Capitolo 14

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Megan's Pov

"Allora, hai intenzione di portarmi in città?" Gli chiedo, allontanandomi da quella posizione imbarazzante. Harry si è alzato di scatto e mi ha accarezzato la guancia; ed io ho anche accettato che lo facesse.

"Devo andare a prendere Ashton, è lì da troppo tempo" Mormora, raggiungendomi in salotto.

"Vengo con te" Dico senza pensarci due volte.

"No, è meglio se stai qui per oggi. Devo assicurarmi che i tuoi genitori non siano nei paraggi" Ribatte.

"Non me ne frega niente di loro, ora. Voglio andare a prendere il mio migliore amico" Mi impongo. Mi siedo, con le braccia incrociate al petto, sul divano.

"Meg, non possiamo rischiare" Dice in tono piuttosto dolce, sedendosi accanto a me.

"Tanto ti seguirò lo stesso, lo sai" Lo fulmino con gli occhi.

"Lo so.." Sbuffa rumorosamente lascia andare la sua schiena sul divano.

"Meg" Mi chiama.

"Che cosa c'è?" Slego le mie braccia e incrocio le gambe dalla sua parte sopra il divano, così da poterlo guardare meglio.

"Tu che cosa provi per Ashton?" Corruga la fronte mentre me lo chiede.

Semplice.

"Gli voglio un bene dell'anima. Penso che se non ci fosse stato lui, forse ora sarei morta oppure sarei scappata in un'altra città" Ho pensato svariate volte al suicidio, ma mi sentivo sempre in colpa. Sapevo che avrei lasciato Ashton da solo e non me lo sarei mai perdonata, mai.

"Quindi sei tipo.. innamorata di lui?" Chiede incerto.

"No, affatto! E' il mio migliore amico, non il mio fidanzato. Se fossi veramente innamorata di lui, ci saremmo messi insieme tanto tempo fa" Ridacchio leggermente.

Certo, io ed Ashton ci amiamo. Ma non in quel modo in cui tutti pensano, noi ci amiamo come due veri amici fanno.

"Oh" Si passa una mano tra i capelli, sistemandoseli.

"Perché me lo stai chiedendo?" Ho notato che Harry è particolarmente interessato ad Ashton. Non ho la minima idea del perché, ma vuole tirarlo fuori da quella stanza e ridarmelo, così da poter scappare con me (definitivamente) da questa città.

"Sembra che tu non veda l'ora di rivederlo" Aggrotta le sopracciglia, come se fosse convinto di quello che sta pensando.

"Infatti è così, ma non perché lo amo e me lo voglio baciare per ore. Solo che gli voglio troppo bene, e sapere che è qui dentro a causa mia.." La voce mi si spezza. Non sono mai stata una tipa troppo emotiva, una di quelle che piange per qualsiasi stronzata.

Ma pensare che Ashton non sia riuscito a trovare una via di fuga e che sia lì, rannicchiato in un angolo sporco, mi fa preoccupare. Ma ricaccio nella mia mente questa terribile immagine e torno a fissare il riccio.

"Non è colpa tua" Si mette dritto, avvicinandosi pericolosamente a me.

"Andiamo Harry, lo sai anche tu che è vero. Se non fosse stato per quei merdosi dei miei genitori, io non sarei qui, Ashton non sarebbe qui, tu non saresti qui" Gli punto il dito contro il petto.

"Loro l'hanno fatto per proteggerti" Contesta le mie parole.

"Ma non ha senso! Se portare via le persone che amavo di più avrebbe dovuto mantenere la sicurezza, beh.. si sbagliavano di grosso. Posso sempre non passare quel muro, ma morirei dentro" Mi difendo.

"Hai ragione.." Sbuffa, non contestando le mie parole.

"Perché i miei genitori sono delle spie? Io ed Ashton abbiamo fatto dei calcoli, e quelli con più di trent'anni non varcano questo muro" Cambio discorso, cercando di ottenere qualche risposta utile.

Suspects • H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora