44. ...I was wrong

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"Il più difficile non è il primo bacio, ma l'ultimo."
Paul Géraldy

SHEILA MCKENZIE

«Pensavi davvero di sfuggirmi, ragazzina?»

Avrei voluto poter rispondere di sì, avrei voluto guardarlo dritto in quella schifosa faccia senza naso e dirgli, senza esitazione, che posso sfuggirgli quando mi pare.

Ma non è così. Non posso.

Sapevo che non potevo sfuggirgli a lungo. Sapevo che mi avrebbe trovata. Sapevo che fuggire mi riesce bene fino a un certo punto, l'ho sempre saputo.

Non sono mai riuscita a scappare, ci ho provato ma ho sempre fallito. I problemi mi rincorrono fino alla morte, non c'è possibilità che riesca a fuggirgli.

Quindi, la risposta è no.
A lui non dico niente. Il suo sguardo mi terrorizza, non perché faccia paura lui, eh. Cioè, dai, per piacere, fa più ridere che altro. È che fissa me con questa inquietudine, come se sapesse già cosa farne di me.

Ma non è lui, no.
Non è lui a paralizzarmi.

Quello che mi pietrifica sul posto è Charles. Il mostro che mi ha modellata a suo piacimento. Che mi ha ridotta a uno straccio sgualcito, solo per sfizio, solo per avere qualcosa su cui sfogarsi.

È il suo sguardo, quello che mi ragela.
Quegli occhi senza fondo, in cui rischi di restarci secca. Uccisa dalla sua feroce rabbia.

La cosa fastidiosa, irritante, è che continua a mettermi paura. Riesce a terrorizzarmi anche se so che non è più mio padre, anche adesso che so di poterlo combattere, senza nuocere a mamma.

Perché mi fa ancora questo effetto?
Perché?

Sono una debola cazzo.

«No non lo sei.» sussurra nel mio orecchio Mattheo, lo dice così piano che lo sento solo io e basta.

Vorrei sorridergli in risposta, per gratitudine e per fargli capire che lo amo se pensa davvero questo di me. Perché non c'è nessuno altro a cui crederei se non a lui. Leggo i suoi occhi come se fossero pagine di libri, capisco subito quando mente o no.

Vorrei potergli dire tutto quello che mi passa nella testa quando penso a lui, quanto sono innamorata di lui.

Ma non posso, non ci riesco. Quei due mostri mi fissano senza scrupoli, mi mettono addosso tanta di quella angoscia che mi viene da piangere o correre fino a svenire.

Sapevo che doveva succedere qualcosa da stamattina, l'avevo avvertito come un sesto senso. Non lo avevo calcolato, speravo non fosse vero e che fosse buono. Evidentemente non lo era, evidentemente è un cazzo di problema orribile.

Ed è quando guardo gli altri che mi rendo conto che è tutto vero, sta accadendo da vero, non è un mio incubo. Siamo nella realtà, lo stiamo vivendo.

Theodore stringe Chloe tra le braccia, come uno scudo contro il mondo.
Harry e Draco, schiena contro schiena, intrecciano le dita in un silenzioso giuramento di protezione.
Blaise e Pansy si spalleggiano con fierezza, le bacchette alzate come fiamme nella notte.
Tom cinge il fianco di Eloise, ma il suo sguardo è inchiodato a quello di suo padre, carico di sfida e destino.
Lorenzo e Josephine si tengono per mano, e in un sorriso tirato si scambiano la forza di combattere.

Mattheo è alle mie spalle, un braccio stretto attorno al mio fianco, l'altro sollevato con la bacchetta puntata contro suo padre. Il suo sguardo è cupo, rabbioso, e arde di fiamme selvagge.

Infinite Darkness | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora