3. Madison

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Quando Claire le aveva detto che i suoi fratelli erano pigri, non pensava che per lei "pigri" significasse "non svegli prima dell'alba". Erano appena rincasate nella piccola casetta che i fratelli avevano preso in affitto dopo la loro corsa mattutina, quando lo scoprì. Non si aspettava che fossero così mattinieri. Lungo la strada sul lungomare erano passate a prendere Meli, che per vendicarsi per averla svegliata alle sette, le aveva obbligate a fermarsi a comprare la colazione. Sicuramente neanche Meli se lo aspettava perché, quando entrando in cucina si ritrovarono Henry seduto al tavolo a leggere, sbiancò cercando di dare un senso ai capelli spettinati. - Bonjour - salutò, chiudendo il libro e alzandosi per riempirsi la tazza con altro caffè. Madison cercò di sbirciare il titolo ma era scritto in francese. - Caffè? - domandò mentre le ragazze prendevano posto attorno al tavolo. Meli fu l'unica ad accettare. - Ma a te non piace il caffè - disse Madison, forse un po' troppo ad alta voce a giudicare dall'occhiataccia che le lanciò l'amica. Claire distribuì le varie brioches mentre il fratello portava in tavola latte, zucchero e la tazza di caffè per Meli. Lei lo ringraziò con un sorriso un po' troppo allegro per una che, fino a cinque minuti fa, inveiva contro di loro per l'orario. Anche lui sorrise ampiamente, tornando indietro per prendere i bicchieri per Claire e Madison prima di tornare a sedersi. Casualmente il suo posto era tre Meli e il posto vuoto di Kim, che era nel vialetto a esercitarsi con lo skateboard. Meli annegò il caffè con latte e zucchero, cercando di eliminare l'amaro. Madison ridacchiò sotto i baffi: si conoscevano da quando erano bambine e Meli aveva sempre detestato qualunque cosa non fosse dolce. Vederla affaccendarsi così per un ragazzo era qualcosa di così bizzarro e adorabile. - Cosa leggi? - domandò Madison, indicando il libro con il bicchiere di latte. - Qualcosa di super noioso sicuramente - borbottò Claire alzando drammaticamente gli occhi al cielo. Henry la ignorò - Il Candide - rispose mostrando la copertina - È per il corso di letteratura, di un qualche filosofo del settecento credo. Stavolta ti do ragione. È una noia mortale - sospirò abbandonando il libro sulla sedia vuota, preferendo concentrarsi sulla brioche. - Com'è la Francia? - Madison doveva ammettere di essere davvero curiosa, tra i tre Henry era sicuramente il più singolare. A differenza delle sorelle (che avevano scritto California in faccia, sia per i modi sia per l'accento) lui sembrava appartenere a un altro mondo: il modo di parlare, di vestire... L'unica cosa che li accomunava? Se glie lo avessero chiesto, Madison, avrebbe risposto senza esitazioni il sorriso. Soprattutto quelle adorabili fossette. - Come se ne avesse il tempo - mormorò sovrappensiero Meli, mescolando il caffelatte. Tutti la fissarono confusi. Lei arrossì di colpo, realizzando cosa aveva effettivamente detto     - Intendo, con tutti quei corsi di cui mi parlavi ieri è praticamente impossibile avere un po' di tempo per se stessi - balbettò, stringendosi nelle spalle nel disperato tentativo di scomparire. Il sorriso di Henry crebbe a dismisura - È vero - sussurrò, come se fosse il più grande segreto dell'universo. Si guardarono negli occhi per pochi secondi prima di distogliere lo sguardo, però Madison poté giurare di aver visto Meli sciogliersi come un gelato al sole. Claire e Madison si scambiarono un'occhiata complice, sorridendo sotto i baffi. -'Giorno - salutò Kim, entrando come una furia in cucina e avventandosi sulla brioche che Claire aveva lasciato per lei. Indossava un paio di pantaloncini neri della Nike e una maglia oversize dei Nirvana, le Vans sostituite da Converse rosso fuoco. Le trecce scure erano legate in una coda bassa e un cappello bianco le proteggeva la testa. Madison notò che, esattamente come il giorno prima, non era truccata a differenza di Claire (impeccabile anche in leggings e top sportivo). - Ciao bellezza- disse affettuosamente Claire baciando la guancia della sorellina - Correndo abbiamo trovato una bella pista da skate, ogni tanto potresti andarci così non ti annoieresti - gli occhi di Kim si illuminarono - Davvero? Sarebbe stupendo! - esclamò abbracciando di slancio Claire. Di colpo il suo entusiasmo sembrò spegnersi. Si voltò verso Henry che stava pulendo i suoi occhiali con il bordo del pigiama, il volto serio come una specie di comandante militare in uno di quei film storici che le facevano vedere a scuola. - Va bene - acconsentì sotto gli sguardi increduli di Kim e Claire - Ma non devi staccare la geolocalizzazione e indossare sempre le protezioni - aggiunse serio rimettendosi gli occhiali. Kim tirò immediatamente fuori il telefono dalle tasche dei pantaloni, armeggiando un po' con i tasti prima di mostrarlo al fratello. Dall'angolazione in cui si trovava Madison non riusciva a vedere lo schermo però, a giudicare dall'espressione soddisfatta di Henry, doveva averlo ascoltato. - Vado a prendere la borsa! - gridò Kim prima di sparire su per le scale. -Aspetta, devo vestirmi prima!- urlò di rimando Henry. - Potresti anche non farlo, tanto tutti i tuoi vestiti potrebbero passare per un pigiama - commentò con nonchalance Claire guadagnandosi un'occhiataccia da parte del fratello. Madison guardò l'orario sul proprio telefono - Dovremmo prepararci anche noi, Thai ci vuole tutte in studio per le dieci. Vieni da me? - Claire annuì senza esitazione, alzandosi per recuperare la borsa con i vestiti di ricambio che aveva preparato la mattina prima di uscire che aveva lasciato in salotto. Salutò il fratello con un bacio sulla guancia, gridò un saluto a Kim e insieme si affrettarono a uscire. Sulla porta Madison si voltò. Meli era con un piede sulle scale, indecisa se salire o no. - Mei? - chiamò Madison risvegliando l'amica dai suoi pensieri. - Mh? Ehm...Aspetto Kim, così l'accompagno alla pista - borbottò frettolosamente ritirandosi in cucina. In quello stesso momento si udì dal piano di sopra il rumore del getto d'acqua della doccia attivarsi. - Si si, aspetta pure "Kim" - sussurrò maliziosamente Madison prima di chiudersi la porta alle spalle. - Si piacciono! - esclamarono all'unisono Claire e Madison dopo aver camminato per un bel pezzo di strada. - Non penso di aver mai visto quell' idiota così cotto - disse Claire, gesticolando animatamente. - Idem! Mei ne ha di ragazzi che le vanno dietro ma non si è mai comportata così - aggiunse entusiasta Madison - Dobbiamo assolutamente fare qualcosa, potrebbero essere anime gemelle - Claire la guardò scettica alzando un sopracciglio. La luce del sole la inondava facendo quasi brillare la sua pelle scura. Non c'era da stupirsi che facesse la modella: con quella pelle perfetta senza acne o imperfezioni, gli occhi grandi, le labbra carnose... semplicemente perfetta. Le chiazze chiare di vitiligine non facevano altro che aumentare la sua unicità. - Lo sai che non credo a queste cose - affermò scuotendo vigorosamente la testa, facendo accidentalmente sciogliere i capelli dalla crocchia in cui li aveva raccolti. I ricci le sfiorarono gentilmente le spalle prima di venire nuovamente legati. - Dai, come non puoi credere all'anima gemella? È romantico - tentò di persuaderla Madison, senza successo dato che l'unica reazione che ottenne fu una linguaccia. - Molto maturo - disse, senza riuscire a sopprimere un sorrisetto divertito. - Lasciamo stare quest'anima gemella e parlami di questo - Claire indicò il tatuaggio di una tartaruga marina stilizzata che Madison esibiva sulla spalla destra - Thai te lo lascia tenere, pensavo che le modelle non potessero avere tatuaggi? - domandò confusa. Madison alzò le spalle - Finché è in tema non c'è problema e poi è minuscolo- rispose tranquillamente, nascondendo gli occhi azzurri dai raggi solari con un paio di vecchi occhiali da sole. Claire lanciò un'ultima occhiata curiosa al tatuaggio prima di spostare la sua attenzione sull'oceano. - Pensi che avremmo del tempo per surfare? Henry mi ucciderebbe se gli avessi fatto caricare la tavola in macchina per niente. Ti assicuro è stato peggio di un parto! - scherzò. Madison ci pensò per qualche minuto - Sì. Dovremmo avere almeno due giorni liberi, credo che Thai abbia scelto il venerdì e il sabato ma non ne sono sicura, dopo glielo chiederò - Claire annuì - Speriamo, potremmo uscire il venerdì sera e surfare il sabato. Che fate di bello da queste parti? - chiese - Di solito io e Mei, quelle rare volte che riesco a convincerla, andiamo in discoteca oppure in spiaggia al chiosco di ieri, sai karaoke, hamburger e cocktail...Cosa c'è di meglio! - esclamò Madison, entusiasta di avere un'amica con cui fare serata senza doversi preoccupare di rincasare alle ventitré perché stava per collassare dal sonno. - Poi il bagno di mezzanotte - continuò Mads - Nude - aggiunse Claire - In California durante i falò è tradizione. Sapessi quanti bei ragazzi! - rise dell'espressione imbarazzata di Madison - Sarà divertente, fidati - le assicurò Claire, prendendo a braccetto l'amica. - Va bene ma niente ragazzi- cedette Madison, sciogliendo l'imbarazzo in una risata. Il telefono di Claire vibrò, annunciando l'arrivo di un nuovo messaggio. Madison si sporse per sbirciare. Kim le aveva inviato una foto scattata di nascosto di Henry e Meli, seduti un po' troppo vicini sul divano del salotto. Sorridevano entrambi e Meli stringeva qualcosa tra le mani, come se fosse il tesoro più prezioso del mondo. Henry la guardava dolcemente, il braccio disteso sulla testiera del divano circondava Meli come l'ala di un angelo. Sotto la foto Kim aveva allegato talmente tanti cuori da fare venire il diabete anche a Cupido stesso. Claire rispose con un pollice alzato e un cuore bianco. Madison guardò Claire intensamente - Al diavolo la logica, sono ufficialmente anime gemelle -

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