Non ce la faccio più. Questo weekend è stato davvero stressante.
Ho avuto ogni due o tre ore dei capogiri e per poco non svenivo. Questi flash sono davvero forti e mi fanno diventare scema. Li odio.
I miei genitori sono tornati a casa, senza darmi spiegazioni. Non mi hanno detto dove sono stati, perché sono spariti o cose del genere. Sono abbastanza tranquilli, come se lasciare la propria figlia a casa da sola per due giorni fosse una cosa normale.
Non fraintendete, io amo stare a casa da sola. Posso guardare tutte le puntate di American Horror Story, mangiare cioccolata e fare altre cose "ribelli". Ma considerando il fatto che sono stata davvero male, avrei preferito che qualcuno chiamasse il 911 se ce ne fosse stato il bisogno.
Comunque, lunedì è arrivato e oggi sono a scuola. Ho mantenuto i capelli del mio colore naturale e i miei occhi sono ancora neri. Ma non posso fare a meno di indossare quei vestiti. Ora che ci ho fatto l'abitudine, non riesco a separarmene.
"Buongiorno" Mi saluta Ashton.
Gli rivolgo un cenno del capo, sorridendo, e mi siedo accanto a lui sulla panchina.
"Allora, che mi racconti di nuovo?" Inizio la conversazione, accendendomi una sigaretta.
"Beh, che i nuovi ragazzi non mi stanno veramente a genio" Sbuffa una nuvola di fumo.
Cerco di trattenere una risata, anche se è impossibile. Ashton cerca sempre di fare il cucciolo con tutte le persone che conosce, perché dovrebbe fare un'eccezione ora?
"Che hai da ridere?" Mi spinge leggermente, arrabbiato.
"Perché non ti stanno simpatici?" Chiedo, aspirando dal filtro della sigaretta.
"Non ho detto questo, è che mi sembra che siano usciti da perfetti-landia" Alza gli occhi al cielo.
"Da dove vengono?" Mi fingo interessata.
"Non lo so, ma sono arrivati da poco a Seattle. Io ero convinto che venissero almeno da un'altra città dello stato di Washington, invece vengono da lontano.." Mormora.
"A chi salterebbe mai in testa di venire qui?" Scuoto il capo, ridendo amaramente. Se potessi, fuggirei da qui all'istante.
"Comunque, c'è questo ragazzo.. Sono arrivato a scuola e l'ho trovato nella sua macchina con tutti i suoi amichetti in torno, compreso Niall" Riprende l'argomento.
A quel nome, un scossa percorre tutto il mio corpo. Devo dirlo ad Ashton che cosa ho ricordato?
"E..?" Lo incito a parlare.
"Mi ha dato sui nervi perché ha cercato di essere cordiale, ma io so che lo fa solo per prendermi in giro!" Esclama.
"Ehi, calmati" Mormoro.
Ashton odia quando le persone gli parlano alle spalle, e sinceramente pure io. Ma sono meno permalosa di lui e tendo a lasciare che queste cose scivolino via da me come acqua. Invece, Ashton è una spugna ed assorbe qualsiasi cosa. Ci tiene un sacco alla sua immagine e non vuole essere messo in cattiva luce.
Ed ha dannatamente ragione.
"Si, scusa" Scuote il capo e butta la sigaretta lontano.
"Come si chiamano?" Vorrei tanto sapere il nome di questi stupidi, che vengono in questa stupida città.
"Umh, uno si chiama Liam, sono sicuro. L'altro si chiama Lu.. Louis. E l'ultimo era un certo Harry" Fa spallucce.
Harry, mi è familiare questo nome.
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Suspects • H.S.
Fanfiction"È la vita. Non è che fuori da queste mura sia perfetta, ma è sempre meglio di ciò che si trova qui dentro. Qui sei in trappola, uno schiavo. E no, non sto parlando di lavori forzati. Sto parlando di uno schiavo degli stereotipi, dei pregiudizi e de...