Cap 16

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2 marzo 1991

Erano passati  sei mesi dal matrimonio di Victoria e James, la coppia viaggiava sempre tra alti e bassi, i litigi partivano sempre da un unico punto le regole dell'élite..
-"basta James! Saranno fatti miei come spendo i soldi, cosa t'importa se li spendo per tua sorella? E poi tra poco nasce la nostra nipotina, io voglio il meglio per lei tu no?"
-"Victoria! Non la considero mia nipote, ti ricordo che è stata generata da un uomo di estrazione sociale bassa, mia sorella non avrebbe mai dovuto insozzarsi così."
-"Dio James! Ma ti senti quando parli? Non ti sopporto quando fai questi discorsi, che sia povero o ricco Robert è una brava persona, per la miseria James... ma se fossi nata nella parte sociale bassa... mi avresti mai considerata?"
James la guardò -"bhe... ti avrei presa sì! Ma non come moglie, saresti stata la mia amante, ti avrei preso un appartamento tutto per te, ti avrei mantenuto io, ma non ti avrei mai chiesto di avere dei figli."
Questo discorso ferì molto Victoria, mentre lei in quei mesi aveva imparato a vedere tutte le sue sfumature, ed apprezzare le cose tanto da cominciare a provare sentimenti  nuovi, ecco che poi rovinava tutto, spegnendo qualsiasi scintilla.
-"ecco, anche la parte dell'amante, bisogna vedere se io ti avrei voluto, magari, mi sarei sposata con un bel operaio, tutto muscoloso, che alla sera avrebbe mangiato i miei manicaretti, e sicuro avrei fatto l'amore con lui tutta la notte!" Detto ciò gli voltò le spalle e andò a rifugiarsi in camera, ma la sua solitudine ebbe vita breve, James la seguì subito.
-"ah si? Un bel operaio eh? Tutto muscoli? No mia cara, ti avrei presa prima di lui!ti avrei marchiato e tenuto lontano tutti da te!" la costrinse a stendersi nel letto.
-"io non ti avrei mai voluto come amante, perché non avrei accettato di dividerti con un altra, non avrei accettato che non mi avresti mai dato un figlio per quel discorso idiota che hai detto, se mi conosci lo sai che non avrei accettato tutto ciò!"
-"certo che ti conosco, ci sarei riuscito a farti cadere tra le miei braccia, mi conosci in un modo o nell'altro ottengo sempre ciò che voglio!sempre!"
James la baciò, le sollevò la maglietta e andò a cercare il capezzolo nascosto dal reggiseno,lo succhiò e lo mordicchiò, le sbottonò i pantaloni , Victoria lo bloccò -"James! Non puoi farmi un discorso del genere e pretendere poi di fare sesso!"
-"si che posso, sono tuo marito, posso tutto! Posso toccarti e mangiarti, io ti possiedo Victoria!"
-"ti sbagli James, io possiedo me stessa!"
L'uomo le sorrise, le strappò la  camicetta che indossava, facendo saltare via tutti i bottoni,-"ti voglio. Subito. Voglio che tu sia mia. Adesso. Per farti vedere che tu mi appartieni!"
Le sue parole, il suo gesto la fecero arrabbiare ancora  di più , James le rivolse un sorriso sensuale, mentre la fa  stendere sotto di lui e con un gesto veloce le sgancia il reggiseno sfilandolo, lanciandolo lontano.
-"James! Sei un grandissimo stronzo, non puoi finire una discussione facendo così!" Victoria cercò di togliersi di dosso il marito.
-" ecco la mia tigre, mi piaci farti arrabbiare perché poi  tiri fuori gli artigli!" Il marito le stringe un seno con la mano, stuzzicando poi il capezzolo tra il pollice e l'indice. Si chinò e lo succhiò delicatamente, girandoci intorno con la lingua, poi lo abbandonò. La guarda negli occhi sogghignando quando le  vide il volto, arrossato e l'espressione persa  sul suo volto.
Si passò la lingua sulle labbra e le allargò le gambe, in modo da accoglierlo.
Victoria tentò ancora una volta una protesta , ma ancora una volta baci e carezze la stordirono,tremò mentre lo sentì sistemarsi sopra di lei e prendere il membro eretto e guidarlo verso la sua intimità.
Mentre la  penetra con tremenda lentezza si guardarono negli occhi e lo sentí che sono già parte l'uno  dell'altro, corpo e anima. Come ogni volta la catturò completamente, facendo sua ogni sua più piccola parte.
Victoria si perse nei suoi occhi lucidi e annebbiati dal desiderio; ammirò  le sue lunghe ciglia scure che circondano quel magnifico verde dello stesso colore della giada, non aveva mai visto occhi più belli di quelli di James, così diversi dalla sorella di una tonalità più scura.
Le labbra, piene e sensuali, dell'uomo, si incurvano in un sorriso soddisfatto mentre si spingeva a fondo, prendendo possesso di lei. Si ritrasse appena con il bacino e poi la penetrò a fondo, con un colpo secco, strappandole un grido. Victoria si aggrappò alle sue braccia muscolose, mentre lo sentiva ritrarsi di nuovo e riaffondare  in lei con prepotenza.
James la fissò negli occhi mentre affondava di nuovo, spietato, continuando a sorriderle.
Victoria vorrebbe cancellargli quel sorriso, prenderlo a schiaffi, ma non ci riesce, perché ad ogni colpo la trascina sempre più in alto nel vortice del godimento.
-"mi senti Victoria? senti come mi stringi, mi senti dentro di te?" James emettere un ringhio, le prende le ginocchia e gliele piega fino al petto, poi si appoggia con le mani ai lati della testa della moglie e si solleva sulle braccia, e iniziò a spingere, in profondità, sempre più veloce.
Victoria con le mani si aggrappò alle lenzuola  del letto, cercando di assecondare i suoi movimenti, mentre i gemiti rochi e profondi iniziano a
fondersi insieme.
L' orgasmo le sale dal basso ventre e non riesce più a trattenersi, lancia un urlo liberatorio e lasciò che il piacere la invadesse completamente.
Vede il marito  contrarre la mascella e serrare le labbra, poi con un ruggito penetrarla con prepotenza, una, due, tre volte, con colpi potenti fino ad esploderle dentro.
Ripresero fiato, James con lo sguardo trionfante,
le sorrise in maniera perversa e la baciò di nuovo, stringendola al suo torace.

L' L'ELITE DI MANHATTANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora