Parte Prima - Capitolo Nono

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Parte prima

Capitolo nono

Voglio che, tutto intorno, ci sia solo la vita per me.

Voglio te, notte e giorno, devo convincerti che...

§ Cesare Cremonini

Melbourne, Australia

Marzo 2013

Il tono con cui Alba aveva risposto al telefono aveva messo in allarme Michelle: l'aveva sentita distante e agitata, perciò in un primo momento aveva pensato che la tanto temuta crisi di panico avesse fatto la sua comparsa sulla scena. Ti prego, no, non puoi mollare adesso, continuava a ripetere nella sua testa, come se in qualche modo sperasse che la ragazza potesse udirla. Continuò a guardarsi attorno febbrilmente cercando di localizzare sia lei sia Fernando: al telefono Alba aveva borbottato qualcosa del tipo Scendiamo subito prima di chiudere in fretta la comunicazione, senza darle modo di capire qualcosa in più. Quando finalmente riuscì a vederli, notò che stavano arrivando dalla direzione della torretta, entrambi con l'espressione di un bambino beccato nel bel mezzo di una marachella. No, ti prego, pensò la donna. Non dirmi che ho interrotto qualcosa. Anche se una parte di lei temeva le conseguenze di un coinvolgimento romantico tra Alba e Fernando, aveva anche la sensazione che il pilota si comportasse in maniera diversa da quando la ragazza faceva parte del team, come se la vicinanza di Alba riuscisse a tirar fuori il meglio di lui. «Eccovi, finalmente!» cinguettò quando si avvicinarono, sperando di non mostrare il proprio tormento interiore. «Siete pronti per la conferenza? Tra poco si comincia.»

Fernando annuì, allungando il passo verso la sala dove si sarebbe svolto l'evento. «Sì, meglio che vada avanti. Ci vuole sempre un po' per regolare il microfono» borbottò, superandole in fretta per mescolarsi tra la folla.

Alba stava per accelerare il passo, ma si sentì trattenere da Michelle, che le appoggiò una mano sulla spalla per fermarla. «Ti prego, perdonami!»

«Perdonarti per cosa?» replicò la ragazza, fingendo di non capire.

«Dai, non far finta di niente. Avete tutti e due una faccia da funerale... devo per forza aver interrotto qualcosa.» Alba aprì la bocca per rispondere, ma subito la richiuse senza dire nulla. «Che è successo quindi? Dai, racconta... vi siete baciati?»

«Beh... no. Anche se... beh, suppongo che stesse per accadere.»

«Dici davvero?»

«Sì, e forse è un bene che tu mi abbia chiamata. Sarebbe stato un incredibile errore. Non penso saremmo più riusciti a guardarci in faccia, figuriamoci lavorare insieme. Sì, decisamente è stato meglio così. Ora dovremmo andare, non credi?»

«Sì, dovremmo andare» sussurrò Michelle, sentendosi in colpa. Sicuramente sarebbe stato difficile pensare di lavorare insieme dopo essersi baciati, ma qualcosa le fece sospettare che sarebbe stato ancora peggio collaborare dopo la brusca interruzione. La prossima volta butta il cellulare nel lago, idiota, si disse mentre si dirigeva verso la sala della conferenza insieme ad Alba.

Fernando era già nei pressi della postazione per le interviste, con il microfono già ben assicurato addosso e l'aria di chi vorrebbe essere da un'altra parte. Alba si fece strada tra piloti e addetti stampa, cercando di non pensare troppo al fatto di trovarsi a pochissimi centimetri da alcuni dei suoi idoli – santo cielo, sarebbe bastato spostare il piede di una spanna e avrebbe fatto lo sgambetto a Hamilton! «Ehi, sei pronto?» domandò a Fernando, tirando fuori dalla tasca i cartoncini contenenti alcune delle risposte su cui si erano esercitati in precedenza. «Hai l'aria di uno che preferirebbe affrontare una tigre a mani nude.»

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