Parte Terza - Capitolo Secondo

42 3 0
                                    

Capitolo secondo

E quando avrai davanti agli occhi

altri due occhi da guardare,

il mio silenzio lo sentirai gridare.

§ Fausto Leali feat. Anna Oxa – Ti lascerò

Oviedo, Spagna

Agosto 2013

Dopo essere rientrato da Budapest, Fernando aveva chiesto al proprio manager di cancellare gli impegni delle successive due settimane, adducendo come scusa una profonda stanchezza e il desiderio di riposare in vista della seconda parte della stagione. Era rimasto a Montecarlo per meno di un giorno, ma non riuscendo a sopportare il silenzio e la solitudine che regnavano nel proprio appartamento era letteralmente scappato verso Oviedo, sicuro che la vicinanza della famiglia gli avrebbe impedito di impazzire – perché sarebbe successo sicuramente questo, se fosse rimasto da solo a dar retta alle voci che gli ronzavano in testa. Davanti a Michelle aveva fatto il duro, mostrandosi stoico, ma la verità era che il suo cuore si era frantumato in mille pezzi nello scoprire che Alba se n'era andata per sempre.

Il rientro a casa non era stato semplice: non aveva ancora informato nessuno della rottura, né i suoi genitori né sua sorella, perciò aveva giustificato la sua assenza alla cena di compleanno raccontando di alcuni improrogabili impegni di lavoro. Sapeva che quanto prima avrebbe dovuto raccontare la verità, tuttavia non aveva ancora trovato il coraggio necessario. Gli era persino capitato di pensare di aver sbagliato nel voler correre tanto con la loro storia: se avesse saputo mordere il freno, aspettando prima di introdurla alla propria famiglia, forse non si sarebbe mai trovato di fronte a un dilemma tanto grande. Forse se fossi stato meno irruento, non l'avrei persa.

Una sera Lorena gli chiese il favore di badare alle nipoti per qualche ora, poiché la babysitter abituale era a casa malata. Fernando aveva accettato di buon grado perché amava trascorrere del tempo con le bambine, che dal canto loro non vedevano l'ora di trascorrere un po' di tempo con lo zio preferito, che sapeva sempre intrattenerle senza mai un momento di noia. Ma quella sera Fernando, nonostante amasse quei momenti, si rese conto di essere vagamente in difficoltà nel mostrarsi divertente e spensierato come al solito: con la mente continuava a tornare indietro di mesi, precisamente all'istante in cui Alba gli aveva confessato di essere incinta – non doveva sforzarsi per ricordare il modo in cui aveva sentito il petto gonfiarsi di gioia nell'istante in cui le aveva appoggiato la mano sul ventre, rendendosi finalmente conto di quale fosse la realtà. Anche se allora era troppo presto per sentire veramente qualcosa, aveva capito che lei stava portando dentro la vita.

Diversamente dalla maggior parte degli altri uomini della sua età, passata la trentina Fernando aveva iniziato a nutrire un profondo desiderio di paternità, la voglia di avere una propria famiglia. Poco dopo aver compiuto trent'anni aveva iniziato a chiedersi come sarebbe stato avere dei figli da crescere, dei bambini innocenti da prendere per mano e accompagnare nel mondo: forse peccava di superbia, ma avendo avuto l'esempio di due ottimi genitori era sicuro che se la sarebbe cavata egregiamente. All'epoca era ancora sposato con Raquel, ma la crisi era già così evidente e progredita che solo un pazzo avrebbe pensato di poterne far derivare una famiglia. Al divorzio era seguito un periodo confuso e movimentato durante il quale a tutto aveva pensato, fuorché a cercare la donna giusta per lui. Quando Alba era entrata nella sua vita, in un primo momento non aveva messo in conto la possibilità di innamorarsi – ma quando era successo, era stato così rapido da portarlo a bruciare le tappe. Ragionandoci su a mente fredda si rendeva conto di aver esagerato, di aver immaginato l'impossibile quando aveva creduto che sarebbe bastato prometterle di esserci per convincerla a tenere quel bambino.

Senza tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora