41. Paradise

452 13 161
                                        

"It feels like Heaven on the inside
She's calling my name,
and oh, it sounds nice"
Paradise - Chase Atlantic

MATTHEO RIDDLE

Gliel'ho detto.

Gliel'ho cazzo detto.

Come è possibile? Non lo avevo programmato, non dovevo dirglielo adesso, non era questo il momento.

Ma ormai è fatta, gliel'ho detto e mi va bene così. È la verità, la amo e non posso più nasconderlo, ne a me, ne agli altri e soprattutto a lei.

Quindi facciamo le cose per bene, diciamole tutto quello che provo, baciamola fino a stordirmi di lei e impregnamoci l'uno dell'altro fino a quando non siamo una cosa sola.

Le tengo il viso tra le mani mentre osservo il suo sguardo sfumare in almeno venti emozioni diverse, dallo shock alla confusione e alla dolcezza.

«Tu mi...ami?» mi domanda infine incredula.

«Hai sentito bene Sheila.» replico ridacchiando per la sua buffa espressione.

«Ma voglio che tu me lo dica di nuovo.»

«Ti amo, stellina polare» mormoro dolcemente, «Ma sai che è più di un ti amo, tu mi hai fatto respirare il cuore. Il mio cuore è sempre stato morto, non ha mai dato segni di sollievo, di vitalità, ma da quel giorno di sette anni fa, in cui ti ho vista accasciata sulle scalinate con le lacrime che ti solcavano le guance arrossate, ha iniziato a battere, ha fatto il suo primo respiro. E non c'è mai stata cosa più bella di sentirlo in quel modo, probabilmente allora non sapevo cosa significasse, ma ora sì e non ho intenzione di nasconderlo ancora.»

Tengo il suo sguardo fisso sul mio e la tengo stretta a me, «Io mi stavo innamorando di te già da quel momento e ora io ti amo per la stellina che sei. Sei mia da ora in poi, come lo sei stata per questi sei anni in cui ci odiavamo per mentire a noi stessi.»

Un sorriso le sia apre piano piano ad ogni mia parola, incastra i suoi occhi con i miei e io posso scorgerci la luce della stella più luminosa dell'universo.

«Hai capito ora?» le chiedo ricambiando con un fottuto sorriso che non riesco a controllare. Annuisce impercettibilmente e dico ancora, «Ti amo stellina polare

Mi rendo conto che il peso che gravava nel mio petto è scomparso: non c'è più niente di nascosto tra noi.

Dirle quello che provo è liberatorio, giusto, sollevante; ed è proprio ciò di cui avevamo bisogno noi, di cui aveva bisogno lei.

Il cuore mi martella nel petto, come se volesse esplodere da un momento all'altro, e pensare che non l'ho nemmeno mai sentito.

È una sensazione meravigliosa, è come respirare davvero per la prima volta.

Respirare un'aria che sa di cocco e muschio bianco insieme, di due tipi di cioccolato che si mescolano tra loro, di due oscurità che si scontrano tra loro e si abbracciano creando degli spiragli di luce.

La guardo finalmente senza colpe o segreti: i suoi occhi, lucidi, sembrano trattenere la galassia intera, e il suo viso è così perfetto, così pieno di vita, che mi sembra la cosa più bella che abbia mai visto.

Ha le guance arrossate, le labbra socchiuse, e in quel momento penso che potrei passare la vita a dirle quanto è incredibile, quanto è mia.

Potrei passare tutto il tempo a ripeterle che è la stella polare che guida il mio cuore da lei da sempre, che mi acceca lo sguardo ogni volta che poso lo sguardo su di lei.

Infinite Darkness | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora