Cap 6

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Victoria girò le spalle a James e si incamminò per rientrare alla festa, l'uomo però le bloccò il braccio voltandola verso di lui.
-"tu mi dirai di sì, e sarai anche una sposina compiacente, sai Victoria, non ti conviene giocare con il fuoco, ho una bella sorpresina per te che al momento opportuno vedrai."
Non le lasciò il tempo per ribattere, che lì illuminati dalla luna la baciò, le insinuò la lingua fra le labbra, invadendole la bocca finché lei non emise un gemito.
Un bacio possessivo,che la sciolse fino alla pianta dei piedi, le parve così naturale  aggrapparsi a lui per resistere alla torrente di sensazioni che la travolse. Ogni volta che lui la baciava e toccava, perdeva il lume della ragione.
Un soffio di aria fresca le accarezzò le cosce, risvegliandola dallo stato di trans, accorgendosi così che James le aveva sollevato il vestito, scoprendole le mutandine rosa carne.
Victoria cercò di divincolarsi,ma l'uomo rafforzò la stretta, mentre continuava a baciarla.
-"James!" Il nome le uscì soffocato, sentì che le tirava giù lo slip e con la stessa mano le accarezzava il sedere.
-"mmmh Victoria, come ti desidero, mi stai facendo uscire di testa." James si staccò da lei lasciandola libera. La ragazza si ricompose e corse via rientrando alla festa.
Alle 23.00 in punto venne portata in sala un enorme torta a più piani.

Victoria sospirò, era circondata da gente falsa e spocchiosa, ma che bel 21 esimo compleanno

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Victoria sospirò, era circondata da gente falsa e spocchiosa, ma che bel 21 esimo compleanno.
Le vennero cantati i tanti auguri e dopo aver spento le candeline fu costretta, a tenere un discorso.
I suoi genitori l'ammonirono con lo sguardo.
Così si stampò un bel sorriso falso e guardando la marea di gente disse.
-"ehm io ringrazio tutti voi di essere qui, grazie per essere venuti eh..." Victoria si bloccò, al tavolo dei buffet c'era lo spumante che non le piaceva, ma giusto perché aveva 21 anni decise di berlo lo stesso, giusto per sottolineare una conquista che aveva appena ottenuto.
Quindi camminando verso il buffet continuò il suo discorso -"propongo quindi un brindisi a tutti voi!"
Victoria si fece riempire il calice e sollevandolo verso la gente bevve un sorso. Tutti applaudirono e tutti andarono a bere, dubbiosa Victoria guardò il suo bicchiere, subito vicino a lei si materializzò James che glielo tolse dalle mani, finendolo lui.
Poi la prese per mano -"vieni è ora" la portò sul palco e annunciò davanti a tutti, che Victoria Adams sarebbe diventata sua moglie il 2 settembre.
Di nuovo partì un forte scriosciare di mani, e a Victoria tornò in mente quando ad Ashley disse che le sembrava di essere bestiame.
James le prese la mano, s'inginocchiò davanti a lei e le infilò un costosissimo anello di fidanzamento, in oro bianco, da 20 carati, con prezioso diamante incastonato nel mezzo.
Mentre si osservava la mano, James le sollevò il viso e davanti a tutti la baciò, di nuovo la gente applaudì.

