Parte Terza - Capitolo Dodicesimo

55 4 29
                                    

Capitolo dodicesimo

Io ti dirò che un uomo può anche sbagliare lo sai,

si può sbagliare lo sai,

ma che se era vero amore è stato meglio comunque viverlo.

§ Stadio – Un giorno mi dirai

Milano, Italia

Ottobre 2023

Alba era tornata in ufficio solo all'inizio di settembre, trascorrendo gran parte del tempo lavorando sulla revisione del libro. Da quando aveva avuto la promozione l'avevano spostata in uno spazio molto comodo e riservato, e per tanto tempo le era piaciuta l'idea di avere un posto tutto per sé, un perimetro ben definito da organizzare come meglio voleva: i suoi scaffali, i suoi fascicoli, il portapenne sempre ordinato e i post-it colorati le davano un senso di sicurezza e di ordine. Ma tornare in ufficio dopo aver trascorso gli ultimi mesi viaggiando per il mondo era anche triste, in un certo senso: aveva vissuto di nuovo la confusione del paddock, il rumore delle auto, il caos colorato ed emozionante di un Gran Premio... anche se era una donna precisa che amava sapere sempre che cosa aspettarsi, sentiva che le mancava l'imprevedibilità delle gare. Erano successe tante cose negli ultimi mesi: il ritorno di Fernando, la morte di sua madre, l'incontro con suo padre... Alba iniziava a non essere più sicura di essere la stessa donna della primavera precedente.

Alle dieci meno cinque si alzò per raggiungere l'ufficio del signor Carletti, che la attendeva per le dieci in punto. Bussò educatamente e salutò l'uomo, come al solito seduto composto dietro la propria scrivania. «Signorina Montesanto, è un piacere vederla! Puntualissima, come sempre.»

«So che lei non ha tempo da perdere, signor Carletti. Mi dica, di cosa voleva parlarmi?»

«Beh, come sa nelle ultime settimane il nostro ufficio commerciale ha lavorato con il team del signor Stroll per definire gli ultimi dettagli riguardanti la pubblicazione. La data di uscita è stata fissata per il venti ottobre.» Alba sentì il cuore accelerare, poiché mancavano poco meno di due settimane a quel giorno. «Il signor Stroll e il manager del signor Alonso sono rimasti piacevolmente colpiti dal suo lavoro. Avranno occasione di congratularsi con lei di persona, ma intanto mi hanno chiesto di anticipare la loro gratitudine.»

«Nel caso li sentisse ancora, la prego di ricambiare. Anche per me è stato un piacere lavorare con loro. Ma... mi ha chiamata solo per dirmi che la data di uscita è stata fissata?»

«Non solo. Volevo informarla anche di un altro paio di cose...» aggiunse l'uomo, sfogliando un fascicolo alla ricerca di alcuni appunti. «Ah, ecco. Il manager del signor Alonso ha posto un paio di vincoli sulla pubblicazione. Il primo è che il titolo non subirà variazioni, sarà lo stesso che lei aveva pensato consegnato la prima bozza. Io sono Fernando» lesse. «Semplice, è vero, ma sono convinto che sarà molto efficace.»

«E... la seconda richiesta?» Qualcosa le diceva che il manager di Fernando volesse la rimozione del capitolo in cui si parlava della loro storia – anche se non aveva mai saputo di loro, era possibile che non volesse la pubblicazione di un estratto in cui si parlava di un argomento controverso quanto l'aborto.

«La seconda richiesta proviene direttamente da Fernando» riprese il signor Carletti. «Vuole che in copertina compaia anche il suo nome.»

«Il... il mio nome

«Dice che non si sentirebbe a suo agio nel far uscire un libro che non riporti il nome del reale autore, che non vuole spacciare per suo un lavoro che ha visto la collaborazione di... un momento, come l'ha definita? Ah, sì! Una scrittrice straordinaria

Senza tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora