Parte Seconda - Capitolo Secondo

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Parte seconda

Capitolo secondo

E chi non ha mai visto nascere una dea

non lo sa che cos'è la felicità.

§ Cesare Cremonini – La nuova stella di Broadway

Barcellona, Spagna

Maggio 2013

Verso le otto di sera Alba e Michelle scesero nella hall, dove Fernando le stava già aspettando con impazienza. «Però, come siete carine stasera!» esclamò, prendendole entrambe sottobraccio con un sorriso. Nonostante la seconda sessione di prove libere avesse consegnato lo scettro di pilota più veloce a Vettel, relegandolo in seconda posizione, Fernando non aveva perso il suo ottimismo, ribadendo anche in conferenza stampa di avere delle ottime sensazioni per la gara della domenica. Nonostante continuasse a temere una delusione, Alba non poteva che essere felice per la sua positività – se non altro, stava rendendo il suo lavoro molto più facile. «L'appuntamento con i miei è direttamente al ristorante. Mia sorella non vede l'ora di conoscerti» aggiunse, abbassando leggermente il tono di voce a favore dell'orecchio di Alba. «Pare che qualcuno non faccia altro che tessere le tue lodi» aggiunse poi in tono sarcastico, rivolgendosi a Michelle.

Il ristorante distava circa dieci minuti dall'albergo, tempo che Fernando impiegò quasi completamente per erudire Alba a proposito della propria famiglia. «Qualunque cosa succeda, ricorda di non nominare mai Dio davanti a mia madre. Non riesce a digerire il fatto che io sia ateo, ogni volta che si finisce con il parlare di religione cerca di convertirmi» la avvisò.

«E non trascinare suo padre in una discussione politica» aggiunse Michelle dal sedile posteriore. «Se fai uscire il sindacalista che è in lui, per noi tutti è finita.»

«Tuo padre è un sindacalista?»

«Lo è stato per una vita, finché non è andato in pensione. Cerchiamo di non ricordargli la sua vita passata, per favore

Una volta giunti sul luogo dell'appuntamento, Alba trasse un respiro profondo nel vedere che gli Alonso al completo erano schierati davanti all'ingresso in loro attesa. «Che posto è? Pensavo ci portassi in un ristorante stellato» domandò la ragazza, stupendosi per l'aspetto piuttosto anonimo del locale.

«Fidati, questo posto vale più di tutti i ristoranti stellati di Spagna» le rispose spegnendo l'auto. «Buenas tardes a todos!» esclamò, saltando giù dalla macchina per correre incontro alle nipotine e alla sorella.

Mentre raggiungeva Michelle sul marciapiede, Alba si prese qualche istante per osservare bene le due bambine, notando che avevano lo stesso viso della madre. Subito dopo si accorse che Lorena l'aveva notata, riuscendo a dissimulare bene la propria gioia nel vederla finalmente in carne e ossa. «Lascia che mi presenti, questo scimmione non sa proprio comportarsi! Io sono Lorena» la salutò in un italiano perfetto, tendendole la mano con un gran sorriso. «Immagino che dovremmo chiederti scusa per il filo da torcere che ti darà questo burro

Fernando minimizzò con una smorfia, scacciando il pensiero con un gesto della mano. «Non ascoltarla, le piace maltrattarmi perché è la sorella maggiore. A proposito, tuo marito ci raggiungerà tra una mezz'oretta, aveva del lavoro da finire.»

Michelle diede di gomito ad Alba, spiegandole a bassa voce che il marito di Lorena era Edoardo, il fisioterapista che si occupava del benessere fisico di Fernando. Dovresti ringraziare lui per quegli addominali, la prese in giro. Subito dopo, mentre Fernando si avvicinava ai genitori per salutarli, Michelle si abbassò al livello delle bambine. «Ve lo hanno già detto che diventate sempre più grandi e più belle? Che dite, lo date un abbraccio a zia Michelle?» Le due ragazzine non se lo fecero ripetere, correndo con un sorriso tra le braccia della donna: Alba comprese che dovevano conoscerla bene per avere un simile livello di confidenza – d'un tratto pensò che non le sarebbe dispiaciuto arrivare allo stesso punto. «Ehi, voglio presentarvi Alba, lei è una mia amica. Lavora con vostro zio e non vede l'ora di conoscervi, sente sempre parlare così bene di voi.»

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