17. You are so obnoxiously you

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L'odio è un sentimento autolesionista.
Ci toglie dignità e grandezza,
è come una catena.
Ingrid Betancourt

SHEILA MCKENZIE

Ho iniziato a credere all'età di otto anni, che tra le scelte giuste e quelle sbagliate si scelgano sempre quest'ultime, per un motivo particolare.

Noi esseri umani contorti preferiamo farci del male e saperlo, che procurarcelo senza sapere se arriverà o meno. Meglio la sicurezza.

Per questo scegliamo la scelta più sbagliata e dolorosa, perché siamo problematici a tal punto da arrivare a ciò.

Molti pensano che siamo stupidi a prendere quelle sbagliate, che non capiamo, la realtà è che siamo più intelligenti di chiunque altro.

Scegliamo il male così ché non dobbiamo combattere con la felicità che non ci appartiene, noi siamo già pronti per aspettarci dolore perché siamo stati noi a scegliere la via errata.

È autoconservazione.
Proteggi ciò che aspetti e che hai, tenendo lontano ciò che non sai e che non vuoi provare.

È essere scaltri e intelligenti, anche se le altre persone non lo capiscono.

Ci sono però casi in cui non c'è una scelta giusta o sbagliata, c'è solo una decisione da prendere. In quel caso o prendi quella che ritieni adatta per te o attendi che qualcun'altro scelga per te.

La maggior parte delle persone ti ripete sempre che le decisioni sono sempre tue, è la tua vita.
Cosa vera ma come gli spieghi che se non sai cosa succede dopo aver preso quella scelta, tu hai paura? Come gli spieghi che non hai mai una scelta ma è sempre una decisione?

Non so come si fa a spiegarlo, so solo che per me è così, è sempre stato così.

Imparo da anni che le scelte giuste sono da evitare, io mi aspetto il male, quindi prendo sempre quelle più errate possibili.

Ho sempre fatto così e mi è andato tutto normalmente.

Questa volta però era meglio che avessi preso la giusta, perché non è esattamente così che mi aspettavo il dopo della sbagliata.

Vorrei aver seguito il consiglio di Malfoy e di non aver mai bussato a questa porta, lo vorrei davvero.

Mi risparmierei tante cose.

Prima di tutto quello che mi trovo davanti dopo che ha aperto la porta non è lui, è Teodore...o meglio Theodore come si chiama davvero.

Che sembra addormentato e che ha pure indosso delle cuffiette per la musica, tra l'altro mi guarda anche abbastanza anormale. Non so descriverlo ma è come se fosse stranito e spaventato da me qui.
Ed è lui, quindi, il suo compagno di stanza, non so se la condividano con qualcun'altro, forse Malfoy.

«Se ti sposti e mi fai entrare, grazie.»

Non so perché sono così determinata ad entrare e nemmeno sono sicura che lui sia all'interno ma non frega.

Anche se forse me ne sarebbe dovuto fregare.

«Prima dimmi chi cerchi?» mi chiede Nott fermo sulla porta non troppo spalancata.

«Secondo te?»

E con questo credo che lui capisca chi cazzo cerco e manda uno sguardo furtivo alla stanza dietro di lui, poi lo passa su di me e dopo dietro di me a quel furetto bianco sporco.

Infinite Darkness | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora