Capitolo 34

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È così strano, tutto. Il muro, i sogni, le voci, la verità.

Forse è troppo, sono arrivata a un limite. Un limite che non conoscevo, un limite che non mi ero posta. Questa corsa è finita, per me.

Non sono una persona che getta la spugna e si arrende così facilmente. Ma penso che ora io debba lasciar perdere tutto, ed andare via da sola.

Nonostante io dipenda dall'opinione di Ashton e la mia vita giri intorno a quella di Harry, so di dover stare da sola. Devo schiarirmi le idee, chiedere spiegazioni ai miei genitori e soprattutto chiedere scusa per il mio comportamento infantile. Devo tornare a scuola e diplomarmi, così da poter andare via da questo stato e fare ciò che amo senza che nessuno mi dica come essere.
**

"Megan, esci da questa dannata stanza!" Urla Harry, ancora una volta. Sferra dei pugni pesanti sulla porta, ma non ci faccio molto caso.

Mi rannicchio di più su me stessa, vagando con gli occhi per tutta la stanza. La voce ha cercato di comunicare con me un paio di volte, ma con scarso risultato.

Sto seriamente diventando pazza.

"Megan" Quella voce torna, facendomi sobbalzare dal letto. Tiro le coperte fin sopra le orecchie, tremando come una foglia.

"Ascoltami, non deve aver paura di me" La voce leggermente metallica rimbomba nelle mie orecchie, facendomi urlare come una matta. E forse, è quello che sto diventando.

"Apri questa cazzo di porta!" Urla Harry, agitandosi fuori dalla camera. Lo ignoro, tappandomi le orecchie e rintanandomi nella mia mente contorta.

"Non è me che devi temere, ma le persone in cui credi" Dice la voce, sfumando il tono verso la fine.

"Lasciami in pace! Smettila di parlarmi nelle orecchie, smettila di comunicare con me!" Urlo. Le lacrime minacciano di uscire, ma sono troppo spaventata per far si che succeda davvero.

"Meg" Chiama Harry, ormai quasi arreso.

Mi scopro dalle mie coperte, mettendomi seduta. I miei occhi sono spalancati: la paura scorre nelle mie vene insieme al sangue.

"Ti prego" Piagnucola, facendomi sbattere le palpebre un po' di volte. Mi alzo dal letto, in un gesto automatico, e mi metto davanti alla porta.

"Chi è F?" Chiedo ad Harry, avendo paura di girare la chiave e farlo entrare.

"Che cosa?" La sua voce suona quasi come un urlo, come se fosse sorpreso ma allo stesso tempo spaventato.

"Rispondimi, ed aprirò questa porta" Mi siedo davanti alla porta, chiudendo gli occhi e massaggiandomi le tempie.

"Lei è.. una persona molto importante per quelli come noi" Dice incerto, abbassando leggermente il tono della voce.

"Voi chi?" Mi alzo, sentendomi più normale. Non sono pazza, solo che una persona sta comunicando con me attraverso la mia mente.

"Quelli che si vogliono ribellare ai Lewis e distruggere questo muro. In più lei è.. una persona importante per te. Più di quanto tu creda"

Afferro la chiave, sentendo l'eccitazione crescere dentro di me. Devo sapere, capire e raggiungere ad una conclusione. Giro la chiave molto velocemente e spalanco la porta.

Appena lo faccio, Harry mi getta le braccia al collo. Stringe il mio corpo sfinito contro il suo, facendomi riprendere a respirare. Ho bisogno di queste cose per sentirmi viva.

"Mi dispiace averti trattato così male e non averti creduto. Non ho pensato a nulla, solo a come scappare da questo posto. Ma ora devi sapere" Si stacca leggermente da me, con il fiatone. Prende tra le sue grandi mani le mie guance, e disegna dei cerchi immaginari con i pollici su queste.

Suspects • H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora