Capitolo 29

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"Ashton, dimmi perché non mi vuoi più. Spiegami perché non vuoi farti trovare" Supplico al ragazzo davanti a me, legato ad una sedia con una corda nera.

"Non capisci?" Quasi piange.

"No, tu non vuoi farmi capire" Mi avvicino a lui, ma tira indietro la testa, come se non volesse avere nessun contatto con me.

"Questi sogni servono a qualcosa, non li fai solo perché sei sconvolta" La sua espressione si fa seria in due secondi.

"Che intendi dire?" Non riesco a capire quello che sta dicendo.

La stanza bianca comincia a girare, come una trottola impazzita. Io tengo lo sguardo fisso sul ragazzo davanti a me, usandolo come distrazione. Sento la nausea, e sto quasi per svenire.

"Qualcuno sta cercando di comunicare con te. Non a caso hai fatto quel sogno su Niall e non a caso stai sognando me. Quel che vedi è reale, ma io non ti sto parlando veramente. Qualcuno ci sta usando come burattini per farti arrivare alla soluzione"

"E qual è la soluzione?"

Ad un certo punto la stanza smette di muoversi e Ashton si slega, alzandosi in piedi e venendomi in contro. Sento che il cuore potrebbe scoppiarmi, aspetto questo momento da tanto tempo.

Cinge le sue forti braccia alla mia vita e mi attira a sé, stringendomi forte. Il suo profumo mi invade i sensi: è da troppo tempo che non sentivo quell'odore di colonia.

Si avvicina al mio orecchio, spostando qualche ciocca di capelli. Posa le sue labbra sul mio orecchio e, lentamente, mi sussurra qualcosa.

"Harry"


Da tutto il giorno sto ripensando e ripensando a quel sogno. Non so se la mia mente stia iniziando a farmi dei brutti scherzi, oppure ho visto troppi film.

E' impossibile che qualcuno stia comunicando con me attraverso i sogni. Anche se, a dire la verità, potrebbe sempre essere un'idea da prendere in considerazione.

Qui dentro è tutto così strano e fantascientifico, che se mi dicessero che qualcuno gioca con i sogni delle persone ci crederei. Ma quando è il tuo stesso sogno che ti dice che stanno giocando con te, beh, è leggermente più difficile da ammettere.

Ho cercato di parlarne con Harry, questa mattina, ma è corso fuori in fretta e furia dicendomi di aspettarlo qui. Ha ricevuto una telefonata di lavoro ed è dovuto scappare. Così mi sono ritrovata da sola, a finire l'ennesimo pacchetto di sigarette.

Sfilo un'altra sigaretta bianca dal pacchetto e l'accendo con un gesto veloce della mano. Da quando questi sogni hanno incominciato ad invadermi la mente non riesco più a concentrarmi sulla vita reale. Mi stanno davvero mangiando viva.

Aspiro lentamente il tabacco e lascio che la nicotina faccia l'effetto desiderato, calmandomi. Osservo quegli edifici davanti a me e mi chiedo come diamine io non mi fossi accorta che, oltre questo muro, ci fosse una città del genere.

La voglia di uscire e percorrere queste strade, per cercare qualcosa di interessante, mi sta divorando viva. So che molto probabilmente Harry mi ucciderebbe con le sue stesse mani, ma non ce la faccio. Sono stata rinchiusa in questa casa per troppo tempo, e sono curiosa.

Spengo la sigaretta molto velocemente e corro in bagno, accendendo subito l'acqua della doccia. Lascio cadere i miei vestiti a terra e mi metto sotto il getto dell'acqua calda. Non mi concedo che questa mi rilassi, perchè la curiosità mi sta letteralmente mangiando viva.

Suspects • H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora