La paura mi sta mangiando viva.
Che cosa mi mette mio padre nell'acqua? Che cosa non ha funzionato?
Di solito, gli avrei urlato contro per sapere di più. Ma ora, me ne sto qui a passare da una mano all'altra uno spicchio di arancia.
L'idea di chiamare Ashton, e di chiedergli supporto, mi è balenata per un attimo nella testa. Ma poi ho deciso di non farlo. Penso che se glielo dicessi, lui mi direbbe che sono solo delle paranoie che mi faccio. Direbbe che cerco una scusa per attaccare mio padre, cosa che prima facevo, ma questa volta non è così.
C'è qualcosa che puzza sotto questa storia. Niall, mio padre e questo suo modo di fare il misterioso.
Ora non so nemmeno se voglio ancora parlare con Niall. Volevo tanto farlo, ma so che non otterrò risposta. Le questioni sono tre:
-O non mi riconosce davvero,
-O non vuole ammettere di essere stato amico di una come me,
-O mi sto sbagliando.
Di certo, quest'ultima è quella che mi preoccupa di più. Forse ho fatto un solo brutto sogno e sono solo stressata dalla mia vita. Ma anche un anno fa ero stressata dalla mia vita, ma questa cosa non mi era mai successa. E poi, Niall è reale. Se fosse frutto della mia immaginazione, capirei subito che mi sto sbagliando.
Ma lui è vero e sono certa che quel ragazzo ha passato la sua infanzia insieme a me ed Ashton.
"Megan?" Mi interrompe, dai miei pensieri, mio padre.
"Si?" Balzo dalla sedia. Ero troppo impegnata a pensare a quello che era appena successo, che non l'ho sentito arrivare.
"Tua madre è andata a lavoro più presto del solito ed io ora devo andare via" Mi informa, prendendosi una tazza di caffè.
"Okay?" Perché me lo sta dicendo?
Mi sorride debolmente e si gira. Quando si volta dalla mia parte ha un bicchiere di succo tra le mani.
"Vuoi?" Mi chiede.
No, non devo bere quella roba.
"Si, grazie" Dico indifferente. Se rifiutassi, non mi lascerebbe in pace. Afferro il bicchiere e lo posiziono davanti a me, senza nemmeno guardarlo.
"Niente" Mormora rigirandosi.
"Oh, papà. Mi sono dimenticata di dirti che un tuo cliente è venuto fino a qui per delle cose.." Lo fermo, quando mi ricordo del riccio.
"Chi era?" Mi chiede, prendendo il borsone da terra.
"Un certo Harry.." Sbuffo.
Mi sembra piuttosto giovane per avere dei problemi con la legge, o dei problemi in generale che necessitino di avere un avvocato. Avrà la mia età, più o meno.
"Già, Styles. Beh, non è un mio cliente" Una leggera risata lascia le sue labbra.
"E che cos'è?" Chiedo indifferente, girandomi verso di lui.
"Un amico"
A quella risposta, alzo un sopracciglio dalla confusione.
"Amico?" Ripeto.
"Si, l'ho conosciuto ad una partita di football. E' più grande di te di un anno, ma dovrebbe seguire i tuoi stessi corsi perché mi sembra che sia stato espulso da una scuola ed ha cambiato città" Mi informa.
Beh, da quanto ho capito, Niall e i suoi nuovi amici sono all'ultimo anno; mentre io, Ashton ed Harry siamo al secondo.
"Perché mi ha detto di essere un cliente?" Non poteva dire soltanto di essere un amico che era venuto a trovare Alex Lewis?
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Suspects • H.S.
Fanfiction"È la vita. Non è che fuori da queste mura sia perfetta, ma è sempre meglio di ciò che si trova qui dentro. Qui sei in trappola, uno schiavo. E no, non sto parlando di lavori forzati. Sto parlando di uno schiavo degli stereotipi, dei pregiudizi e de...