Parte Seconda - Capitolo Quinto

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Parte seconda

Capitolo quinto

È colpa mia se adesso siamo in bilico,

ma è colpa tua, hai gli occhi che mi uccidono.

Lo sai però, mi fai sentire il brivido di stare bene,

di stare insieme.

§ Emma Marrone - Apnea

Langhe, Italia

Maggio 2013

Rientrata a Maranello insieme al resto dello staff, Alba si era trattenuta un giorno in più per aiutare Michelle a sistemare alcuni comunicati e a impostare un po' di lavoro per la gara di Montecarlo, preferendo avvantaggiarsi per non trovarsi con l'acqua alla gola all'arrivo nel Principato. Successivamente aveva scroccato a Claudio un passaggio fino alla stazione di Bologna, approfittando del fatto che il tecnico stesse andando a trovare la figlia, e aveva trascorso quasi tutto il tempo del viaggio in treno dormendo per recuperare le ore di sonno perse nell'ultimo fine settimana. All'arrivo in stazione a Bra sorrise nel trovarsi di fronte Alberto, il suo migliore amico. Nonostante si tenessero in costante contatto tramite messaggio, iniziava a sentire la mancanza delle loro lunghe chiacchierate. «Sei stato gentile a venirmi a prendere» lo ringraziò mentre le prendeva dalle mani la valigia pesante.

«Nessun disturbo, tanto dovevo venire a Bra per vedere la commercialista. Mi ha dato delle ottime notizie, il ristorante sta andando molto meglio del previsto. Alla faccia di chi pensava fossi troppo giovane per un'avventura del genere.»

«Sei sempre stato in gamba, tu» sorrise lei, prendendolo sotto braccio. «Tendi solo a sminuirti, è sempre stato un tuo problema. Sono felice che le cose ti stiano andando bene.»

«E io sono felice che stiano andando bene a te. L'altro giorno ti ho vista in tv, ti hanno ripresa mentre eri nel box. Come vanno le cose con il tuo pilota? Dovresti riportarlo a cena da me una di queste sere, lo rivedrei volentieri. È davvero un gran bel... ahia!» esclamò quando lei gli diede un leggero pugno sulla spalla. «Sei così manesca anche con lui?»

«No, perché non mi dà motivo di farmi arrabbiare.»

«Oh, capisco...» osservò Alberto, caricando la valigia nel bagagliaio. «Ti scopa come se non ci fosse un domani, vero?»

«Come sei volgare» lo rimproverò lei salendo al posto del passeggero. «Diciamo che sotto quel punto di vista ha validi argomenti. Santo cielo, a volte devo quasi implorarlo di lasciarmi in pace...» scherzò con una risata. Il rapporto con Alberto era così profondo da potersi permettere quel genere di battute, la sola altra persona con la quale poteva rischiare di lasciarsi andare a quel modo era Michelle. «Scherzi a parte, con lui va tutto bene. Forse anche troppo bene, ho quasi il terrore che da un momento all'altro possa finire tutto. Mi aveva invitata a stare una settimana a casa sua a Monaco» aggiunse con un sorriso. «Per un attimo ho anche pensato di dirgli di sì.»

«E perché non ci sei andata, sentiamo?»

«Perché avevo promesso ai nonni che sarei tornata a trovarli.»

Alberto scosse la testa, avviando il motore. «Non osare dirlo a tuo nonno, o ti dirà che sei stata una stupida per aver preferito loro alla prospettiva di una settimana di sesso sfrenato.»

Quando raggiunsero finalmente la casa di Alba, la ragazza lo invitò a prendere un caffè per ringraziarlo del passaggio. Entrando in casa salutò la nonna, che accolse entrambi i giovani con un gran sorriso. «Metto subito su un po' di caffè. Vai a chiamare tuo nonno e quell'altro poverino, saranno tre ore che lavorano senza fermarsi.»

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