Capitolo 42 - Prima parte

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Love is war, and war is love.

**
Dopo aver rivelato ciò che era successo con Peter, la mia vita ha subito un cambiamento.

Io non pensavo, io non credevo.

Io non sapevo, io non speravo.

Ma la vita ci mette difronte a troppe decisioni. E, purtroppo, solo noi scegliamo cosa fare.

Anche se a volte, qualcun altro decide per noi.

Tre ore prima

"Tu cosa?" Urla il riccio. Mi allontano da lui di scatto, anche se temevo in una reazione del genere.

A nessuno piacciono gli assassini.

"I-Io.." Balbetto.

Non ho scuse, volevo farlo davvero. E forse è per questa mia consapevolezza che mi sento così in colpa. Lo odiavo e desideravo la sua morte.

"Megan, dannazione!" Urla, afferrando la sua giacca di pelle e infilandosela.

"Dove vai?" Gli chiedo, poggiando una mano sulla sua spalla.

"Da lui" Risponde secco, chiudendo la porta dietro di se.

"Harry!" Urlo, sbattendo i pugni sulla superficie dura.

Vorrei abbassare questa maniglia ed andare con lui. Chiedere scusa a Peter e soprattutto a Harry. Non si merita tutto questo, è solo colpa mia.

Ma rimango qui, a piangere e a urlare frasi senza senso.

Che forse un senso, però, hanno.

"Ho sbagliato! Ho sbagliato tutto!"

"Non doveva andare così, le cose dovevano essere diverse!"

"Io dovevo morire! Dovevo uccidermi tempo fa! Dovevo mettere fine alla mia inutile vita, che ora è diventata un inferno.."

"Tu hai vinto, non io.. Tu.." Mugolo, sentendo la mia voce spegnersi.

"Megan, ti prego" La voce di Liam arriva come un soffio sulle mie spalle.

Mi giro verso il ragazzo e noto che delle lacrime hanno lasciato i suoi bellissimi occhi color cioccolato. Tira leggermente su con il naso e mi passa la sua mano destra sulla spalla, cercando di farmi smettere.

"Scusami" Il mio viso si prosciuga: niente emozioni sono visibili sul mio volto. Solo lacrime.

"Vieni di là, qualcuno ha bisogno di te" Acchiappa la sua ultima lacrima e appoggia una mano sulla mia schiena, guidandomi verso il soggiorno.

Ashton è seduto sul divano. Le sue mani afferrano con prepotenza la sua testa e dei piccoli singhiozzi lasciano la sua bocca.

Mi siedo accanto a lui e gli accarezzo la schiena. Vorrei davvero smetterla di piangere, ma non ce la faccio.

"Ashton, guardami" La mia voce flebile lo richiama, volendo disperatamente una conversazione civile con lui.

Lui alza il capo, come gli ho detto, e mi guarda. La tristezza si è impossessata del suo viso e i suoi occhi sono rossi, a causa del pianto.

"Perché?" Mi chiede, balbettando.

"Perché cosa?" Sospiro pesantemente, sperando che non mi chieda di Peter.

"Perché é tutto così complicato, qui dentro?" Finisce la sua domanda.

"È la vita. Non è che fuori da queste mura sia perfetta, ma è sempre meglio di ciò che si trova qui dentro. Qui sei in trappola, uno schiavo. E no, non sto parlando di lavori forzati. Sto parlando di uno schiavo degli stereotipi, dei pregiudizi e delle amarezze. Sei schiavo della tua intelligenza, della tua forza. Sei schiavo del tuo sangue, del tuo cuore e del tuo respiro. Sei schiavo della potenza, della malvagità e del mondo che ti circonda. Qui dentro, sei lo schiavo della tua vita" Dico, senza pensarci due volte.

Distolgo lo sguardo dal ragazzo accanto a me e lo rivolgo a Liam, che mi guarda quasi stupito.

"Perché hai ucciso Peter? Perché hai reagito così? Perché mi hai mentito?"

Queste domande mi perforano il petto, come se due lame infuocate mi stessero trapassando i polmoni, togliendomi il fiato.

"Ashton, io e te siamo migliori amici da tutta la vita. Ci conosciamo da quando i nostri primi dentini decisero di scendere e ci lanciavamo i giocattoli di plastica addosso quando litigavamo.

Esattamente un mese fa, sei scomparso dalla città. E non era una cosa nuova perché ogni mese qualcuno scompariva.

Ho incontrato Harry, che mi ha detto che eri stato portato qui. Siamo entrati qui dentro lo stesso giorno della tua sparizione, per cercarti.

È stato impossibile, non ti trovavamo. Ma poi.. Poi sei saltato fuori dal nulla ed io ero troppo- e dico troppo felice.

Ma non ti ricordi di me, di come ero prima di tutta questa merda. Non ti ricordi delle giornate passate sui tetti delle case abbandonate a parlare della nostra vita incasinata.

Tu sapevi tutto di me, tranne una cosa: Peter.

È- Era il mio fidanzato. Ci siamo conosciuti tempo fa ed io ero innamorata persa di lui.

Anche lui mi amava, ma non nel modo puro e vero di come lo amavo io. No, lui voleva solo il mio corpo, amava questo di me.

Mi ha violentata un anno fa, e d'allora sono cambiata. Ho tinto i capelli di blu quando l'avevo conosciuto, mi sono messa in brutto giro e la mia vita faceva schifo.

Ma quando ho cominciato ad avere dei sogni.. strani, la mia vita é cambiata. Ho messo la testa a posto e tutto questo l'ho fatto per te.

Perché tu mi sei sempre stato accanto, sempre. E non so come ringraziarti per tutto, forse una vita intera non basterebbe.

Ma voglio che tu sappia che io ti amo, ma come un fratello. Tu hai tirato fuori la parte più bella di me, che non sapevo nemmeno che esistesse.

E so che adesso ve ne andrete e mi dimenticherete. Si, ho ucciso una persona. Non sapete che cosa si prova, non lo potete nemmeno immaginare.

Nonostante io lo odiassi e desiderassi solo di vederlo sotto terra, la realtà è diversa.

Uccidere qualcuno, uccide anche te. Per questo ho reagito così.

Sono morta, ormai"

Le lacrime si fermano, sentendo un peso essere scostato dal cuore. Ciò non toglie il fatto che io sia un'assassina, ma ha alleggerito il carico.

"Sei speciale, Megan. E non credo che per me cambierà il mio modo di vederti. Sei una ragazza vera, di quelle che tirano fuori le unghie. Non menti a noi e non menti a te stessa. E sai cosa?

Trovo tremendamente sbagliato il fatto che tu abbia ucciso una persona, ma mentirei se dicessi che io avrei fatto diversamente.

Ti perseguiterà per tutta la vita, ma puoi contare su di me" Dice Ashton, accarezzando dolcemente la mia coscia.

"E in me" Interviene Liam, che non ha smesso di piangere. "E in Niall e Louis, lo sai"

"Grazie ragazzi, ma non merito questo trattamento speciale. Avete fatto troppo per me, Liam. Non so come pagare il mio debito e non voglio che la vostra coscienza e la mia si appesantisca ancora di più" Sorrido debolmente, cercando di contrastare le lacrime salate.

"Non ci devi niente. Non devi niente a nessuno, nemmeno a Harry"

Alla pronuncia di quel nome, le mie lacrime si moltiplicano e il mio respiro aumenta. Scanso la mano da quella di Ashton e mi alzo, in preda al panico.

"Harry.. Devo andare da lui" Mormoro, andando verso la porta.

Non importa se non ho le scarpe, io devo andare da lui.

"Megan, non farlo" Mi ferma Liam, afferrando il mio braccio.

Ti prego, torna.

Suspects • H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora