Capitolo 20

176 7 0
                                    

⚠️In questo capitolo sarà presente un linguaggio volgare atto a descrivere scene di sesso

Isolde's pov

Quando ero adolescente mia madre mi raccontò la metafora sull'Inevitabilità del Destino. Ero stata lasciata dal mio primo amore, avevo quattordici anni e mi ero convinta che non avrei più potuto amare nessun'altro, che il mio cuore non avrebbe potuto accogliere più nessuno.

Il protagonista di quella allegoria era il fiore Dahlia, la pianta che lei amava più di ogni altra. Il nostro giardino ne era cosparso e da fine luglio, fino ai primi geli, si trasformava in un manto di colori e profumo, una fragranza leggera e sofisticata, ma non invadente.

La passione per i Dahlia l'ho ripresa da lei, più crescevo più li amavo e mi legavo a quel fiore, tanto che me lo sono tatuato, in un posto intimo, dove solo io e pochi altri, avrebbero potuto vederlo, ovvero nella parte più alta della natica destra. E' un disegno piccolo e stilizzato, fatto da me e trasformato in tatuaggio al mio diciottesimo compleanno. Con i petali di quel fiore mi creo il mio profumo da quando avevo quindici anni, lo facevo con mia mamma e mancata lei, ho continuato a farlo da sola.

Nello stesso preciso momento che rispondo a Francesco

<sono io la tua Dahlia>

quella metafora torna nella mia mente,

"Isolde, immagina un Dahlia dimenticato in un angolo nascosto del giardino, i suoi petali appassiti e la sua bellezza sbiadita dal tempo trascorso lontano dall'amore di qualcuno. Per anni è rimasto lì, un ricordo sbiadito di ciò che un tempo era stato. Ma un giorno, una mano gentile lo scopre tra l'erba e lo solleva, portandolo alla luce del giorno. Con amore e cura, il Dahlia viene ripiantato in un nuovo terreno, dove riceve l'acqua e il sole di un nuovo inizio. Lentamente, i suoi petali riprendono vita, i suoi colori si ravvivano e la sua bellezza risplende di nuovo nel giardino dell'amore. Così, un amore ritrovato è come il Dahlia ripiantato: un dono prezioso che, anche se dimenticato per un pò, può sempre rinascere con amore e dedizione, portando gioia e felicità a chi lo coltiva con cura."

Mi sento come se fossi piombata in una realtà parallela, chiudo gli occhi e respiro, cerco di metabolizzare tutto ciò che sta accadendo. Ho sperato per tutti questi anni, di ritrovare il Dio del Sole, ma sapevo che non avrei mai potuto, perchè non conoscevo niente di lui, se non la sua anima che ho potuto toccare per poco tempo. 

Il mio fardello più pensante era proprio questo: Kevin non avrebbe mai conosciuto suo padre.

Adesso quel ragazzo è davanti a me...Francesco, l'uomo di cui mi sono innamorata in pochi giorni, che mi ha stravolto la vita, è il padre di Kevin. Dovrei saltare di gioia, invece il mio corpo è piantato su questo divano in uno stato di shock 

"un dono prezioso che, anche se dimenticato per un pò, può sempre rinascere con amore e dedizione, portando gioia e felicità a chi lo coltiva con cura"

Lui avrà questa dedizione e cura verso Kevin? potrà nostro figlio essere per lui, un dono prezioso? E se tra noi le cose non funzionassero? Me lo porterebbe mai via? Come lo diremo a Kevin?

Francesco' pov

Inizio ad essere preoccupato per lei, non parla più, fissa il vuoto mentre sul suo volto leggo solo terrore. Non bisogna essere avvocati, per capire il motivo del suo silenzio e se la conosco un pò, immagino anche a cosa stia pensando, cosa la stia tormentando. Dovremo affrontare tutto insieme, è questa l'unica cosa che deve sapere, voglio che si apra con me, ed anche se io so già molto di questi ultimi suoi sette anni, vorrei che fosse lei a parlarmene. Non credo che le dirò niente per adesso, di ciò che ho scoperto sulla sua identità, potrei ferirla o spaventarla, ma adesso voglio solo che si calmi e lasci andar via dal suo volto, quell'espressione impaurita

Dahlia (Antinori's Series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora