Parte Seconda - Capitolo Settimo

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Parte seconda

Capitolo settimo

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza,

percorreremo insieme le vie che portano all'essenza.

I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,

la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.

§ Franco Battiato – La cura

Montecarlo, Principato di Monaco

Maggio 2013

All'interno del box Ferrari la tensione era palpabile: l'ottimo risultato di Barcellona aveva dato nuova linfa alle speranze della squadra, che aveva visto ridursi il divario che la separava dal primo posto della Redbull. Era difficile pensare che qualunque pilota potesse dare filo da torcere a Vettel, la cui prima posizione nella classifica era ormai sufficientemente consolidata, ma c'erano ancora speranze per la vittoria del titolo costruttori, che il Cavallino aveva ottenuto per l'ultima volta cinque anni prima grazie all'impresa della coppia Kimi-Felipe. Alba aveva indossato le cuffie e si era sistemata accanto ai genitori di Fernando, scambiando qualche chiacchiera leggera mentre seguiva lo svolgimento delle prove libere. La sera precedente aveva accettato di cenare con gli Alonso nel ristorante del loro albergo, vincendo la ritrosia a farsi vedere in pubblico, nutrendo comunque la segreta speranza che chiunque li avesse visti pensasse a un incontro di stampo professionale, più che a una cena di famiglia. I genitori di Fernando le piacevano molto, riuscivano a farla sentire completamente a suo agio, trattandola esattamente come una di famiglia. Le piaceva quella sensazione di far parte di qualcosa di importante, e anche se non era ancora riuscita ad ammetterlo ad alta voce, sentiva che come Fernando difficilmente sarebbe riuscita a vivere lontana da lui, lontana da tutti quei piccoli gesti che la facevano sentire importante – lontana dai suoi sguardi profondi non sarebbe stata la stessa, lo sentiva.

«Vai Nando!» esclamò il padre, alzando un pugno al cielo nel rendersi conto che il figlio aveva fatto segnare il secondo miglior tempo della prova.

Alba si voltò per abbracciare la madre di Fernando, che come al solito si lasciava andare alla commozione ogni volta che il figlio riusciva a ottenere un buon risultato. Mentre lasciava andare la donna iniziò ad avvertire una strana sensazione, come se qualcuno la stesse osservando: provò a guardarsi intorno, senza successo. Improvvisamente Alessandro, uno dei meccanici, le lanciò addosso una pallina di carta per richiamare la sua attenzione. «Alba, c'è qualcuno che ti cerca!» le urlò dall'altra parte del box. «Ma devi uscire tu, perché lui qui non entra.»

Alba si congedò dai genitori di Fernando e guadagnò l'esterno, scoprendo che l'ospite sgradito era Nico, che la stava aspettando con un sorriso e le mani nascoste dietro la schiena, come se stesse celando un tesoro. «E tu che ci fai qui? Rubi segreti aziendali?»

«Volevo assicurarmi che stessi bene. Dopo ieri mattina non abbiamo più avuto occasione di vederci, ero un po' preoccupato. E poi volevo darti un piccolo regalo» aggiunse, mostrando finalmente le mani per porgerle un sacchetto pieno di bustine di zucchero. «Nel caso avessi altri mancamenti.»

Alba scoppiò a ridere, accettando con gioia il presente. «Non ho più avuto episodi spiacevoli, comunque ti ringrazio per il pensiero. Le prove sono andate bene per voi?»

«Non esattamente, ma sappiamo di non essere in corsa per alcun titolo. Il motore dà soddisfazioni, questa è l'unica nota positiva. Forse con un po' di fortuna riuscirò a finire tutte le gare. Ehi, c'è Fernando!» esclamò all'improvviso, notando che il pilota spagnolo era appena rientrato al garage. «Voglio fargli i complimenti, stamattina ha girato benissimo.» Alba tentò di celare la preoccupazione al pensiero che i due piloti si incontrassero, per nulla certa che nonostante le promesse Fernando sarebbe riuscito a mantenere la padronanza di sé.

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