"Megan, svegliati" Sussurra Harry al mio orecchio, scuotendomi leggermente il braccio.
Mugolo qualcosa di incomprensibile, intenzionata a rimanere su questo letto confortevole, ma alla fine decido di alzarmi. Ieri ero distrutta, sia fisicamente che mentalmente. Ho dovuto camminare su quelle scarpe scomodissime, ho scoperto che il mio migliore amico non è dove dovrebbe essere e il mondo mi è crollato addosso. Però, tutto sommato la camera degli ospiti che mi ha dato Harry mi ha fatto dimenticare tutto, o quasi. Il grande letto bianco e comodo mi ha chiamato e mi ci sono buttata a capofitto.
"Che ore sono?" Chiedo ad Harry, stiracchiandomi la schiena.
"Le otto" Sorride leggermente, sedendosi vicino a me nel letto.
"Dove stai andando?" Gli chiedo, quando noto il suo completo elegante.
"Devo andare a lavorare tra mezz'ora e starò via fino alle tre. Se non vuoi rimanere rinchiusa qui dentro, puoi alzarti da questo letto e prepararti" Il suo tono dolce di pochi secondi fa è svanito. Il suo grande sorriso, contornato da fossette, si è volatilizzato. Nessuna emozione traspare dal suo viso.
"Okay" Mormoro, togliendo le coperte dal mio corpo.
"I vestiti li trovi già in bagno. Ti aspetto giù" Dice in tono freddo, alzandosi ed uscendo dalla porta a grandi falcate.
Beh, devo ammettere che Harry Styles ha delle crisi di identità la mattina presto.
Recupero il mio telefono per vedere se mia madre mi sta ancora cercando in Oregon. E' un'ottima copertura, perché finche non verrò "trovata", loro non metteranno piede in questa città. Quindici messaggi lampeggiano nella casella rispettiva e lo schermo segna ventitré chiamate perse.
Si, mi sta ancora cercando.
Spengo il telefono e lo ripongo nel primo cassetto del comodino, che si trova vicino al letto. Arranco fino alla porta e mi dirigo verso uno dei due bagni, il mio preferito. Ma quando spalanco la porta, nessun vestito è appoggiato sulla vasca da bagno o altrove, così mi dirigo verso l'altro bagno. Quando ci arrivo, trovo dei vestiti appoggiati sulla mensola.
Chiudo la porta dietro di me, a chiave, e faccio scorrere l'acqua calda della doccia. Mi libero del mio pigiama improvvisato e mi metto sotto il getto dell'acqua tiepida. Una serie di bagno schiuma e shampoo sono messi in fila, così decido di afferrarne uno a caso. Porto un po' del liquido profumato sui capelli e massaggio il cuoio capelluto.
Dopo essermi lavata anche il corpo ed aver sciacquato tutta la schiuma da me, esco dal box e mi avvolgo in un asciugamano. Mi posiziono davanti allo specchio e, dopo aver tamponato i capelli, li pettino delicatamente.
"Cazzo, ho dimenticato i trucchi e l'intimo in camera" Impreco a me stessa.
Mi dirigo verso la porta e, dopo averla aperta, controllo se Harry è nei paraggi. Quando vedo che la via è libera, corro in punta di piedi verso la camera degli ospiti. Spalanco la porta ed Harry è disteso sul letto, con gli occhi chiusi ed un espressione felice in volto.
Quando realizzo di aver solo un asciugamano intorno al mio corpo, faccio marcia indietro per tornare in bagno.
"Ti serve qualcosa, Meg?" Mi chiede.
"Passo a prenderlo dopo" Rispondo imbarazzata, continuando a dargli le spalle.
"Vieni pure, non ti guardo" Dice serio. Mi giro lentamente per vedere se effettivamente non mi sta guardando.
Harry si porta un braccio sopra gli occhi e sbuffa rumorosamente, formando un piccolo cipiglio sul volto. Tu non dovevi essere qui, penso. Cerco con lo sguardo la mia borsa e, quando la trovo, prendo dell'intimo nero e la trousse dei trucchi.
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Suspects • H.S.
Fanfiction"È la vita. Non è che fuori da queste mura sia perfetta, ma è sempre meglio di ciò che si trova qui dentro. Qui sei in trappola, uno schiavo. E no, non sto parlando di lavori forzati. Sto parlando di uno schiavo degli stereotipi, dei pregiudizi e de...