Passò una settimana dalla festa, e nulla valse cercare di convincere i suoi a mandarla in clausura.
-"Victoria smettila! Sposerai James e chissà che tu gli dia tanti bambini così ti terrà occupata e non penserai più a queste sciocchezze!" le disse il padre.
Victoria voleva risparmiare ai suoi l'umiliazione, di quando lei durante le cerimonia, avrebbe detto di no, almeno poteva dire di averli avvisati.
Ogni sera James la andava a trovare e si chiudeva con lei in camera.
-"Victoria, Victoria, non molli proprio l'osso? Quando ci sposeremo dirai di sì, non ti passerà neanche per l'anticamera del cervello, di dirmi di no vedrai!"le disse sicuro di sé James.
-"invece vedrai tu! Uffa non so più come dirvi, che preferisco la clausura!"
James le sorrise sornione, mentre la stendeva nel letto.
-"James! Levati!" Victoria si agitò, sapeva che cosa sarebbe successo di lì a poco.
-"rilassati tigre, lo sai che alla fine ti piacerà!"
Era proprio questo il problema, alla fine lui riusciva sempre a farla capitolare.
Inginocchiandosi davanti a lei, le tenne fermi i polsi mentre le baciava dolcemente le labbra, persuadendole ad aprirle.
Ma Victoria rifiutò di farsi accalappiare,girando il viso a destra e sinistra.
-"ah la mia tigre!" James rise dei suoi tentativi. Scese a baciarle il collo, le succhiò dolcemente la porzione di pelle che si trovava sotto l'orecchio, un gemito sfuggì dalle labbra della ragazza, il respiro le divenne affannoso quando lui, scese a baciarle una clavicola scoperta dalla maglietta oversize che la ragazza indossava. Con una velocità sorprendente che lasciò Victoria stupita, James le tolse la maglia, lasciato la in short e reggiseno.
Tornò a bloccare  le braccia ribelli, non prima di averle sollevato il reggipetto scoprendole il seno. Glielo baciò omaggiando, ogni capezzolo, succhiandoli alternativamente.
-"James... James basta!"
Victoria stava impazzendo, ogni volta lui le regalava emozioni e sensazione nuove, così belle da non riuscire a resistere.
Ritornò a sollevarle  le braccia sopra la testa  e a cercarle le labbra, questa volta la ragazza si lasciò baciare, e James le lasciò libere le braccia, le accarezzò i fianchi e con le mani le massaggiò il seno,  accarezzandogli i capezzoli con i pollici.
Poi scese a sbottonargli ì pantaloni. Victoria si riscosse dal bacio, e bloccò la discesa dei pantaloni.
-"James no! Fermati!"
-"Victoria, rilassati, voglio solo darti piacere, devi abituarti alle mie carezze, ti ricordo che tra 15 giorni diventerai mia moglie, farò ben di più che toccarti!"
Victoria si rabbuiò, imbarazzata e arrabbiata per essersi lasciata andare ancora una volta alle sue carezze, cercò di toglierselo di dosso. Ma James, più forte di lei, con un solo movimento, riuscì a togliergli i pantaloni e a gettarli in giro per la stanza.
-"Victoria, se non la smetti di ribellarti, ti strappo la biancheria intima e ti lascio nuda!"
Subito la ragazza si bloccò sbarrando gli occhi.
-"no! Non voglio!"
-"invece, ti piacerà lo sai, lo abbiamo già fatto e lo rifaremo ancora e ancora !" James le sfilò le mutandine, e dolcemente gli aprì le gambe,subito Victoria, si coprì imbarazzata più che mai.
-"togli la mano!"le ordinò ringhiando l'uomo che la sovrastava.
-"no!"rispose ostinata lei.
-"eh va bene Vic lo hai voluto tu!"
James si tolse la cinghia dei pantaloni, Victoria sbarrò gli occhi e un moto di panico si impossessò di lei.
Subito lui le legò le mani stringendo la fibbia.
-"James che cosa diavolo fai!"
-"tu non ascolti mai... devo sempre arrivare agli estremi. Ora stai ferma, lasciati toccare."
James le aprì di nuovo le gambe,  -"Voglio guardarti e toccarti"
Le sfiorò il petto con gli occhi, e poi con le dita. Disegnò dei cerchi intorno ai suoi capezzoli, le morse piano la clavicola.
Le sue mani si fecero strada sulla sua pancia, sui fianchi, e poi passò un dito sulle grandi labbra. Tremante, lei cercò di scalciarlo via, ma lui le bloccò le caviglie.-" No!"  intimò fermo. -"Lasciami  toccare."
Lei sentì le dita  di James ruotare intorno  l'ombelico, poi scivolare più in basso e toccarla, sfiorandole il clitoride. -"Sei perfetta" dichiarò mi, e lei s'irrigidì quando sentì che le accarezzò  lentamente i peli della vagina, cercando la tenera carne sottostante. Un robusto dito, penetrò.
-"Non muoverti" disse lui, quando la senti agitarsi,
-"non entrerò più di così, per ora, ma rilassati," le disse mentre con l'indice ruotava delicatamente, intorno al canale vaginale, e con il pollice le sfregava il piccolo clitoride. Victoria deglutì, le carezze si fecero più audaci. Sentendo la sua umidità, James sorrise con soddisfazione puramente maschile, e l'imbarazzo di Victoria crebbe.
James continuò a spingere, sfregando su e giù  delicatamente il pollice sul suo clitoride, tenendolo lì e lasciandola  dimenarsi fin quando, lei non inarcò il corpo accogliendo l'orgasmo più potente della sua vita. Mentre giaceva lì, ancora tremante per i residui del piacere, lui si alzò in piedi e le raccolse indumenti intimi disseminati nella stanza.
Victoria scoppiò a piangere quando lui la rivestì, lasciandola poi sola ad affrontare l'ennesima battaglia persa.

