A volte, il mondo sembra crollarci addosso. Quella persona che consideravi come un fratello, se non parte di te stessa, è scomparsa. Ti chiedi e richiedi "Perché lui e non me?"
Mi sono posta questa domanda oggi, quando un susseguirsi di situazioni sono avvenute.
Mi sono alzata alla solita ora e sono andata a scuola, sempre con un umore nero. Non sono andata a lezione, ho saltato la scuola per andare via con Harry. In una giornata ho scoperto che Harry è stato portato via dalla sua famiglia, da me, all'età di sei anni; è stato rinchiuso in una stanza e ha dovuto affrontare una prova. Ho scoperto che Ashton, il mio migliore amico, è stato rapito da quelli del centro per colpa mia. I miei genitori sono delle spie ed hanno costruito questo muro.
Ed ora, che abbiamo aperto la porta della stanza in cui doveva trovarsi Ashton, lui non c'è.
Il fiato mi diventa sempre più corto e mi accascio a terra, sorreggendomi alla parete bianca accanto a me. Le lacrime minacciano di uscire, ed infatti è quello che fanno.
Il mio migliore amico è morto, penso.
Harry si accuccia, per mettersi alla mia altezza.
"Ssh" Mormora e avvolge un braccio intorno alle mie spalle. Se mi fossi messa a piangere davanti ad un'altra persona avrei rifiutato. Ma non vale la pena ribellarsi, non importa più a nessuno. Non importa più a me stessa, voglio solo che il dolore mi consumi viva. Ho sempre detto e ridetto a me stessa che non dovevo morire per non lasciare Ashton da solo. Ma non avevo mai preso in considerazione l'idea che sarebbe morto prima lui, lasciandomi da sola.
Sento le lacrime sgorgare dai miei occhi e dei piccoli singhiozzi prendono il sopravvento su di me.
Il mio migliore amico è morto.
Lui è morto.
Harry si alza lentamente e si dirige verso il buco fatto sulla parete. Non è molto grande, ma abbastanza da farci passare una persona.
Sfilo i tacchi dai miei piedi e li lancio contro il muro, accecata dalla rabbia e dal senso di colpa. Mi rannicchio su me stessa, portando le ginocchia al petto, e ripenso a tutti i momenti felici che ho passato con Ashton.
"Megan, vieni qui" Dice Harry, mentre si affaccia al buco.
"No" Singhiozzo. Non ho intenzione di vedere il corpo del mio amico. Voglio ricordarlo vivo, non morto.
"Megan, Ashton non c'è" Mi informa.
"L'avranno portato via.." Mormoro. Di certo non possono lasciare un cadavere in mezzo alla strada.
"No, vieni a vedere. C'è qualcosa che non va" Si passa una mano tra i capelli, aspettando che io lo raggiunga.
Mi alzo, barcollando un pochino, e mi dirigo verso di lui. Gli afferro il braccio e mi nascondo dietro di lui. Non mi interessa vedere ora, ho gli occhi troppo appannati dai ricordi e dalle lacrime che continuano a scendere.
"Guarda" Mi accarezza la schiena e mi invita ad affiancarlo a sinistra, dove si può vedere fuori dal buco.
Sospiro rumorosamente e mi metto vicino a lui, affacciandomi al buco. La prima cosa che faccio è guardare giù: effettivamente il corpo e il sangue che avrebbe dovuto sporcare le strade non ci sono. Ma possono sempre aver ripulito tutto e aver fatto finta di niente.
Poi, guardo alla mia destra, ed una grande fila di finestre corrono per tutto il piano. Non mi sembra di notare qualcosa di strano, così decido di passare al lato sinistro. Le stesse identiche finestre si trovano anche dall'altra parte, solo che dopo una decina di finestre, un piccolo balcone si affaccia sulla strada.
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Suspects • H.S.
Fanfiction"È la vita. Non è che fuori da queste mura sia perfetta, ma è sempre meglio di ciò che si trova qui dentro. Qui sei in trappola, uno schiavo. E no, non sto parlando di lavori forzati. Sto parlando di uno schiavo degli stereotipi, dei pregiudizi e de...