Parte Seconda - Capitolo Sesto

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Parte seconda

Capitolo sesto

Will we look back down on 99 years of a wonderful life

where we laughed till we cried

and our love was stronger with every fight?

There'll be a thousand moments for you to say "I told you"

and a million more for us to say "I love you".

§ Josh Groban ft. Jennifer Nettles – 99 years

Montecarlo, Principato di Monaco

Maggio 2013

Nell'istante in cui sentì l'abbraccio di Nico stringersi di più e una delle sue mani scendere lenta a sfiorarle la curva del seno, Alba comprese che stava commettendo un imperdonabile errore. «No... no!» disse con decisione, spingendolo lontano da sé con entrambe le mani. «No, è tutto sbagliato» disse ancora, piegandosi in avanti e coprendosi il viso. «Che diavolo sto facendo, che diavolo sto facendo?»

«Scusa, io... io non so cosa mi sia preso» balbettò Nico, portandosi una mano alla bocca. «Scusa, non avrei dovuto.»

«Io ho una storia con qualcuno, Nico» sussurrò lei tra le proprie dita, senza osare guardarlo in viso. «Io amo un'altra persona.» Si scoprì il viso e si alzò lentamente dalla panchina, allontanandosi di un paio di passi. «Se ci fossimo incontrati prima, forse... forse avrei anche accettato che mi facessi la corte» ammise, grattando il marciapiede con la punta della scarpa. «Sei divertente, sei gentile, sei anche decisamente carino...» aggiunse con un sorriso, «ma io sto con un'altra persona.»

«Lo so. E di solito quando so che una ragazza è fidanzata lascio perdere» rispose lui, restando seduto sulla panchina con i gomiti appoggiati sulle ginocchia, lo sguardo basso fisso sulle proprie scarpe. «Non so perché con te non ci riesco. Forse mi piaci troppo.» Alba fissò lo sguardo su un palazzo piuttosto lontano, iniziando a chiedersi che cosa avrebbe fatto – per come la vedeva lei, c'erano due scelte: poteva scegliere di non dire nulla a Fernando, sperando che la verità non venisse mai fuori, oppure poteva vuotare il sacco e pregare che non decidesse di partire in quarta per spaccare la faccia al tedesco. «Posso chiederti una cosa, Alba?» le domandò Nico, spezzando il silenzio.

«Dimmi.»

«Hai detto che stai un collega, giusto?»

«Sì, e quindi?»

«Non ti vedo mai con nessuno. Insomma, se siete colleghi immagino che viaggi con la squadra. Eppure non... non ti ho mai vista con nessuno.» Alba trattenne il fiato, sapendo di dover scegliere con cura le parole da usare per evitare che Nico potesse trarre la conclusione esatta. «La prima cosa che ho pensato è che non possiate farvi vedere insieme per qualche ragione, tipo... non so, tipo perché è sposato» proseguì il pilota, tormentandosi le mani. «In quel caso penso che dovresti lasciarlo, perché sei una ragazza speciale e meriti di più di una relazione clandestina.»

«Non è sposato» disse Alba, guardandolo finalmente negli occhi per convincerlo che fosse la verità. «Te l'ho detto, la nostra è una storia recente e preferiamo non esporci prima di essere sicuri di quello che proviamo.»

«Sì, ricordo cosa mi hai detto quella sera a Barcellona» sospirò lui, alzandosi finalmente dalla panchina. «Volevo solo essere sicuro che non ti stessi buttando via con una storia senza futuro» aggiunse, avvicinandosi a lei per accarezzarle il viso con la punta delle dita. «Scusa se ti ho baciata, ma... non sono riuscito a trattenermi.» Alba notò che i suoi begli occhi chiari erano estremamente lucidi, come se fosse a un passo dal mettersi a piangere. «Adesso ti riaccompagno al tuo albergo, meglio finirla con l'esercizio per oggi. Devi andare a fare colazione.» Si incamminarono a passo lento nella direzione da cui erano arrivati, senza dire altro.

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