31 agosto

-"basta! Ho detto che non ti sposerò! Perché io non posso decidere per il convento?"chiese rabbiosa Victoria
-"calmati tigre, mi sposerai e sarai accomodante!"
le rispose tranquillo James.
-"mi stai facendo saltare i nervi!"
-"io tra un po' inizierò a sculacciarti, pensa un po' tu!" James le toccò il sedere con la mano aperta.
-"toglimi le mani di dosso, perché non stai fermo?"
-"perché questo sedere è mio, ti voglio da impazzire, non vedo l'ora che diventi mia moglie!"
-"basta James! Ti ho detto che dirò di no, così finalmente mi spedirete in convento!"
Per tutta risposta l'uomo la baciò,  costringendola, all'assalto di un bacio profondo, premendole la testa contro la sua bocca, dopo un po' la ragazza riuscì stizzita a staccarsi da lui.
-"guarda che non sto scherzando! Dirò veramente di no!"
-"invece dirai di sì! Sarai anche una sposina condiscendente , parteciperai a tutto ciò che richiede far parte dell'élite e non mi dirai mai e poi mai no! È tempo che ti faccia vedere la tua sorpresa."
Victoria rimase in silenzio, mentre James la faceva salire nel suo attico, la madre non c'era perché era al circolo. Si diressero nella camera di Ashley.
La ragazza corrugò la fronte, quando vide James prendere una chiave ed aprire la porta.
Victoria era scioccata, davanti a lei in piedi, con il viso smunto c'era la sua amica Ashley.
-"AAshley!" gridò Victoria sorpresa.
La sorella di James con le lacrime agli occhi si alzò dal letto tuffandosi tra le braccia dell'amica, scoppiando a piangere nuovamente, sfogando su Victoria tutta la sua rabbia e tristezza.
-"oh Vic, eravamo arrivati ad Austin, Robert aveva guidato per  tutta la notte, ci siamo fermati poco per strada, siamo andati alla Las Vegas e ci siamo sposati, dopo un giorno e mezzo siamo arrivati in Texas e avevamo proseguito fino ad Austin, avevamo  prenotato una stanza di un motel per poterci stare una settimana, nel frattempo abbiamo cercato un'appartamento da prendere in affitto e anche un lavoro per Robert.
Ci eravamo quasi riusciti, ma poi..." Ashley singhiozzò più forte, tenendo il viso premuto sulla spalla di Victoria. -"poi sono arrivati degli uomini, ci hanno separato, Robert ha provato a ribellarsi, ma gli hanno sparato, non so più niente di lui, ne so è vivo o morto e io mi sento morire ogni giorno di più!" Ashley s'inginocchiò, disperata urlava tutte le sue lacrime.
Victoria era sconvolta, s'inginocchiò vicino a lei e pianse insieme alla sua amica, James era appoggiato sulla parete della porta, con le braccia incrociate, guardava impassibile la scena.
-"Il tuo Robert è ancora vivo, sta bene è chiuso in carcere con il reato di aver portato via, una ragazza ancora minorenne, del resto non avevi ancora compiuto 21 anni!"
Ashley si asciugò le lacrime, si posò una mano sul ventre, -"in carcere?il mio Robert in carcere? Oh mio Dio, ti prego liberalo"
-"è la tua punizione per essere scappata con lui!" Le rispose il fratello.
Victoria si voltò verso l'uomo, scioccata dalle sue parole,-"ma come puoi parlarle così? James, per la miseria, possibile che tu non capisca che l'amore vale più di ogni altra  cosa?"
-"blah blah blah, questo amore, sta portando alla rovina una famiglia, mamma è diventata l'ombra di sé stessa, non vuole più riconoscerla come figlia, almeno che Ashley non abortisca ed entri nella congregazione delle suore!"
-"giammai!"urlò Ashley proteggendosi la pancia.
-"come puoi dire questo James?"disse Victoria sconvolta.
-"posso e come! Ma comunque quello è il desiderio di mia madre, non l'ho detto io."
-"allora lascia Robert e tua sorella in pace, lasciali andare!"
-"Victoria, Victoria..." James le sorrise, le afferrò una mano, la sollevò di forza attraendola  vicino a se, la obbligò ad uscire dalla camera chiudendo a chiave nuovamente la porta.
-"James no! Oh James lasciami stare ancora con lei!"
disse rabbiosa Victoria, cominciando a spingerlo sul petto e assestandogli un pugno sul bicipite.
-"ah la mia tigre, ha tirato fuori gli artigli! Vieni con me Victoria, dobbiamo parlare, di Ashley e del matrimonio"
L'uomo le afferrò un braccio e la trascinò in camera sua.
Era la prima volta, che Victoria, entrava nella camera di James.
L'uomo chiuse la porta a chiave, la mise in tasca, insieme all'altra .
Si sedette sul letto invitando la ragazza a sedersi vicino a lui. Victoria si sedette, lontano dall'uomo con cui era decisamente più arrabbiata che mai.
James le sorrise, era rilassato e sicuro di sé.
-"dopo domani diventerai mia moglie!"

L' L'ELITE DI MANHATTANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora