Capitolo 46

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Giulia's pov

Quanti traumi può sopportare un essere umano?

Il primo è stato quanto avevo due anni, quando la persona che più amavo uscì di casa, non prima di dirmi

"angioletto mio, ricordati che ti amo da qua alla Luna"

Mi avevano detto che sarebbe tornata con un fratellino tra le braccia e io sarei stata la sorella maggiore...non l'ho più vista.

Non ho più incontrato quegli occhi grandi, che quando mi guardavano, mi facevano sentire la principessa più bella del mondo, quelle mani che mi pettinavano i capelli e mi facevano due trecce perfette, la voce che mi addormentava mentre cantava la sua canzone preferita

"E stava li a guardare la terra partorire fiori nuovi"

La mia stupenda mamma, amava Eros Ramazzotti, gli 883 e Vasco Rossi...vivevo di quelle melodie da quando ero nata, ma Favola era tutta nostra, mia e sua.

"ecco la bellezza della vita che cos'è"

"Ma un giorno passarono di lì, due occhi di fanciulla"

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Il secondo poco più di un anno fa, quando un infarto si è portato via il mio eroe, il mio amore più grande, l'uomo che avrebbe dato la vita per proteggermi...mio padre. Per lui, non c'ho pensato due volte a lasciare la mia città, i miei amici, la mia scuola.

Il terzo, quando ho allontanato da me l'unico uomo di cui mi sia innamorata, Trevor. La cruda realtà non è quella che ho propinato a tutti...

La verità è che volevo dargli modo di essere felice, perchè se mi fosse rimasto vicino, lo avrei portato nell'abisso con me ed era l'ultima cosa che volevo, perchè sarebbe finito a guardarmi con compassione e pena. Ero diventata l'ombra di me stessa, le due persone più importanti della mia vita non c'erano più.

Mi ritrovai con due fratelli che si crearono mondi tutti loro. Zeno non parlava quasi più, non usciva ed era diventato una tenebra costate. Francesco, come salvagente, usò il lavoro, esisteva solo quello nella sua vita ed io mi ritrovai sola.

Poi quel giorno di Maggio successe qualcosa di inaspettato. Dopo il funerale di mio padre, mi ritrovai seduta in un parco con la schiena appoggiata ad un tronco di pino, pensando a come mettere fine alla mia agonia, a quel dolore costante che da due giorni non mi faceva respirare, allontanai Trevor, ed i miei fratelli, perchè qualora avessi deciso di intraprendere la strada più semplice, avrebbero sofferto meno...almeno lo credevo!

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Dahlia (Antinori's Series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora