E un'altra settimana è andata. Non so come sia passata così in fretta, ma di fatto siamo già a Ottobre.
Le tracce di Ashton sono poche, se non quasi inesistenti. Abbiamo visto qualcosa nei giorni scorsi, qualcosa di cui avrei dovuto parlarne con Megan. Ma non ce l'ho fatta.
Sono un fottuto egoista.
In sette giorni, sono riuscito solo a perdermi nei suoi occhi e di bearmi nelle sue carezze. Siamo vicini, ma ancora troppo lontani. Sento qualcosa, infondo al petto, che mi sta letteralmente divorando vivo.
In sette giorni, non sono riuscito nemmeno a strapparle un bacio. Il perché? Perché voglio che sia lei a farlo, non la voglio costringere. Ma ne avrei un disperato bisogno.
In sette giorni, sono andato a lavoro pieno di energia, mano nella mano con la ragazza rossa che ormai si è stabilita da me. Non ho praticamente lavorato, l'ha fatto lei. È così adorabile quando cerca di creare degli account o quando fissa i monitor della sicurezza. Le ho fatto vedere oltre il muro, dove ha potuto riconoscere un suo vecchio amico di nome.. Robin? Robert?
Insomma, in sette giorni mi sono dedicato a lei, e non le ho detto come stanno le cose.
F ci ha contattati, e questo è un buon segno. Ma la brutta notizia è che Ashton non è nelle sue mani, ma di qualcun altro. E non sappiamo chi sono queste persone.
Megan's Pov
Il pensiero che i miei genitori mi stiano cercando senza sosta mi lacera le interiora. Non so se faccio bene a sentirmi così, ma forse dovrei. Sono la loro unica e sola figlia, che ha deciso di fingere di scappare da una città. Anzi no, di essere rapita.
Dalla sicurezza ho visto che le ricerche si sono fermate a una settimana e mezza fa. Niente controlli, spedizioni o cose varie. I miei genitori si sono volatilizzati, come se fossero scomparsi da un momento all'altro (proprio come loro figlia).
E forse è per questo che sento questa sensazione nel petto, perché so che è finita. La mia corsa finisce qui, e non ho il tempo per fare un'altro giro. Mi devo fermare ed accettare le conseguenze.
In questa settimana ho pensato a me stessa, alla mia felicità. Ed Harry mi rende tremendamente felice, davvero. Spazza via la nuvola di preoccupazione che si forma nella mia testa, facendo riscaldare il mio cuore.
Forse mi sbagliavo su di lui, forse mi sbagliato su tutto. Ma quando stai così vicino ad una persona, anche per così poco tempo, ti rendi conto quanto sia bella la vita.
**"Andiamo, non è vero che ho finito io le ciambelle! Tu sei quello che sta sempre attaccato al frigo!" Lo accuso, spingendolo leggermente.
Una leggera brezza di vento mi invade le guance, facendomi rabbrividire per un attimo. Queste passeggiate notturne (e del tutto non consentite) mi fanno bene, e mi fa bene avere Harry come compagnia.
"Intanto le ciambelle non erano nel frigo, quindi io non posso essere stato" Scoppia in una fragorosa risata, che fa ridere anche me.
"Tu" Marco quella parola "Stai sempre in cucina a fare qualcosa, non puoi dirmi che ho finito io le ciambelle, se quando entro in quella stanza ci sei sempre tu mentre mangi" Gli punto il dito contro, fermandomi in mezzo al vialetto abbandonato.
"Okay, lo ammetto. Ma ne avevo lasciata una per questa sera, e guarda caso non c'è più" Ghigna leggermente, mettendosi una mano sul mento e guardandomi dall'alto verso il basso.
Sono stata scoperta, dannazione.
"Forse, ma dico forse, potrebbe essermi venuta fame e forse, ma sempre forse eh, l'unica cosa che mi attirava.. Beh, era quella ciambella" Balbetto, facendo un giro di parole lunghissimo.
STAI LEGGENDO
Suspects • H.S.
Fanfiction"È la vita. Non è che fuori da queste mura sia perfetta, ma è sempre meglio di ciò che si trova qui dentro. Qui sei in trappola, uno schiavo. E no, non sto parlando di lavori forzati. Sto parlando di uno schiavo degli stereotipi, dei pregiudizi e de...