Ashton. Avevano portato via il mio migliore amico, quella persona che è sempre stata presente nella mia vita. Fin da quando eravamo piccoli siamo stati affiatati, ed ora me lo stavano portando via.
Ha sempre avuto grandi aspirazioni, ma questo ha sconvolto tutti i suoi piani, ed anche i miei. Aveva ancora due anni di college da fare, mentre io solo uno. La specializzazione in football dura un anno in più di quella di letteratura, ma gli avevo promesso che l'avrei aspettato.
Avevamo deciso che saremmo scappati insieme, via da questa città. Mentre ora, i nostri progetti stavano andando pian piano in frantumi.
Adesso, penso di avere una buona ragione per andare via con Harry. Mi fido di lui, perché so che c'è stato quando ero piccola. Solo che i miei ricordi di lui sono quasi inesistenti, ma vorrei tanto ricordare.
"Ti aspetto qui" Istruisce Harry, accostando la sua macchina vicino alla mia.
"No, non rimanere fuori. I miei vicini sono molto pettegoli, e se ti vedono qui mio padre sospetterà di certo qualcosa" Lo informo, prendendo il mio zaino ed uscendo dalla vettura.
Lui non si oppone e scende dalla sua decappottabile bianca, stiracchiandosi leggermente la schiena. Ci incamminiamo frettolosamente verso la porta di casa, per paura di essere scoperti. Spero con tutto il mio cuore che mia mamma sia andata a fare qualche commissione, se no mi spaccherebbe la faccia se mi vedesse qui, con un ragazzo.
Con la mano tremolante, infilo la chiave nella serratura e la giro.
"Mamma!" Urlo per sicurezza, entrando.
Nessuno risponde: il silenzio regna nella casa.
Faccio entrare Harry e chiudo la porta velocemente.
"Bene, facciamo il più presto possibile" Sospiro rumorosamente, facendomi una coda per evitare che i capelli mi possano ricadere davanti alla faccia.
"Prendi il minimo indispensabile. I vestiti te li daranno loro, quindi prendi solamente un cambio e qualcosa di personale. Devi sembrare una ragazza che è appena stata rapita, quindi cerca di non avere molte cose" Mormora Harry, buttandosi sul divano.
"Dovrai spiegarmi tutto" Dico, curiosa. Ma so che avremmo tutto il tempo del mondo per parlare di questo, quindi non ci penso troppo e corro su per le scale.
Entro in camera mia e prendo della biancheria intima pulita, una maglietta di ricambio, il mio carica batterie e la mia trousse dei trucchi. Butto dentro alla mia borsa anche qualche quaderno e l'astuccio, così da far sembrare di essere appena stata a scuola.
Esco dalla mia camera per raggiungere Harry, ma qualcosa mi distrae. Sono dei passi.
Sposto la mia testa da una parte all'altra per trovare la fonte del rumore: proviene dalla stanza dei miei genitori. Mi avvicino cautamente, abbassando la maniglia della porta socchiusa.
Quando spalanco la porta, Harry è disteso sul letto, con le braccia buttate all'aria, che disegna cose insensate con le mani.
"Che cosa ci fai qui?" Per poco non urlo.
"Venivamo qui giocare quando i tuoi non c'erano, non te lo ricordi?" Si mette a sedere, poggiandosi sui gomiti.
"No.." Sospiro, demoralizzata.
"Non fa a niente" Sorride debolmente, alzandosi dal letto e raggiungendomi.
"Andiamo, dobbiamo sbrigarci" Poggia una mano sulla mia schiena, invitandomi ad uscire. Annuisco leggermente, frustrata, e scendiamo le scale.
La casa è ancora vuota quando la lasciamo, ed io parcheggio la mia macchina in una via nascosta, accanto alla nostra casa. Metto le chiavi dentro la mia borsa e salgo nella macchina bianca di Harry.
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Suspects • H.S.
Fanfiction"È la vita. Non è che fuori da queste mura sia perfetta, ma è sempre meglio di ciò che si trova qui dentro. Qui sei in trappola, uno schiavo. E no, non sto parlando di lavori forzati. Sto parlando di uno schiavo degli stereotipi, dei pregiudizi e de...