Parte Terza - Capitolo Tredicesimo

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Capitolo tredicesimo

I'm gonna love the hell out of you,

take all the pain that you're going through.

I'll bring you heaven if that's what you need,

'cause you've always loved the hell out of me.

§ Lewis Capaldi – Love the hell out of you

Austin, Texas

Ottobre 2023

Aprendo gli occhi, in quel caldo sabato mattina, Alba si rese conto di non avere alcuna voglia di uscire dalla propria camera, sentendosi del tutto impreparata ad affrontare il mondo. Chiamò la reception per richiedere che le venisse portata su la colazione, e per ingannare l'attesa iniziò a spulciare i social. Una delle notizie più ribattute era la presentazione del libro, condivisa non soltanto dagli addetti ai lavori, ma anche da un numero molto alto di ammiratori. Soprattutto questi ultimi sembravano entusiasti del loro lavoro – dai loro post si evinceva come avessero iniziato ad apprezzare ancora di più Fernando, che ancora una volta era riuscito a mostrare il lato umano di un grande campione. Lesse un messaggio di Michelle, che l'aveva invitata a fare colazione insieme, e le mentì dicendo di avere un paio di chiamate di lavoro da sbrigare. Si stupì uno di non essere stata contattata da Fernando: dopo ciò che gli aveva sentito dire la sera precedente si sarebbe aspettata che volesse parlare, invece il telefono era rimasto insolitamente muto. Si chiese se fosse il caso di iniziare lei la conversazione, poi cambiò idea. Scrivergli per dirgli cosa, poi?, pensò. Che mi ha fatto venire il dubbio di essere ancora innamorata di lui?

Finalmente l'addetto al servizio in camera bussò alla porta, distraendola dal groviglio dei suoi pensieri.

*

Quel mattino Fernando arrivò al circuito molto presto, addirittura prima dei suoi meccanici. Aveva dormito poco, agitandosi tra le lenzuola fin verso le tre del mattino, combattendo contro l'istinto di alzarsi per andare a bussare alla porta di Alba per controllare che stesse bene. Subito dopo la presentazione era scappata dalla sala come una ladra, probabilmente diretta in camera per trovare pace e silenzio. Aveva ripensato più volte a ciò che aveva risposto ai giornalisti, rendendosi conto che per lei doveva essere stato un vero colpo al cuore sentirgli dire quelle parole – aveva detto al mondo di non aver mai amato nessuno nel modo in cui aveva amato lei.

Appoggiato a uno dei parapetti che separavano il muretto degli ingegneri dalla pista, Fernando sobbalzò nel sentire qualcuno toccargli la spalla. Si voltò in fretta, incontrando il sorriso di Andrea Stella. «Pensavo che nessuno arrivasse prima di me» commentò l'ingegnere. «Ieri sera non ho avuto occasione di farti i miei complimenti» aggiunse. «Credo ci voglia molto coraggio per fare quello che hai fatto.»

«Coraggio o incoscienza?» scherzò Fernando. «Non credo di essermi reso conto di quanto fosse importante questo progetto fino a ieri sera» aggiunse con un sospiro. «Adesso tutti sanno tutto di me. Proprio tutto

«Già» sussurrò Andrea, appoggiandosi come lui al parapetto. «Quello che hai dovuto affrontare dieci anni fa... sai, mi sono chiesto tante volte che cosa ti fosse successo durante quella stagione. Eri partito a mille, avevi il campionato a portata di mano, e poi... e poi all'improvviso il buio. Come se da un giorno all'altro avessi spento un interruttore. Da un giorno all'altro la tua grinta, la tua fame... la luce che avevi negli occhi...» aggiunse con un sorriso. «Per tanto tempo non sono riuscito a darmi una risposta, e ora finalmente ho capito. Dopo dieci anni, finalmente ho capito.» Fernando sentì addosso lo sguardo dell'uomo, sapendo di non poter ribattere in alcun modo – Andrea lo conosceva troppo bene per non aver capito la verità. «Tu e Alba...» aggiunse l'ingegnere, lasciandosi sfuggire una risata leggera. «Santo cielo, ci sarei dovuto arrivare prima! Voglio dire, da un giorno all'altro lei è sparita e tu hai smesso di lottare. Era così ovvio, in un certo senso...»

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