amica?" le disse il padre inviperito.-"fila in camera tua!"
In lacrime Victoria si tuffò nel letto e pianse lacrime amare,infine sfinita si addormentò .

L' L'ELITE DI MANHATTANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora