Capitolo 4

168 8 4
                                    

Francesco's pov

Seduto alla mia scrivania, in casa, impreco ogni santo per averlo fatto! Dopo la telefonata a Britney, già vorrei riavvolgere il tempo e poter fare dietro front, sulle ultime decisioni che avevo intrapreso.

Una telefonata di quasi un ora, solo per sentirla blaterare sul ristorante più chic ed in voga del momento da scegliere come location, del nostro primo appuntamento. Invece di farmi rizzare l'uccello, mi ha fatto venire voglia di amputarmelo, cazzo! Ho comunque dato seguito alla conversazione, solo al pensiero di una bella e appagante scopata, che avrei avuto la sera stessa! Zeno è a dormire da un amico e di Giulia non mi interessa se mi sente scopare, dato che io ho sentito lei una volta più di un anno fa!

Resto in ufficio per un paio d'ore a rileggere, di nuovo, l'arringa finale, del processo che si concluderà martedi, processo che chiuderà definitivamente un caso a cui lavoro da quasi due anni, dando finalmente giustizia al mio cliente. Un uomo ingiustamente accusato di un reato che non ha mai commesso. Due anni fa, è stato denunciato e la sua vita è stata sconvolta dall'accusa infondata di maltrattamenti sulla moglie, quando in realtà era lui a subire violenze da quest'ultima.

Negli ultimi due anni, ho dedicato tutte le mie energie ad indagare su questo caso, raccogliendo prove a favore del mio cliente e l'udienza di martedì sarà l'epilogo di questa lunga battaglia legale.

Mi alzo in piedi e dopo essermi stirato i muscoli atrofizzati dalla posizione, che ho avuto per più di due ore, decido di andare un pò in sala a sfogarmi.

Ogni volta che indosso i guantoni e mi posiziono davanti al sacco da boxe, mi permetto di sfogare la mia rabbia, la mia inquietudine, la mia frustrazione e la mia consapevolezza di ciò che non tornerà più, ovvero, il sorriso sul mio volto. Non ricordo nemmeno quando è stata l'ultima volta che ho riso davvero di gusto, in modo spensierato. L'ultima volta che mi sono permesso di essere leggero, senza pensieri e senza pressioni. Già di per se, il mio lavoro, non mi rende la vita facile, ma almeno fino a poco tempo fa avevo i miei casi da gestire e mi facevo i cazzi miei, dovendo render conto solo a mio padre, adesso invece, sono il punto di riferimento di tutti. Ogni caso che i miei avvocati hanno tra le mani, deve passare da me, per consultazione e approvazione delle azione da intraprendere. Questo significa che clienti miei diretti non ne ho più molti, non ho il tempo per seguirli ed è frustrante.

Quando ormai sono le diciannove di sera, mi vado a preparare per la serata, con l'unico obiettivo di arrivare, dopo cena a casa e scopare dopo ben tre mesi. Scelgo l'abbigliamento, un completo spezzato e mi vado a fare una doccia. Questa è stata l'unica volta che, entrato nel box di vetro, ho deciso di non masturbarmi pensando a lei, mi sarei tenuto carico per la sera e per Britney.

Alle 20.00, passando per il salotto avverto Giulia

<Giulia esco e probabilmente più tardi tornerò qua con Britney, vedi di non rimpere il cazzo! ci siamo intesi?> dato che non mi rivolge lo sguardo, mi porto davanti a lei obbligandola ad alzare gli occhi su di me

<ci siamo intesi?> rimarco la domanda, dato che conosco i miei polli. Giulia odia Britney, frequentano legge insieme all'Università di Miami e mia sorella ha avuto più volte degli scontri con lei, definendola falsa e subdola, ma francamente io ne sono sempre stato fuori, dato che ci pensava mio padre a placare gli animi.

<si ho capito...contento te, contenti tutti!> sbuffa riportando lo sguardo sul televisore. Non le rispondo, perchè so che se lo facessi, nascerebbe una discussione infinita e non ne ho voglia.

********************

In perfetto orario, sono davanti la casa della famiglia Roberts e dopo averle mandato un messaggio, aspetto che esca sulla strada. Le ho detto già al telefono, che non sarei entrato in casa, chiedendole anche, di non parlarne con suo padre per adesso.

Dahlia (Antinori's Series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora