Capitolo 18

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Francesco's pov

Dopo quella sentenza e la conferenza stampa, ho ricevuto molte pacche sulla spalla, complimenti che non lasciavano niente da fraintedere, chiamate dai colleghi di Miami e di Firenze, tutte attenzioni che mi hanno fatto molto piacere, ma mai quanto il messaggio di Iso

"sono molto fiera di te. Non vedo l'ora che torni da noi."

Quelle frasi si sono impresse così in profondità, dentro di me, che la mia reazione è stata mandare un messaggio a Jasmin e chiederle la cortesia di trovare un volo di rientro, prima possibile. Sarei dovuto rimanere qua per altri tre giorni, dato che il sabato sera, Promantex, aveva organizzato un evento per festeggiare la vittoria del processo, ma io avevo ben altro in testa, ovvero tornare da loro.

Questi giorni sono stati davvero intensi e stancanti e ora più che mai mi rendo conto della verità che si celava dietro le parole di Malcom...

"lavoro per vivere, non vivo per lavorare...toglierei del tempo alla mia famiglia"

Mi ritrovo a confessare a me stesso, che tutto ciò che voglio adesso è tornare a casa, ma ancor di più, vorrei avere il coraggio di affrontare, una volta per tutte il mio più grande dubbio...

"Iso...è la Ninfa dei Boschi?...Kevin è mio figlio?"

Due semplici domande, la cui risposte, se positive, stravolgerebbero la mia vita per sempre, ma non in peggio!

La verità è che da quella sera del racconto di Iso, mi sono ritrovato ogni notte a sperare che sia così, ovvero che quel piccolo ometto, possa essere davvero mio figlio e Iso sia la mia Dahlia.

La prima volta che vidi Kevin a casa mia, fui catturato da quelle iridi verdi ambrate di marrone che mi fissavano e quei capelli biondi che incorniciavano il suo visino perfetto, miei segni distintivi, mentre la bocca carnosa a cuore ed il suo nasino,  erano uguali a quelli di Iso.

Mi basterebbero poche altre informazioni, per dare conferma o meno alla mia teoria e se non sarà Iso a darmele, le troverò da solo, perchè, non mi fermerò davanti a niente e nessuno, fintanto non avrò tutte le risposte che cerco.

Per il tipo di vita che ho avuto fino a poco tempo fa, dovrei essere terrorizzato al solo pensiero di essere padre, invece, avendo avuto la possibilità di vivere Iso e Kevin, senza vincoli, li ho potuti conoscere, è sempre ciò che non conosci che ti spaventa, non ciò che conosci e adesso non sono spaventato. L'unica incognita che mi tormenta incessantemente, è la reazione di Iso, nello scoprire che il padre di Kevin, potrei essere io!

Questi sono gli aspetti spaventosi dei miei pensieri, il fatto che lei non ricambi le mie emozioni e sentimenti, che per lei quel ragazzo sia stato solo il motivo della sua caduta, della perdita di tutto ciò che aveva, la causa di tutti i suoi mali.

****************

La mattina mi sveglio, più riposato e tranquillo. La villa di famiglia qua a Firenze, l'ho data in gestione ad una agenzia di eventi, dato che non era vissuta da anni. Essere collocata sulle colline del Chianti, la rende una scelta ambita per matrimoni, meeting ed eventi di vario genere, facendoci incassare non pochi guadagni.

Due anni fa decisi, per questo motivo, di acquistare un appartamento all'attico di un palazzo storico fiorentino, che affaccia proprio su Ponte Vecchio , la "Phenthouse", così si chiama.

Fu un investimento cospiquo, effettuato in accordo con mio padre e pagato dallo studio legale, in quanto il suo continuo aumento di valore, porterebbe non poche entrare, in caso di vendita.

Mi ritrovo così, a sorseggiare una tazza di caffè, sull'ampia terrazza pavimentata con cotto fiorentino, godendomi il calore dei questi primi raggi di sole, ed un panorama che in pochi possono permettersi di ammirare, ovvero il Ponte Vecchio e l'Arno, visti dall'alto. Il momento più bello, però, per ammirarlo da qua, è la sera, quando il ponte viene illuminato in ogni suo angolo ed è proprio in quel momento che resti senza fiato, ammaliato dalla straordinaria fantasia, genio e arte umana.

Dahlia (Antinori's Series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora