"Nulla pesa di più del cuore quando è stanco."
José de San Martín
SHEILA MCKENZIE
«La cerimonia effettiva si terrà tra una settimana, ti devi trovare preparata.» dice Deaton, il mangiamorte che ha il compito di seguirmi e istruirmi.
Annuisco per quieto vivere perché sennò lo faccio fuori.
«Che non sei d'accordo con tutto questo ne sono consapevole ma o collabori o dobbiamo costringerti con la magia vedi tu.»
«Lo so non c'è bisogno che minacci.»
So cosa dovrò diventare, so cosa dovrò fare e chi dovrò seguire, ne sono purtroppo cosciente. È che dentro di me non riesco ad accettare la cosa, non penso che l'accetterò mai.
Come posso accettare una cosa del genere?
Diventare un Mangiamorte, seguire Voldemort, ovvero anche quel mostro, fare cose orribili alle persone e subirne se non le faccio.
Non posso e basta.
Non posso farlo.
«Ora il marchio si muoverà e farà male, detto in parole povere per una ragazzina, quando lui ti vorrà convocare o quando sarà nei dintorni. Non dimostrare il dolore e tieni lo sguardo alto quando succederà.» mi consiglia lui.
Sì be' già lo faccio.
O almeno facevo fino a quando quello stronzo non si è appropriato del mio cuore e della mia anima, da quel momento in poi non potevo più nascondere il mio dolore per lui perché lui era anche la cura.
E lo è ancora.
Deaton và avanti per almeno venti minuti a ripetermi le stesse cose delle ultime due lezioni, se così le vogliamo chiamare, e io mi sono annoiata a morte.
Le sapevo già, ovvio che le sapevo già. Non sono una stupida e un ignorante, a undici anni ho voluto informarmi su questa tipologia di cose e mi sono data tutte le risposte che avevo bisogno.
Ho letto tutto sull'argomento, ho investigato da voci di corridoio, da persone a Hogsmeade e da dei fogli. Fogli con scritto particolari molto segreti della vita di un Mangiamorte, fogli che sono stati lasciati in giro per la biblioteca, fogli che mi avvertivano del pericolo.
Da piccola ho pensato che qualcuno li avesse scritti e dimenticati lì per sbaglio, e che poi non fosse tornato a prenderli. Ora ho il gran sospetto che qualcuno li abbia lasciati lì per me, perché è impossibile che nessuno prima di me li avesse visti ed è impossibile che siano stati dimenticati proprio quando stavo cercando sull'argomento.
E non ho idea di chi li abbia fatto e nel perché, non ho neanche in mente qualcuno. Non era il coglione perché avrei riconosciuto la sua scrittura ovunque e comunque non mi avrebbe mai parlato della sua vita, mai. E non conoscevo nessun'altro che potesse sapere, quindi o è solo una supposizioni stupida o è qualcuno di impensabile.
Nella mia testa mi dico come al solito che non avrò la risposta fino a quando la vita non vorrà darmela, perché tanto prima un poi le risposte che cerchi ti arrivano addosso come coltelli affilati.
Ed è da questo che mi rendo conto che potrei prevedere il futuro, perché non poco tempo dopo la risposta alla mia domanda fa il suo arrivo schiacciandomi con tutto il suo peso.
Ma arriviamoci con calma, anzi no. A me non è arrivata con calma e devo rappresentarla per ciò che è, una batosta bella forte.
Deaton mi informa che nella sala pranzo c'è qualcuno che mi aspetta e io so già che sarà una maledetta riunione al tavolo con Voldemort e compagnia bella, infatti non vengo delusa quando scendendo le scale li vedo tutti.
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Infinite Darkness | Mattheo Riddle
Fanfiction[𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀] Sheila McKenzie non ha una vita facile. Vive nel buio, nella piena oscurità, ma non lo da mai a vedere, nascosta come un cadavere sotto terra. L'unica certezza che possiede è quella che tornare a casa ad ogni fine anno le procura...
