INTERVALLO

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Intervallo

I've looked at love from both sides now,

from give and take and still somehow

it's love's illusions that I recall

I really don't know love at all.

§ Joni Mitchell – Both sides now

Austin, Texas

Ottobre 2023

Al rientro in albergo Alba si era affrettata a raggiungere la propria camera, augurando frettolosamente la buonanotte a Fernando. Una volta rimasta sola si era lasciata cadere sul letto senza nemmeno togliere le scarpe, tentando di cancellarsi dalla mente la sensazione provata nel momento in cui l'aveva baciata. Pur continuando a ripetersi che si era trattato di una debolezza momentanea, non riusciva a smettere di pensare al calore delle sue labbra, alla scarica elettrica provava nel sentire di nuovo le sue mani sul viso – era bastata una semplice carezza per riportarla indietro di dieci anni, quando il suo cuore sapeva fare le capriole anche davanti a un semplice sorriso. Si guardò la mano sinistra, facendo ruotare la fedina d'argento attorno all'anulare. Io amo Francesco, pensò cercando di visualizzare il volto dell'uomo che stava frequentando ormai da un anno. Io amo Francesco, ripeté ancora nella sua testa, richiamando alla memoria tutti i dettagli che l'avevano fatta innamorare di lui. Per qualche minuto ci riuscì, poi il volto di Francesco iniziò a sfumare, sostituito da altri ricordi: una notte in barca a Montecarlo, un picnic in riva al lago, mezz'ore di intimità nel motorhome tra una sessione di prove e l'altra... Si mise a sedere con un sospiro, capendo che non sarebbe mai riuscita a dimenticare tutto ciò che c'era stato tra lei e Fernando, nemmeno se avesse vissuto altre cento vite. Ripensò alla litigata di poco prima: si erano gridati addosso le cose peggiori, carichi di rancore come se non fossero passati che pochi giorni dalla loro rottura. Improvvisamente ripensò a una cosa detta da Fernando: te ne sei andata senza nemmeno lasciare un biglietto. Quella era una bugia: ricordava chiaramente di aver lasciato Budapest scrivendo due lettere, una per Michelle e una per Fernando, e sapeva di aver chiesto a Nico di consegnare tutto all'amica. Si fidava abbastanza del ragazzo da sapere che doveva aver svolto il compito assegnato, e conosceva Michelle abbastanza da essere certa che non avrebbe mai nascosto qualcosa di così importante a Fernando.

Ancor prima di accorgersene, si ritrovò a bussare alla porta del pilota. «Non è vero che me ne sono andata senza dire una parola» sputò fuori nel momento in cui lui aprì. «Ho lasciato a Michelle una lettera per te» aggiunse. «Una lettera e i regali che mi avevi fatto: la catenina, l'anello e le scarpette. Non è vero che me ne sono andata senza dire nulla.»

Fernando abbassò lo sguardo, inumidendosi le labbra con la lingua. «L'avevo quasi dimenticato» sussurrò. «Sì, è vero. Quando te ne sei andata mi hai lasciato una lettera e mi hai restituito i regali.» Rialzò lo sguardo per cercare i suoi occhi. «Ho letto la lettera, ho pianto, poi mi sono arrabbiato e ho buttato tutto. Ho buttato tutto dentro il primo cestino. In quel momento ti detestavo. Ti ho odiata per tanto tempo, Alba.»

«Perché hai buttato tutto?»

Fernando scosse la testa con un lieve sorriso. «Non volevo più avere niente a che fare con te, immagino. Era il giorno del mio compleanno e tu mi stavi lasciando. Ero leggermente contrariato.»

«Non credere che per me sia stato facile» gli rispose. «Decidere di andarmene è stata una delle cose più difficili che abbia mai dovuto fare. Ma non puoi biasimarmi per questo, ti avevo visto baciare un'altra. Per quanto ne sapevo, il tuo letto non era più vuoto.»

«Sì, quella sera ho baciato un'altra donna, ma non ho fatto altro. Mi sono accorto che stavo facendo qualcosa di orribile e mi sono fermato. Quella notte la passai in bianco, a pensare che il mattino dopo sarei venuto a chiederti di tornare insieme.»

«Che cosa?»

«Sì, Alba. Quel mattino volevo venire da te per chiederti di ricominciare. Ero disposto a ripartire da zero, a ricominciare la nostra storia. E invece Michelle è venuta a dirmi che te n'eri andata. Quel giorno mi si è spezzato il cuore.» La vide abbassare lo sguardo in fretta, come in preda a un profondo e improvviso imbarazzo. «Ehi, che succede?»

«Quella sera...» iniziò lei con un filo di voce. Si schiarì la gola e riprese a parlare in tono più fermo. «Credevo che tu avessi già un'altra, perciò... ho fatto una cazzata. Una cazzata bella grossa.» Sollevò il viso, gli occhi pieni di lacrime. «Quella notte sono stata a letto con Nico. Ero triste e ferita, e... ho fatto una cazzata, lo so. Dopo quella notte siamo stati insieme solo un'altra volta, te lo giuro.» Fernando irrigidì la mascella, evidentemente senza parole. «Credevo che tra noi fosse finita del tutto, e... non volevo stare sola.» Alba pensò che come minimo le avrebbe chiesto di sparire e non farsi vedere mai più – invece Fernando si fece da parte, aprendo un po' di più la porta, rimasta fino a quel momento socchiusa.

«Vieni dentro, togliamoci dal corridoio.» Nella stanza, come al solito, sembrava fosse esplosa una bomba: Fernando andò a sedersi sul bordo del letto, forse l'unico angolo dove fosse possibile appoggiare qualcosa. Alba rimase in piedi, cercando di decifrare la sua espressione. «E dire che pensavo di essere riuscito a convincerlo a lasciarti perdere...» sorrise l'uomo.

«Sai bene quanto me che non basta una manciata di giorni per dimenticare qualcuno.» Dopo qualche attimo di riflessione decise di andare a sedersi insieme a lui, ma restando a debita distanza. «Quella notte a Budapest io... subito dopo mi sono messa a piangere e gli ho raccontato tutto di noi due. Quando ha scoperto che il mio misterioso ragazzo eri tu gli è quasi venuto un infarto» aggiunse con una risatina. «Temeva che se lo avessi scoperto gli avresti dato un altro pugno sul naso, come in Germania.»

«Quello della Germania è stato un incidente, io volevo picchiare Hamilton. Non avrei mai potuto prendere a pugni Nico, siamo amici.»

«Ti ricordo che a Montecarlo mi aveva solo baciata, eppure volevi andare a prenderlo a calci in culo.»

«Sono cose che si dicono nell'impeto del momento.»

«Mi sono dovuta mettere tra te e la porta per impedirti di uscire, e poi...» Si bloccò all'improvviso, ricordando troppo bene come fosse andata a finire.

Fernando colse la sua indecisione e terminò la frase al posto suo. «E poi ti ho fatta piegare sul tavolo della cucina e ho cominciato a scoparti come se non lo facessi da anni» sussurrò senza smettere di osservarla. «Non dimenticherò mai quei giorni a Montecarlo, Alba. Non dimenticherò mai niente di quello che è successo tra di noi.»

«Pensi che saremmo rimasti insieme, se non...» Finalmente Alba riuscì a risollevare la testa, perdendo però le parole nell'incrociare il suo sguardo.

«Se non ti avessi messa incinta? Non lo so, nessuno può conoscere il futuro. Però posso garantirti che ti amavo davvero, e lasciarti era l'ultimo dei miei pensieri.» Appoggiò una mano sul suo ginocchio, stringendolo teneramente. «Nessuna delle donne con cui sono stato negli ultimi dieci anni è riuscita a farmi sentire come mi sentivo quando stavo con te.»

«Non dire cazzate, Nando. Ci siamo frequentati per due mesi ed è successo dieci anni fa. Scommetto che nemmeno ti ricordi com'era.»

«Però mi ricordo bene com'era sentirtelo dire.»

«Sentirmi dire cosa?»

«Nando» rispose lui. «Mi chiamavi così solo quando eravamo da soli. Mi piaceva da morire sentirtelo dire. Mi piace ancora» aggiunse, tornando ad avvicinare il volto al suo come aveva già fatto al circuito. Alba chiuse gli occhi, decisa a lasciarlo fare: sapeva che era sbagliato, sapeva che sarebbe stato un tradimento nei confronti di Francesco – e Francesco non meritava quel genere di trattamento –, ma sapeva anche di non aver mai smesso di amare Fernando. Gli allacciò le braccia al collo, schiudendo le labbra per tornare a sentire il suo sapore; sentì addosso il suo peso mentre la spingeva all'indietro sul materasso, e in un attimo le fu chiaro che sarebbe successo – quella notte avrebbe fatto l'amore di nuovo.

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