Intervallo

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Intervallo

Io non sapevo dirti che solo a pensarti mi dà i brividi,

anche a uno stronzo come me, come me.

§ Samuele Bersani - Spaccacuore

Austin, Texas

Ottobre 2023

Stretta tra le sue braccia, Alba continuò a singhiozzare come una bambina, nascondendo il viso contro la sua maglietta. Fernando la strinse più forte, deciso a lasciarla sfogare. Sapeva di non poterla biasimare per la sua rabbia – sì, era stata lei ad andarsene, ma lui non le era corso dietro per riprendere da dove avevano interrotto. Dieci anni, erano passati dieci anni. Dieci anni e lui non aveva mosso un passo per tornare da lei. Ci aveva pensato spesso, senza mai trovare il coraggio di farlo, e i giorni erano diventati settimane e le settimane erano diventati mesi, e ora eccoli lì, dopo dieci anni, a rinfacciarsi un amore per il quale nessuno dei due era stato in grado di combattere. Nei primi mesi dopo la rottura Lorena aveva tentato di farlo ragionare, senza successo – per settimane aveva smesso addirittura di risponderle al telefono –, per non parlare delle insistenze di Michelle, che alla fine lo aveva mandato al diavolo. Eppure sarebbe bastato così poco, adesso lo vedeva chiaramente – sarebbe bastato prendere un aereo e andare da lei, come aveva fatto dopo il disastro della Malesia. Ma non ne era stato capace, e probabilmente quello era stato il suo più grande sbaglio. Alzò una mano per accarezzarle i capelli, come aveva fatto spesso ai tempi in cui stavano insieme, tenendola stretta per ritrovare il suo calore. «Ho sbagliato tutto, con te» ammise in un sussurro. «Continuavo a dire di amarti, e alla prima prova di forza ho fallito.» Chiuse gli occhi, sperando di ricacciare indietro le lacrime. «Ero arrabbiato e sconvolto quando te ne sei andata, non mi sono mai fermato a pensare a quanto deve esserti costato prendere quella decisione.»

Alba smise di singhiozzare, scostandosi da lui per passarsi una mano sugli occhi e asciugarli. «Mi sono tormentata per settimane, dopo essermene andata» sussurrò. «Continuavo a chiedermi se avessi fatto la scelta giusta. La testa mi diceva che avevo fatto bene, che non eravamo pronti per una famiglia, ma il cuore... ho pianto per giorni, nemmeno mia madre sapeva che fare per calmarmi. Poi ho cominciato ad andare in terapia» ammise. «Mesi e mesi di incontri per arrivare a convincermi che avevo fatto bene, che avevo fatto la scelta più razionale.» Strinse le labbra, sentendo che stava per arrivare una nuova ondata di commozione. «Però mi sono chiesta spesso come sarebbe potuta andare se avessi scelto di tenere quel bambino.»

Fernando le accarezzò il viso con dolcezza, piegando un angolo della bocca in un sorriso. «Io lo immaginavo già» ammise. «Dal momento in cui mi dicesti di essere incinta, io... io cominciai a immaginare come sarebbe stato. Assurdo, vero?»

«Forse. Forse un figlio sarebbe stato la nostra rovina.»

«Forse. O forse sarebbe stato la nostra conquista.»

«Ragiona, come sarebbe andata? Nessuno sapeva della nostra storia, che avrebbero pensato vedendoci sbucare fuori all'improvviso con un figlio in arrivo? Sarei stata il bersaglio di qualsiasi tabloid. Fernando Alonso mette incinta la sua addetta stampa, ecco i dettagli del loro matrimonio riparatore» esclamò in tono semiserio. «Pensa come ne sarei uscita bene, proprio un gran bel biglietto da visita.»

«Non mi è mai importato dell'opinione della gente, lo sai.»

«Questo perché hai le spalle larghe e sei abituato a essere al centro dell'attenzione. Io non lo ero, Fernando. Ero una ragazzina al centro di un mondo troppo grande, non lo avrei sopportato.» Prese un fazzolettino dalla tasca per asciugarsi meglio il viso e soffiarsi il naso. «Forse era questo il nostro destino, vivere una storia breve ma intensa, bruciare in fretta e precipitare in fiamme.»

Fernando abbassò lo sguardo, sapendo che non era mai stato quello il loro destino. «Forse dovevamo solo prenderci del tempo per crescere. Forse ora...»

«Cosa, ora sarebbe diverso? Non puoi pensare che dopo dieci anni si possa riprendere da dove abbiamo lasciato come se niente fosse. Non si può, non è possibile. Non si può prendere e ricominciare, sono passati dieci anni. È tutto diverso.»

Lui notò che aveva iniziato a tormentarsi le dita, e solo a quel puntò notò che portava un sottile anello d'argento all'anulare sinistro. Si erano rincontrati da settimane ormai, e soltanto ora aveva notato quel dettaglio. «Tu... tu stai con qualcuno» commentò sottovoce.

Alba coprì l'anello, abbassando lo sguardo con aria colpevole. «Da pochi mesi, lui... lui si chiama Francesco, è un avvocato. Non abbiamo ancora fatto progetti, ma... lui è una brava persona. Mi rispetta molto. Mi ama molto.»

«E tu ami lui?»

«Che domande sono? Certo che lo amo.»

«Più di quanto hai amato me?»

«Non puoi paragonare le due cose, Fernando. Non sono la stessa persona di dieci anni fa. Non sono la stessa persona che ero quando stavo con te.» Prese fiato, sentendo la rabbia e il rancore accumulati in dieci anni di distanza farsi strada nel suo petto, risalendo la gola come un'onda di marea. «Non ho mai amato nessuno come ho amato te, contento?» gli gridò addosso. «Sei stato l'uomo più importante della mia vita, e la mia vita tu l'hai presa e l'hai distrutta come un castello di sabbia. Mi hai spezzato il cuore, Fernando. Sono stata io ad andarmene, questo è vero, ma tu non hai fatto niente per riprendermi. E adesso non venirmi a dire che ti sono mancata, perché dopo tutto questo tempo non hai alcun diritto di farlo.»

«Non sto dicendo che voglio ricominciare la storia con te» replicò in fretta lui. «Però quando ti guardo non posso fare a meno di ricordare tutto quello che siamo stati. Ci siamo amati, questo non lo puoi cancellare» aggiunse, tornando ad avvicinarsi. «Tra noi c'è stato un grande amore, non puoi fingere di ignorarlo.» Le prese il volto tra le mani, costringendola a guardarlo. «Santo cielo, sei ancora bella come dieci anni fa» sussurrò ancora, abbassandosi sulle sue labbra.

Alba sapeva che era un errore, che non avrebbe dovuto lasciarlo fare, che se si fossero baciati avrebbero riaperto una ferita dolorosa, ma non riuscì a muoversi. Si limitò a chiudere gli occhi, lasciando che la bocca di Fernando tornasse a ricoprire la sua. Lasciò che la sua lingua le lambisse teneramente le labbra, forzandole con delicatezza per approfondire il bacio. Si abbandonò contro il suo corpo mentre i loro respiri si fondevano, portandogli le mani ai fianchi per stringerlo a sé, ritrovando il calore di un tempo. Per un istante dimenticò che in Italia c'era un uomo innamorato di lei ad attendere il suo ritorno, dimenticò le voci che volevano Fernando coinvolto con una nota popstar, dimenticò di non essere più una ragazzina di ventitré anni alle prese con il primo grande amore. La bocca di Fernando si spostò sul suo collo, e nel brivido che le percorse la schiena Alba trovò un motivo per risvegliarsi da quella parentesi di pura passione. «No» disse con fermezza, puntandogli le mani sul petto per allontanarlo. «No, stiamo facendo un errore» disse ancora, passandosi una mano sulle labbra per cancellare ogni traccia dell'accaduto. «Non facciamo cose di cui potremmo pentirci.»

Fernando si coprì la bocca con una mano, sapendo di essersi lasciato prendere dall'entusiasmo. Come poteva essere stato così ingenuo da pensare che un bacio avrebbe potuto cancellare dieci anni di vuoto? «Andiamo, ti riaccompagno in albergo.»

Senza tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora