Capitolo 34

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<ciao papà>

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<ciao papà>

L'uomo che ricordavo, l'uomo alto ben piazzato, con i capelli neri corvini appena brizzolati, non è quello che mi trovo davanti. E' dimagrito, la barba quasi incolta, le occhiaie ben evidenti oscurano i suoi occhi azzurri come i miei. I suoi capelli sono più bianchi che neri.

Appena mi vede scatta subito con la schiena eretta, le mani sono poggiate sul lenzuolo e tremano, le sue palpebre sbattono continuamente, come a voler essere certo di ciò che ha davanti

<Isolde...> la sua voce trema ed il fiato spezzato

<perchè non mi hai fatto chiamare se sapevi dov'ero?> la mia domanda gli arriva diretta senza spazio a perdite di tempo

<non devi fare niente, se non vivere la tua vita> mi avvicino al lato del letto e mi siedo sulla poltroncina

<e credi che te lo permetterò?> scuoto la testa con un sorriso sarcastico

<te lo ha detto vero? glielo avevo vietato> la sua voce si altera

<non me lo ha detto Francesco, l'ho scoperto per caso, Cassy il tuo medico, è mia amica e non sapeva che rivelarmi la tua malattia fosse un problema, aveva visto la mia foto> indico la foto sul comodino

<fai la tua vita Isolde, come giusto che sia, non voglio assolutamente che tu faccia niente, merito la mia sorte> le sue parole sono lame nel mio petto

<meriti? meriti di morire? mi odi fino a questo punto papà?> sono inorridita dalla sua confessione

<no, no, no non ti odio Isolde, io non odio te...> lascia la frase a metà e prende fiato

<ho fatto testamento, tu e Kevin siete gli unici eredi di tutto il patrimonio Pearson, Isolde, l'unica cosa che sono stato in grado di accrescere> si butta con la schiena sul cuscino e volge lo sguardo al lato opposto al mio

<Francesco ti ha parlato di Kevin?>

<sarà un ottimo padre, è venuto qua a lottare per te e lui, ma io ho terminato la mia corsa folle e insensata Isolde, tu invece, avrai la vita che mitiri e che hai sempre sognato...non ti è mai interessato dei soldi, tu sei come lei, pura e innocente, ma determinata e forte, lotti per i giusti valori. Volevi fare l'assistente sociale e ti ho precluso tutto, ma sei ancora in tempo Isolde, sei giovane, intelligente, bellissima, i miei occhi nel corpo di tua madre> la voce gli si spezza e io sono esterrefatta, non ho mai visto mio padre così, rassegnato, debole...non è Jerry Pearson

<sei un cordardo lo sai?! un grandissimo codardo che si sta nascondendo dietro una malattia che non è mortale se curata, solo per espiare delle colpe, solo perchè credi che morendo otterai la giusta punizione> quasi urlo, dopo essermi alzata di scatto dalla poltrona

<sai cosa dovresti fare davvero per espiare le tue colpe? Dovresti vivere, conoscere tuo nipote, amarlo...> mi coppia il cuore e le lacrime mi solcano il viso

Dahlia (Antinori's Series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora